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Cronaca

Operai minacciati dai rom: milioni di euro spesi, ma i lavori di via Sospello sono paralizzati

Furti, incendi e minacce: il difficile lavoro degli operai nel cantiere di via Sospello a Torino

Operai minacciati dai rom

Operai minacciati dai rom: milioni di euro spesi, ma i lavori di via Sospello sono paralizzati

A Borgo Vittoria, quartiere torinese già segnato da profonde criticità sociali, una vicenda sempre più grave sta trasformando un progetto di rinascita in un incubo quotidiano. Gli operai impegnati nella bonifica delle case popolari ATC di via Sospello, intervento finanziato con 21 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si trovano a dover affrontare non solo le difficoltà del lavoro, ma anche minacce, furti e atti vandalici. Un contesto che getta un’ombra oscura su uno dei progetti più ambiziosi di riqualificazione urbana a Torino.

Il cantiere, gestito dalla ditta lombarda Aseco, dovrebbe rappresentare un passo avanti per il quartiere, con la bonifica delle colonne di scarico e il successivo efficientamento energetico degli edifici. Tuttavia, i lavori si stanno svolgendo in un clima di crescente ostilità. Attrezzi e materiali vengono regolarmente rubati, spesso rivenduti dagli abusivi che occupano gli alloggi ATC. Gli operai sono diventati bersaglio di minacce, culminate in scritte ingiuriose sull’asfalto, rivolte al geometra responsabile dei lavori. "Non è più solo un problema logistico, qui parliamo di paura concreta per la nostra sicurezza", racconta uno degli operai, chiedendo di rimanere anonimo.

Incendi e intimidazioni: un quartiere al limite

La tensione ha raggiunto livelli preoccupanti con l’ennesimo episodio di violenza avvenuto pochi giorni fa: due veicoli, una Ford con targa tedesca e un furgone appartenente a un residente marocchino, sono stati dati alle fiamme nel cortile del complesso. Le indagini sono in corso, ma i sospetti ricadono sugli occupanti abusivi, che vedono nei lavori di riqualificazione una minaccia al loro controllo informale sugli spazi. Gli incendi dolosi non sono una novità a Borgo Vittoria: negli ultimi due anni, gli episodi si sono moltiplicati, alimentando un clima di paura tra i residenti.

Il cantiere gestito dalla ditta lombarda Aseco

Borgo Vittoria, e in particolare il complesso ATC del “16esimo quartiere”, è un’area che da tempo lotta contro degrado e occupazioni abusive. Nonostante i tre maxi-sgomberi effettuati negli ultimi anni, restano ancora occupati circa dieci appartamenti su quasi 600. Gli sgomberi, pur accolti positivamente dai residenti, non sono stati sufficienti a riportare stabilità e sicurezza. "Ogni volta che uno sgombero libera un alloggio, poco dopo ne viene occupato un altro", spiega Domenico Angelino, consigliere di Fratelli d’Italia in circoscrizione 5.

L’ATC e la Regione Piemonte hanno investito ingenti risorse per la riqualificazione del quartiere, ma il progetto si scontra con la resistenza di chi vede nei lavori una minaccia al proprio controllo del territorio. "La nostra priorità è restituire dignità e sicurezza ai residenti", ha dichiarato l’assessore regionale Chiara Caucino, annunciando un potenziamento degli interventi di sgombero e controllo. Tuttavia, la presenza costante di occupanti abusivi rischia di rallentare i lavori e mettere a repentaglio la loro efficacia.

La ditta Aseco non ha ancora sporto denuncia ufficiale per le minacce subite, ma è evidente che la situazione non può proseguire in questo modo. Gli operai, costretti a lavorare sotto costante pressione, chiedono un intervento deciso delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza. Nel frattempo, domani è prevista una riunione straordinaria al Centro Civico di Borgo Vittoria, dove il presidente di circoscrizione Luca Rolandi e il coordinatore Alessandro Nucera discuteranno il problema con l’assessore comunale Marco Porcedda.

Il cantiere di Borgo Vittoria rappresenta una sfida simbolica per Torino, una città che lotta per riqualificare le sue periferie e restituire dignità a chi le abita. Tuttavia, senza un’azione decisa e coordinata, il rischio è che le promesse di rinascita restino sulla carta. I residenti, esasperati, sperano che gli sforzi non si fermino a interventi isolati, ma che si trasformino in una strategia a lungo termine per riportare sicurezza e legalità.

"La dignità di un quartiere si costruisce sulle fondamenta del rispetto e della legalità", afferma un residente, sintetizzando il sentimento di un’intera comunità che non vuole più vivere nel timore. Tuttavia, la strada verso una vera riqualificazione appare ancora lunga e piena di ostacoli.

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