Cerca

Cronaca

Crollo della gru a Torino: il Comune accetta un risarcimento di 55mila euro

Cinque imputati accusati di omicidio colposo

Crollo della gru a Torino

Crollo della gru a Torino: il Comune accetta un risarcimento di 55mila euro

Si è aperto oggi, 20 gennaio 2025, il processo per il crollo della gru di via Genova, avvenuto il 18 dicembre 2021, un incidente che costò la vita a tre operai e lasciò una ferita profonda nella comunità torinese. Durante l’udienza, il legale del Comune di Torino ha annunciato che l’amministrazione ha accettato un risarcimento di 55mila euro dagli imputati, ritirando così la costituzione di parte civile.

"La somma è stata accettata perché in linea con i criteri stabiliti dall’amministrazione", ha dichiarato Giuseppina Gianotti, avvocato di Palazzo Civico. L’importo è stato riconosciuto come risarcimento per il rifacimento del manto stradale e i danni d’immagine subiti.

Sotto processo ci sono i titolari di tre aziende coinvolte nel cantiere, un dipendente e un tecnico, tutti accusati di omicidio colposo. Nonostante il ritiro del Comune, il processo prosegue con le parti civili costituite dai sindacati Feneal Uil e Fillea Cgil, dall’Associazione Sicurezza e Lavoro e dall’Inail, che chiedono giustizia per le vittime e azioni concrete per migliorare la sicurezza nei cantieri.

"Non possiamo accettare questo continuo stillicidio di morti e feriti in edilizia", ha dichiarato Claudio Papa, segretario di Feneal Uil Torino, presente in aula per ribadire la vicinanza ai familiari delle vittime. "È una strage che deve essere fermata, anche attraverso le aule dei tribunali".

Anche Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza: "Ci auguriamo che il processo prosegua celermente e che sia fatta completa giustizia. Ogni vittima sul lavoro rappresenta un fallimento sociale e istituzionale. La giustizia deve diventare uno strumento di prevenzione".

Il crollo della gru provocò la morte di Filippo Falotico (20 anni), Roberto Peretto (52 anni) e Marco Pozzetti (54 anni), segnando uno dei momenti più drammatici nella cronaca torinese degli ultimi anni. A distanza di oltre tre anni, il processo rappresenta un’occasione per far luce su quanto accaduto e per stabilire le responsabilità.

Questa vicenda sottolinea la necessità di un cambiamento culturale nel settore dell’edilizia, dove la sicurezza sul lavoro è spesso trascurata. Il processo potrà non solo garantire giustizia per le vittime, ma anche promuovere una maggiore consapevolezza e il rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri.

Il crollo della gru provocò la morte di Filippo Falotico (20 anni), Roberto Peretto (52 anni) e Marco Pozzetti (54 anni), segnando uno dei momenti più drammatici nella cronaca torinese degli ultimi anni

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori