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Sequestrati 234 chili di hashish nel Canavese: tre arresti e un'operazione da manuale della polizia

Operazione antidroga a Leinì: fermati un italiano e due marocchini, sequestrati 234 chili di hashish e 23.400 euro

Sequestrati 234 chili hashish

Sequestrati 234 chili di hashish in centro città: tre arresti e un'operazione da manuale della polizia

Un'operazione di polizia che sembra uscita da un film, ma che è invece una realtà che si è consumata nel Torinese. Il 26 novembre 2024, le forze dell'ordine hanno messo a segno un colpo importante nella lotta al traffico di stupefacenti, sequestrando ben 234 chili di hashish e arrestando tre persone. Un'azione che ha visto protagonisti un italiano di 53 anni e due cittadini marocchini di 39 e 34 anni, fermati a Leinì, un comune della cintura torinese.

L'operazione è scattata dopo che la squadra mobile della polizia ha notato i movimenti sospetti di un furgone preso a noleggio. Il veicolo, intercettato sulla tangenziale sud di Torino, si dirigeva verso la zona industriale di Leinì. Un'area che, per la sua natura, offre spesso copertura a traffici illeciti, lontano dagli occhi indiscreti. Gli agenti, con un'azione coordinata e precisa, hanno bloccato il furgone all'uscita di una ditta, subito dopo la consegna di 22 colli imballati contenenti 135 chili di hashish.

Il tentativo di fuga e il sequestro

Alla vista degli agenti, il 53enne italiano ha tentato una fuga disperata, ma è stato prontamente fermato. Un gesto che, sebbene prevedibile, non ha sorpreso gli agenti, preparati a ogni evenienza. Durante l'operazione, sono stati sequestrati anche 23.400 euro in contanti, trovati nei locali della società coinvolta. Una somma che, con ogni probabilità, rappresenta il provento di attività illecite legate al traffico di droga.

Sequestro di droga

L'operazione non si è fermata qui. La successiva perquisizione nell'abitazione del 39enne marocchino ha portato alla scoperta di ulteriori 99 chili di hashish. Un ritrovamento che ha confermato i sospetti degli inquirenti sulla portata del traffico gestito dai tre arrestati. La droga, destinata probabilmente al mercato locale, avrebbe fruttato cifre considerevoli, alimentando un circuito di illegalità e dipendenza.

La Procura di Ivrea, informata dei fatti, ha prontamente richiesto la convalida degli arresti, che è stata confermata dall'autorità giudiziaria. Un passaggio cruciale che sottolinea l'importanza della collaborazione tra le forze dell'ordine e la magistratura nella lotta contro il crimine organizzato. La rapidità e l'efficacia con cui è stata gestita l'intera operazione rappresentano un esempio di come la giustizia possa e debba agire in modo tempestivo e deciso.

Questa operazione rappresenta un duro colpo al traffico di droga nella regione, un fenomeno che, nonostante gli sforzi delle autorità, continua a rappresentare una piaga sociale. La quantità di hashish sequestrata è significativa e dimostra come il mercato degli stupefacenti sia ancora florido e in grado di attrarre individui disposti a tutto pur di ottenere guadagni facili.

L'arresto dei tre uomini e il sequestro della droga sollevano interrogativi importanti sulla sicurezza e sulla prevenzione del crimine. Come possono le comunità locali proteggersi da simili infiltrazioni? Quali misure possono essere adottate per prevenire il radicamento di attività criminali nelle aree industriali?

Domande che richiedono risposte concrete e azioni mirate da parte delle istituzioni. L'operazione di Leinì è un esempio di come la determinazione e la professionalità delle forze dell'ordine possano fare la differenza nella lotta al crimine. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle forze di polizia ai cittadini, passando per le istituzioni locali e nazionali.

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