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Cronaca

Traffico di Marijuana nel Canavese: la scoperta shock dei Carabinieri

Un'indagine meticolosa dei Carabinieri di Ivrea porta alla scoperta di un traffico di stupefacenti nel Canavese

Scoperto traffico di Marijuana

Scoperto traffico di Marijuana nel Canavese: la scoperta shock dei Carabinieri

Il borgo di Vistrorio, una comunità di appena 500 abitanti immersa nella quiete del Canavese, è stato teatro di un’operazione che ha svelato un’attività di spaccio e produzione di droga. Il sospetto è nato da un via vai sospetto di persone che, nei giorni precedenti al 29 novembre, era stato notato in prossimità di un’abitazione del paese. A notare il movimento anomalo sono stati i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Ivrea, che hanno deciso di intervenire per chiarire cosa stesse accadendo.

La perquisizione e la scoperta

L’operazione è scattata intorno all’ora di pranzo di venerdì 29, quando i militari si sono presentati presso l’abitazione di un 40enne residente a Vistrorio. La perquisizione ha portato a una scoperta rilevante: sul tavolo della cucina e in una stanza adiacente, i carabinieri hanno trovato 255 grammi di marijuana, divisi tra infiorescenze e sostanza triturata, pronte per il consumo o il confezionamento. Ma non è tutto.

Nell'abitazione era presente anche una piantagione indoor ben organizzata. In particolare, una pianta alta circa un metro, coltivata in idrocoltura, conteneva 120 grosse infiorescenze, già mature per essere essiccate. A queste si aggiungevano sette piante più piccole, alte circa 20 centimetri, probabilmente in fase iniziale di crescita. Durante la perquisizione è stato rinvenuto anche un attrezzo di metallo utilizzato come tubo estrattore di oli essenziali, ancora sporco di residui di sostanza vegetale triturata, segno di un’attività che andava oltre il semplice spaccio, puntando alla lavorazione e al potenziale utilizzo della marijuana in altre forme.

Carabinieri della Sezione Radiomobile di Ivrea

Denaro e materiali per lo spaccio

Oltre alle piante e alla droga già pronta, i carabinieri hanno trovato materiali per il taglio e il confezionamento, utilizzati per suddividere lo stupefacente in dosi pronte per la vendita. A completare il quadro, 900 euro in contanti, nascosti tra i vestiti posti accanto alla droga. La somma, ritenuta provento dell’attività di spaccio, è stata sequestrata insieme al resto del materiale.

Le conseguenze legali

Il quarantenne è stato immediatamente arrestato con l’accusa di “produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”. L’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui gli arresti domiciliari, in attesa che l’indagine chiarisca ulteriormente il giro di affari che potrebbe nascondersi dietro questa scoperta.

È importante sottolineare che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e che, come previsto dalla legge, vige la presunzione di non colpevolezza fino a una sentenza definitiva.

Un intervento che scuote il territorio

La scoperta di una piantagione indoor e di un’attività di spaccio così strutturata in un piccolo comune come Vistrorio ha colpito profondamente la comunità locale. Un caso che dimostra come fenomeni legati alla produzione e al commercio di droga possano insinuarsi anche nei contesti più piccoli e apparentemente tranquilli.

L’operazione dei Carabinieri rappresenta un ulteriore tassello nella lotta al traffico di stupefacenti nel Canavese, un territorio che, negli ultimi anni, ha visto crescere il fenomeno, soprattutto nelle aree rurali dove la riservatezza e l’isolamento offrono un terreno fertile per attività illecite.

“Questo intervento dimostra l’importanza del monitoraggio del territorio, anche nelle zone meno popolate, per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire la diffusione delle droghe,” hanno sottolineato fonti dell’Arma.

L’indagine prosegue per verificare se l’uomo fosse legato a una rete più ampia o operasse autonomamente. Nel frattempo, la comunità di Vistrorio rimane scossa da un episodio che ha spezzato la quiete di questo angolo di Piemonte.

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