AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
29 Ottobre 2024 - 15:50
Filippo Ghisi
Il Ministero della Cultura ha recentemente deliberato un finanziamento di 93 mila euro alla Città di Ivrea, che è gestore del sito Unesco "Ivrea Città Industriale del XX secolo".
Rientra nelle sovvenzioni previste dalla Legge 77 del 2006 ed è stato ottenuto grazie ad un progetto che ha l'obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del sito.
Una boccata d'ossigeno per un patrimonio che, sulla carta, avrebbe dovuto proiettare Ivrea come esempio internazionale di recupero industriale e sociale. L'immaginazione, in questo caso, ha superato la realtà...
Il progetto vincitore, intitolato "Community development, partecipazione attiva e comunicazione dei valori del sito", si svolgerà tra novembre 2023 e aprile 2026. Si prevede il coinvolgimento della cittadinanza, in particolare dei giovani, nella promozione del patrimonio culturale, e la creazione di iniziative innovative volte a migliorare la qualità della vita.
Le azioni previste comprendono una "Call for ideas" per giovani creativi, attività per le scuole primarie e secondarie, ed eventi di aggregazione. L'idea è di diffondere i valori del sito Unesco in modo capillare, portandoli oltre la sfera istituzionale e rendendoli parte integrante della vita quotidiana della città.
"Siamo molto soddisfatti - commenta Filippo Ghisi, Site Manager del sito Unesco - Nel 2025 realizzeremo una serie di eventi e momenti di aggregazione che saranno l’occasione per diffondere i valori fondanti del nostro sito patrimonio dell’umanità e raccogliere le suggestioni degli eporediesi per la sua sempre migliore valorizzazione."
Le parole di Ghisi riflettono ottimismo, ma lasciano spazio anche a una domanda più ampia: riuscirà davvero questo progetto a rendere il patrimonio culturale un elemento vissuto dai cittadini?
Per la cronaca Ivrea è stata ufficialmente riconosciuta come sito patrimonio mondiale Unesco il 1° luglio 2018, grazie al suo straordinario esempio di architettura industriale del XX secolo, in particolare per il legame profondo tra impresa e territorio promosso da Adriano Olivetti.
Questo riconoscimento aveva suscitato grandi aspettative: Ivrea doveva diventare un polo attrattivo per turisti e studiosi da tutto il mondo, un luogo dove il passato industriale si fonde con un presente di innovazione e cultura. Ma a oltre cinque anni dall’annuncio, poco si è fatto ancor meno realizzato
Prendiamo ad esempio il progetto del riutilizzo dell’asilo nido Olivetti.
Un cantiere da 3 milioni di euro, che avrebbe dovuto partire tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024, è fermo al palo.
E pensare che l’ex assessore Michele Cafarelli aveva ottenuto un primo risultato, con circa 725 mila euro di fondi regionali su un investimento totale di 1.060.000 euro, per bonificare e mettere in sicurezza l’area esterna, ristrutturare la guardiania e l’aula giardino. Era previsto un allestimento per raccontare l’esperienza del welfare olivettiano ai turisti, ma non s'è saputo più nulla
La verità è che le iniziative di valorizzazione faticano a prendere forma, e ciò che dovrebbe essere una risorsa culturale e turistica di primo piano rischia di rimanere confinato a belle intenzioni.
L'unica domanda che resta da fare è se Ivrea riuscirà mai a diventare la città modello che si era prefissata di essere al momento dell'inserimento nella lista Unesco.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.