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Cronaca
25 Gennaio 2025 - 15:15
Elisoccorso
Una comunità intera è in lutto, sconvolta dalla tragedia che ha strappato alla vita Nicolò Cazzamani, un bambino di soli 9 anni. La sua morte improvvisa, avvenuta questa mattina, sabato 25 gennaio 2025, ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo conosceva e di un territorio che si stringe attorno alla sua famiglia molto conosciuta a Chivasso e Torrazza.
Si è sentito male venerdì, intorno alle 17:30, durante l'allenamento, mentre si trovava nella palestra della scuola Blatta a Chivasso.
Militava da quattro mesi nella categoria Aquilotti (2015) dell’ASD Pallacanestro Chivasso, una passione che coltivava con entusiasmo.
Non ci sarebbe stato nessun urto o contrasto, nessun trauma ma si sarebbe trattato di un malore.
"Ha cominciato ad accusare mal di pancia, aveva anche dei conati e così gli allenatori lo hanno accompagnato nello spogliatoio", racconta una mamma.
Qui la situazione è precipitata: Nicolò è caduto al suolo privo di conoscenza, tra la paura dei compagni che si stavano allenando con lui, degli allenatori e dei genitori presenti.
La prima a correre in suo aiuto è stata proprio una mamma che è anche medico, mentre dalla palestra partivano le telefonate disperate al 118.
Sul posto si sono precipitati i sanitari a bordo di due ambulanze, una delle quali medicalizzata e il bambino è stato stabilizzato e trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso. Viste le sue condizioni, gravissime, si è deciso per il trasporto in elicottero all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Una TAC ha immediatamente rivelato un’emorragia cerebrale, rendendo necessario un intervento chirurgico d’urgenza nella notte. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei medici, le speranze si sono spente insieme a lui poche ore dopo.
La disperazione per una tragedia senza spiegazioni è nelle parole dei dirigenti della società di Pallacanestro guidata da Rudi Cena:
"Non ci sono parole per descrivere cosa stiamo provando in queste ore. Tutta la società, gli staff tecnici, dirigenziali, i giocatori si stringono intorno ai genitori ed alla famiglia di Nicolò, che questa mattina purtroppo ci ha salutato troppo presto. Porteremo il tuo sorriso sempre in campo con noi".
Nicolò era un bambino pieno di vita, con il sorriso sempre stampato sul volto e un’energia che contagiava chiunque lo conoscesse.
La sua morte lascia un silenzio assordante, interrotto solo dai singhiozzi e dagli abbracci delle tante persone che si sono strette intorno alla sua famiglia.
«Non dovrebbe succedere. Non a un bambino», mormorano i conoscenti, incapaci di darsi una spiegazione.
La tragedia solleva interrogativi sulla sicurezza e la prevenzione negli sport giovanili.
Il malore improvviso di Nicolò riaccende il dibattito sull’importanza di controlli medici più rigorosi e sulla necessità di una presenza sanitaria adeguata durante gli allenamenti. Tuttavia, ci sono eventi che rimangono fuori dal nostro controllo, incomprensibili nella loro crudeltà.
Anche nella tragedia, il ricordo di Nicolò resterà vivo. Il suo sorriso, la sua passione per lo sport e la gioia che sapeva trasmettere continueranno a illuminare i cuori di chi lo ha conosciuto. In suo nome, il Chivassese si è unito in un abbraccio corale, dimostrando che, di fronte al dolore, la forza di una comunità può trasformarsi in una carezza collettiva.
«Nicolò era il figlio di tutti noi», dice una mamma, con parole che riassumono il sentimento di un intero territorio.
Insomma, Nicolò Cazzamani non è solo un nome, ma il simbolo di una vita breve, che ha lasciato un segno indelebile. La sua storia ci ricorda quanto sia fragile e prezioso il tempo che abbiamo, un monito a vivere ogni giorno con gratitudine e a non dare nulla per scontato.
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