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Cronaca
29 Ottobre 2024 - 16:21
violenza e minacce, arrestato a 42 anni in Valle d’Aosta
"A Salerno queste cose non le scordiamo, prima o poi ti faccio apparire sul giornale". Sono parole cariche di violenza e minaccia quelle che un uomo di 42 anni, residente in Valle d’Aosta, ha rivolto alla compagna durante l’ultimo di una serie di episodi di maltrattamenti domestici. La donna, esasperata dalle continue intimidazioni, ha trovato il coraggio di avviare una registrazione per documentare le parole del compagno, un atto che ha contribuito in modo determinante a far scattare un arresto in flagranza differita. Questa misura, prevista dal codice rosso a tutela delle vittime, è stata applicata dalle autorità, mettendo così in sicurezza la donna e dando un segnale forte di tutela verso chi subisce abusi in ambito familiare.
Il dramma di questa donna non è iniziato oggi. Già lo scorso marzo, il 42enne era stato arrestato per un episodio violento avvenuto di fronte ai carabinieri di Aosta, intervenuti in seguito a una richiesta di aiuto. L’uomo, in quell’occasione, aveva minacciato di morte la compagna davanti agli agenti. Tornato in libertà, il rapporto è proseguito, lasciando la donna ancora esposta a minacce e soprusi. Durante l’ultimo episodio, avvenuto domenica scorsa, la situazione è degenerata nuovamente: l’uomo l’ha accusata di essere un’“infame”, le ha rinfacciato l’arresto di marzo e ha esteso le minacce alla sua famiglia.
È stato in quel momento che la donna ha deciso di avviare la registrazione e di chiamare i carabinieri. All’arrivo dei militari, il 42enne ha continuato a minacciare e a usare violenza non solo contro la convivente, ma anche verso le forze dell’ordine, urlando minacce esplicite: “L’ammazzo, le taglio la testa, sono di Salerno e noi non dimentichiamo”. Per la gravità della situazione, l’uomo è stato immediatamente arrestato, questa volta per resistenza a pubblico ufficiale. Poco dopo, in caserma, la donna ha raccontato gli episodi di violenza subiti negli ultimi mesi, fornendo la registrazione che documentava l’ultima minaccia. Questo ha portato all’ulteriore accusa di maltrattamenti.
La procura di Aosta ha affidato il caso al pm Giovanni Roteglia, che ora avrà il compito di valutare la convalida dell’arresto e l’adozione di una misura cautelare per garantire la sicurezza della donna e della sua famiglia. Il coraggio dimostrato dalla vittima, insieme all’applicazione del codice rosso, evidenzia la possibilità di fermare cicli di violenza domestica attraverso l'intervento rapido e mirato delle autorità.
Questo caso rappresenta una testimonianza di speranza per chi subisce violenza domestica e teme di non poter sfuggire alla spirale di abusi. La giustizia, grazie a leggi che prevedono interventi immediati, ha il potere di proteggere chi trova la forza di denunciare, sottolineando che non è necessario sopportare la violenza in silenzio.
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