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Cronaca

Crolla una gru in un cantiere, travolti due operai

L'incidente si è verificato questa mattina alle 11

La gru caduta a Caselette

La gru è caduta verso le 11 del mattino

Ennesimo incidente sul lavoro questa mattina in provincia di Torino.

Verso le 11 una gru edile è caduta a Caselette, nel Torinese, su un edificio disabitato.

Nel cedimento sono rimasti coinvolti due operai. I feriti sono stati soccorsi da personale sanitario e trasportati all'ospedale Cto di Torino in codice giallo. Non sarebbero in gravi condizioni.

Sul posto ci sono i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l'area, con una squadra Usar (Urban Search and Rescue) e unità cinofile, impegnate per escludere l'eventuale presenza ulteriori persone coinvolte nel crollo.

Secondo le prime informazioni, la gru  è caduta mentre gli operai erano impegnati a montarla. Il luogo dell'incidente a Caselette, all'imbocco della Val di Susa, è in via Val della Torre e sul posto dell'incidente si sono recati anche i carabinieri.

I due operai coinvolti nel crollo di una gru a Caselette, nel Torinese, sono ricoverati all'ospedale Cto di Torino. Il più giovane, 21 anni, ha riportato una frattura alla gamba destra e dovrà essere operato.

Il secondo ferito, 51 anni, ha riportato un trauma cranico non grave e delle fratture alle costole. Nessuno dei due è in prognosi riservata.

La gru cadendo ha colpito un'abitazione, in via Val della Torre 168. Al momento del crollo non c'era nessuno in casa. Sono stati danneggiati dei cavi elettrici e sul posto sono arrivati i tecnici dell'Enel per ripristinare la corrente dove è stata interrotta.

La gru e l'area sequestrata dal crollo è stata messa sotto sequestro dai carabinieri, che indagano sull'incidente. Sono ancora in corso le operazione di messa in sicurezza dei vigili del fuoco e la polizia locale di Caselette ha isolato la zona alla circolazione delle auto e dei pedoni.

LA TRAGEDIA DI VIA GENOVA

Il ricordo è subito andato alla tragedia di via Genova, all'altezza del civico 107, dove il bilancio della tragedia era stato di tre moti e altrettanti feriti, tra questi anche un operaio chivassese.

Nel crollo erano morti Roberto Peretto, di Cassano d'Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino).

Era stato dimesso con cinque giorni di prognosi Mirzad Svrka, l'operaio di 39 anni di origine serba, residente a Chivasso, sopravvissuto al crollo della gru che aveva ucciso i tre suoi colleghi. Prognosi di 60 giorni per l'automobilista ferito, che ha riportato un trauma vertebrale. La passante ferita durante il crollo, invece, era rimasta ricoverata al Cto per un periodo più lungo. Aveva riportato un trauma cranico ed era in stato di shock.

Ancora poche ore e i tre operai avrebbero finito il lavoro. Invece era successo l'inimmaginabile: la gru che stavano costruendo prima aveva iniziato ad ondeggiare paurosamente, poi era rovinata al suolo con un fragore assordante.

A Torino, in via Genova, zona residenziale a due passi dal Lingotto, erano le 10 del mattino. I tre operai hanno perso la vita dopo essere caduti da oltre quaranta metri d'altezza.

Il più giovane, Filippo Falotico, di Coazze (Torino), aveva compiuto vent'anni lo scorso luglio: quando lo raccolgono respira ancora, ma i medici non possono fare nulla per salvarlo.

Lo schianto sull'asfalto era stato subito fatale per Roberto Peretto, 52 anni, di Cassano D'Adda (Milano), e Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano).

Altre tre persone erano rimaste ferite in modo non grave: un collega delle vittime (manovratore della gru), un automobilista di passaggio e una donna colpita da un calcinaccio.

Lo scenario che si era presentato ai soccorritori era quello di una catastrofe. La gru di colore azzurro spezzata in quattro tronconi in un mostruoso saliscendi. L'imponente braccio meccanico di una autogru disarticolato e conficcato nel secondo piano di una palazzina. Quasi al centro della carreggiata una vettura senza portiera. Poi, i corpi. Uno steso sull'asfalto a pochi centimetri da un troncone del mastodonte. L'altro, appena visibile, schiacciato sotto il pesante contrappeso della gru. Il terzo, quello del ventenne, steso fra due vetture parcheggiate.

Qualcuno, mentre le sirene delle ambulanze si avvicinano, gira un video col telefonino inquadrando un operaio in pettorina gialla che tenta di allontanare i passanti e si sgola al telefonino: "La gru è caduta, abbiamo fatto una strage... sono morti tutti... cosa stai a fare in ufficio, sono morti i gruisti, i tre montatori, vieni giù... Dovevo andare in pensione, io non ce la faccio, io me ne vado. La gru è caduta, non so cosa sia capitato".

Arrivano i vigili del fuoco, la polizia municipale, la polizia di stato, i funzionari dello Spresal - servizio di prevenzione e sicurezza, il sindaco Stefano Lo Russo (che si dirà "scosso"), due assessori, un magistrato della procura. L'inchiesta, aperta per omicidio colposo, accerterà le cause e le eventuali responsabilità dell'ennesima tragedia sul lavoro. In via Genova, all'altezza del civico 107, era in corso il completamento del montaggio di una gru edile necessaria per ristrutturare il tetto di una casa. L'operazione era iniziata ieri e procedeva a ritmi considerati normali nell'ambiente: di prassi, infatti, ci vogliono un paio di giorni. Il rifacimento del tetto era stato affidato dal condominio (l'amministratore figura come responsabile dei lavori) alla ditta 'Fiammingo', che aveva chiesto la gru alla 'Locagru'.

Questa, per l'assemblaggio, si era affidata ai poderosi camion gialli della 'Calabrese autogru'. Quanto agli operai, alcuni erano dipendenti o artigiani terzi. I primi accertamenti - così come lo stato dei luoghi - lasciano supporre che il lungo braccio dell'autogru abbia urtato il bestione azzurro per poi abbattersi sul parapetto di un balcone al secondo piano della palazzina di fronte. "Pensiamo a un cedimento della base che ha comportato a cascata il crollo della struttura reticolare", dice il comandante dei vigili del fuoco, Agatino Carrolo, dopo il sopralluogo iniziale. Forse per un guasto.

Forse per una manovra. Forse per un ripiegamento dell'asfalto sottostante: un 'crac' leggero ma sufficiente per scatenare forze incontrollabili. Ma sono solo ipotesi. La procura ha affidato una consulenza a un docente del Politecnico, Giorgio Chiandussi, esperto di ingegneria meccanica. Nel frattempo il pm Giorgio Nicola ha ascoltato all'ospedale Cto, dove era stato trasportato, il collega degli operai, Mirzad Svrka, 39 anni, di origine serba, residente a Chivasso (Torino).

"Un grande dolore e sconcerto per questo nuovo drammatico incidente sul lavoro, una grave ferita per la città", aveva dichiarato il sindaco Lo Russo. Nell'attesa delle conclusioni della magistratura, Maurizio Landini e Alessandro Genovesi, segretario generale della Cgil e segretario di Fillea Cgil, dicevano che "va contrastata la logica di fare sempre di più e presto, con orari di lavoro massacranti e ricorso a squadre di cottimisti in sub appalto, che rischia di mettere in secondo piano la sicurezza di lavoratori e cittadini". 

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