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Cronaca
08 Febbraio 2025 - 12:45
Guerriglia urbana nel quartiere Aurora: anarchici in corteo, scritte e vandalismi
Vetri imbrattati, muri deturpati da scritte, bidoni della spazzatura dati alle fiamme e il lancio di bombe carta e fumogeni. È questo il bilancio del corteo non autorizzato che nella serata di ieri ha attraversato il quartiere Aurora e Regio Parco a Torino, organizzato dagli anarchici e dagli antagonisti del centro sociale Gabrio. In un centinaio si sono ritrovati per manifestare contro le politiche sull’immigrazione e, in particolare, contro l’ufficio stranieri della Questura, bersaglio delle proteste per la riapertura dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr). Proprio il Cpr di corso Brunelleschi, chiuso nel 2023 dopo le rivolte degli ospiti, è stato al centro delle contestazioni.
Gli episodi di vandalismo hanno suscitato un’ondata di reazioni politiche. Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, ha attaccato duramente i manifestanti, parlando di un “clima sempre più pesante” contro lo Stato e le forze dell’ordine. Ha denunciato che i cortei anarchici siano ormai diventati sinonimo di atti di violenza e intimidazione, con la città trasformata in un “campo di battaglia”.
Sulla stessa linea anche la vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino, che ha condannato gli atti vandalici definendoli un gesto "vile e inaccettabile", sottolineando come i commercianti della zona siano stati ancora una volta vittime di un’aggressione che nulla ha a che fare con la libertà di manifestazione. Ha poi ribadito che non ci sarà alcuna tolleranza verso chi cerca di minare la legalità, esprimendo piena solidarietà ai negozianti colpiti.
Ancora più dura la posizione di Forza Italia, con il senatore Roberto Rosso e il segretario cittadino Marco Fontana, che hanno puntato il dito contro l’amministrazione Lo Russo e il suo atteggiamento nei confronti dei centri sociali. Hanno denunciato il “senso di impunità” che starebbe dilagando tra gli antagonisti, legandolo alla decisione del Consiglio comunale di legittimare Askatasuna, storico centro sociale torinese. Hanno inoltre condannato la diffusione di volantini con i volti dei poliziotti, definiti un atto di intimidazione inaccettabile. "Vergognoso" – hanno dichiarato – "che in città vengano affissi manifesti in cui si incita all’odio contro le forze dell’ordine con scritte come ‘gli unici stranieri nei quartieri sono gli sbirri’".
Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha preso posizione, definendo quanto accaduto "inaccettabile" e condannando imbrattamenti, minacce e danneggiamenti. Ha ribadito che il diritto a manifestare non può mai sfociare nella violenza e ha espresso vicinanza ai commercianti.
Un commento altrettanto duro è arrivato dal presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, che ha definito l’episodio “l’ennesimo corteo dei soliti noti, finito come sempre con danni agli spazi pubblici e alle proprietà private”. Ha auspicato che le forze dell’ordine abbiano raccolto filmati utili a identificare i responsabili, sottolineando che è ora che chi compie questi atti ne paghi le conseguenze.
Mentre le forze dell’ordine proseguono nelle indagini per individuare i responsabili dei danni, la politica cittadina si spacca sulla gestione dell’ordine pubblico. Il dibattito sul rapporto tra istituzioni e centri sociali torna a infiammarsi, tra chi chiede un giro di vite e chi difende la libertà di espressione. Ma per i commercianti di Regio Parco, che oggi si trovano a dover ripulire vetrine e saracinesche imbrattate, la questione è molto più concreta: chi pagherà i danni di questa ennesima notte di tensione?
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