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15 Gennaio 2025 - 12:23
Errore diagnostico a Casale Monferrato: risarcimento di 480 mila euro alla famiglia di un 69enne
Cosa succede quando un errore diagnostico si trasforma in tragedia? È il caso di un uomo di 69 anni di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, che ha perso la vita a causa di un aneurisma dell'aorta scambiato per calcoli renali. Un dramma che ha portato a un risarcimento di 480 mila euro per la famiglia, ma che solleva interrogativi sulla qualità delle cure mediche e sull'importanza di una diagnosi accurata.
Era il 9 gennaio 2022 quando l'uomo si presentò al pronto soccorso dell'ospedale di Casale Monferrato, lamentando un forte dolore addominale sul fianco sinistro. Dopo una visita sommaria e una radiografia, i medici lo dimisero con una diagnosi di colica renale e una prescrizione di antidolorifici. Tuttavia, il radiologo di turno aveva segnalato un sospetto di ectasia aortica, un potenziale campanello d'allarme che non fu adeguatamente approfondito.
Due ore dopo, il paziente tornò in ospedale in condizioni visibilmente peggiorate. La situazione era critica: perdita di coscienza e vomito con tracce di sangue avrebbero dovuto allertare i sanitari. Tuttavia, la diagnosi fu ritardata di ulteriori ore. Solo una TAC d'urgenza, effettuata durante la notte, rivelò la rottura di un aneurisma dell'aorta addominale. Trasferito d'urgenza all'ospedale di Alessandria per un intervento chirurgico, l'uomo arrivò in arresto cardiaco e morì durante l'operazione a causa dello shock emorragico.
Risarcimento di 480 mila euro per la famiglia
L'autopsia, condotta dai medici legali incaricati dalla famiglia, evidenziò gravi mancanze diagnostiche e terapeutiche. La prima visita al pronto soccorso era stata condotta in modo approssimativo, senza un approfondimento diagnostico conforme alle linee guida. Nonostante i dolori lombari e il sospetto segnalato dal radiologo, nessuno aveva richiesto ulteriori accertamenti. Anche durante il secondo accesso in ospedale, i sanitari non avevano attivato un’indagine d’urgenza, nemmeno dopo la perdita di coscienza del paziente.
La famiglia della vittima, composta dalla vedova e dai due figli, ha presentato una richiesta di risarcimento all'ospedale di Casale Monferrato. Dopo due anni di trattative condotte dalla CP Servizi Medico Legali, si è giunti a una soluzione stragiudiziale con un risarcimento di 480 mila euro. Questo caso mette in luce l'importanza di una diagnosi tempestiva e accurata, e solleva interrogativi sulla formazione e l'attenzione del personale medico.
Questo tragico evento ci invita a riflettere sulla qualità delle cure mediche e sull'importanza di una diagnosi accurata. In un sistema sanitario che dovrebbe garantire sicurezza e professionalità, errori di questo tipo non dovrebbero verificarsi. È fondamentale che i professionisti della salute siano adeguatamente formati e che seguano protocolli rigorosi per evitare che simili tragedie si ripetano.
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