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06 Dicembre 2024 - 18:59
Crisi del ceto medio e paure migratorie: il Rapporto Censis 2024 svela le fratture sociali (foto di repertorio)
ll Rapporto Censis 2024, presentato oggi a Roma, disegna un quadro allarmante di una società italiana in bilico tra paure collettive, trasformazioni globali e fragilità interne. Temi come la crisi del ceto medio, il ruolo crescente del contesto internazionale e le ansie legate ai flussi migratori sono centrali in un documento che mette in luce fratture profonde e potenzialmente pericolose.
Mai come oggi, l’agenda politica italiana risulta vincolata agli equilibri globali. Il 49,6% degli italiani ritiene che il proprio futuro sarà condizionato dai cambiamenti climatici e dagli eventi atmosferici estremi, mentre il 46% guarda con timore agli esiti della guerra in Medio Oriente e il 45,7% teme una nuova crisi economica e finanziaria globale.
Uno dei dati più rilevanti del rapporto riguarda il tema dell’immigrazione e le implicazioni socio-culturali che ne derivano. Secondo il Censis, il 57,4% degli italiani percepisce come una minaccia la presenza di chi cerca di imporre regole e abitudini contrastanti con il modus vivendi italiano consolidato, come la separazione tra uomini e donne negli spazi pubblici o il velo integrale islamico.
Un ulteriore 38,3% esprime preoccupazione nei confronti di chi sostiene politiche volte a facilitare l’ingresso di migranti, mentre il 29,3% considera nemici coloro che promuovono modelli familiari divergenti rispetto alla tradizione.
Gli autori dello studio avvertono che queste divisioni potrebbero evolversi in “fratture sociali” capaci di sfociare in aperti conflitti.
Tuttavia, il rapporto sottolinea un dato che contrasta con tali timori: l’Italia è il primo Paese in Europa per cittadinanze concesse. Nel 2023, le naturalizzazioni sono state 213.567, superando di gran lunga quelle di Spagna, Germania e Francia. Dal 2013 al 2022, le acquisizioni di cittadinanza in Italia sono cresciute del 112,2%.
Secondo il Censis, il 57,4% degli italiani percepisce come una minaccia la presenza di chi cerca di imporre regole e abitudini contrastanti con il modus vivendi italiano consolidato, come la separazione tra uomini e donne negli spazi pubblici o il velo integrale islamico
Un’altra emergenza evidenziata dal rapporto è quella educativa. I dati del Censis rivelano che al termine del ciclo di scuola primaria, il 24,5% degli alunni non raggiunge una conoscenza adeguata della lingua italiana. Questa percentuale sale al 39,9% per gli studenti di terza media e al 43,5% nell’ultimo anno delle superiori, raggiungendo addirittura l’80% negli istituti professionali.
La mancanza di conoscenze di base – definita dal rapporto come “fabbrica degli ignoranti” – rende i cittadini “più disorientati e vulnerabili” rispetto alle complessità del mondo contemporaneo.
Il rapporto evidenzia un ulteriore aspetto critico: il “divorzio” tra città e aree rurali, specialmente per quanto riguarda i servizi pubblici e privati. Nei comuni con meno di 2.000 abitanti, il 19,8% delle famiglie trova difficoltà nell’accesso a una farmacia, mentre il 68,6% ha problemi a raggiungere un Pronto soccorso.
Sul fronte del welfare, il Censis denuncia un aumento del 23% nella spesa sanitaria privata pro capite tra il 2013 e il 2023. Nell’ultimo anno, gli italiani hanno speso complessivamente oltre 44 miliardi di euro per cure private, a fronte di un sistema sanitario pubblico in crescente difficoltà.
Il Rapporto Censis 2024 dipinge un’Italia inquieta, segnata da disuguaglianze, timori e fragilità.
La crisi del ceto medio, la frammentazione sociale e le paure legate ai migranti rischiano di indebolire ulteriormente un tessuto socio-economico già provato. Di fronte a questi dati, appare urgente un ripensamento delle politiche pubbliche, per evitare che queste fratture si trasformino in conflitti insanabili.
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