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Cronaca

Due migranti trovati morti in Piemonte: sono deceduti per asfissia in un cascinale

Due uomini, noti alla Caritas, perdono la vita in un rifugio improvvisato. Indagini in corso sulle cause

Due migranti trovati morti

Due migranti trovati morti in Piemonte: sono morti per asfissia in un cascinale

In un freddo giorno d’inverno, la città di Alba si è svegliata con una notizia tragica che ha scosso la comunità locale. Due migranti, già noti alla Caritas per le frequenti richieste di aiuto, sono stati trovati senza vita in un cascinale abbandonato situato in strada Gamba di Bosco. La scoperta, avvenuta ieri, ha aperto una ferita profonda, riportando al centro dell’attenzione il dramma di chi vive ai margini della società.

I due uomini, entrambi alla ricerca di un riparo dal gelo invernale, avevano trovato rifugio in un cascinale abbandonato. Un luogo che doveva offrire protezione, ma che si è rivelato fatale. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che i due abbiano utilizzato una stufetta per riscaldarsi, probabilmente alimentata a gas o a combustibile solido. Purtroppo, il dispositivo avrebbe causato un’intossicazione da monossido di carbonio, portando alla loro morte per asfissia.

La scena è stata scoperta da un passante, che ha immediatamente allertato le autorità. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, ma per i due uomini non c’era più nulla da fare.

Un grido d’allarme sulla marginalità

Questa tragedia mette in luce una realtà spesso trascurata: le condizioni di vita precarie in cui versano molti migranti, anche quelli che riescono a ricevere assistenza. Nonostante l’aiuto della Caritas, che conosceva bene i due uomini, la mancanza di un supporto strutturale li ha spinti a cercare soluzioni di fortuna, con esiti drammatici.

La vicenda solleva interrogativi sulla capacità del sistema di accoglienza di garantire non solo un tetto, ma anche condizioni dignitose e sicure. La marginalità e l’isolamento in cui vivono molte persone rimangono spesso invisibili fino a quando non accadono tragedie come questa.

Le autorità locali hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche esatte della tragedia. Il sindaco di Alba ha espresso cordoglio e ha promesso maggiore impegno per evitare che episodi simili si ripetano in futuro. “Non possiamo permettere che queste persone siano lasciate sole a combattere contro il freddo e l’abbandono,” ha dichiarato.

Le indagini si concentreranno sull’identificazione dei due uomini e sulla verifica delle condizioni del cascinale, che si trovava in stato di abbandono.

La comunità reagisce con solidarietà

La notizia ha suscitato un’ondata di commozione tra i cittadini di Alba, che si sono stretti attorno al dramma dei due migranti. Diverse associazioni locali si sono già attivate per chiedere un maggiore impegno delle istituzioni nel supportare chi vive in condizioni di estrema precarietà.

Molti cittadini si sono detti disponibili a collaborare per trovare soluzioni più efficaci, come l’apertura di nuovi centri di accoglienza temporanea o la creazione di reti di solidarietà per affrontare l’emergenza abitativa.

La vicenda dei due migranti trovati senza vita nel cascinale di strada Gamba di Bosco è un duro richiamo alla realtà per tutti. È la testimonianza di un’emergenza sociale che, anche in un Paese avanzato come l’Italia, rimane ancora troppo spesso relegata ai margini del dibattito pubblico.

Questa tragedia non può essere archiviata come un caso isolato. È un monito per ricordare che dietro le statistiche ci sono persone, con storie di sofferenza e speranza, che meritano una possibilità di vivere con dignità e sicurezza.

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