AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
12 Dicembre 2024 - 12:28
Due migranti trovati morti in Piemonte: sono morti per asfissia in un cascinale
In un freddo giorno d’inverno, la città di Alba si è svegliata con una notizia tragica che ha scosso la comunità locale. Due migranti, già noti alla Caritas per le frequenti richieste di aiuto, sono stati trovati senza vita in un cascinale abbandonato situato in strada Gamba di Bosco. La scoperta, avvenuta ieri, ha aperto una ferita profonda, riportando al centro dell’attenzione il dramma di chi vive ai margini della società.
I due uomini, entrambi alla ricerca di un riparo dal gelo invernale, avevano trovato rifugio in un cascinale abbandonato. Un luogo che doveva offrire protezione, ma che si è rivelato fatale. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che i due abbiano utilizzato una stufetta per riscaldarsi, probabilmente alimentata a gas o a combustibile solido. Purtroppo, il dispositivo avrebbe causato un’intossicazione da monossido di carbonio, portando alla loro morte per asfissia.
La scena è stata scoperta da un passante, che ha immediatamente allertato le autorità. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, ma per i due uomini non c’era più nulla da fare.
Questa tragedia mette in luce una realtà spesso trascurata: le condizioni di vita precarie in cui versano molti migranti, anche quelli che riescono a ricevere assistenza. Nonostante l’aiuto della Caritas, che conosceva bene i due uomini, la mancanza di un supporto strutturale li ha spinti a cercare soluzioni di fortuna, con esiti drammatici.
La vicenda solleva interrogativi sulla capacità del sistema di accoglienza di garantire non solo un tetto, ma anche condizioni dignitose e sicure. La marginalità e l’isolamento in cui vivono molte persone rimangono spesso invisibili fino a quando non accadono tragedie come questa.
Le autorità locali hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche esatte della tragedia. Il sindaco di Alba ha espresso cordoglio e ha promesso maggiore impegno per evitare che episodi simili si ripetano in futuro. “Non possiamo permettere che queste persone siano lasciate sole a combattere contro il freddo e l’abbandono,” ha dichiarato.
Le indagini si concentreranno sull’identificazione dei due uomini e sulla verifica delle condizioni del cascinale, che si trovava in stato di abbandono.
La notizia ha suscitato un’ondata di commozione tra i cittadini di Alba, che si sono stretti attorno al dramma dei due migranti. Diverse associazioni locali si sono già attivate per chiedere un maggiore impegno delle istituzioni nel supportare chi vive in condizioni di estrema precarietà.
Molti cittadini si sono detti disponibili a collaborare per trovare soluzioni più efficaci, come l’apertura di nuovi centri di accoglienza temporanea o la creazione di reti di solidarietà per affrontare l’emergenza abitativa.
La vicenda dei due migranti trovati senza vita nel cascinale di strada Gamba di Bosco è un duro richiamo alla realtà per tutti. È la testimonianza di un’emergenza sociale che, anche in un Paese avanzato come l’Italia, rimane ancora troppo spesso relegata ai margini del dibattito pubblico.
Questa tragedia non può essere archiviata come un caso isolato. È un monito per ricordare che dietro le statistiche ci sono persone, con storie di sofferenza e speranza, che meritano una possibilità di vivere con dignità e sicurezza.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.