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Cronaca
26 Ottobre 2024 - 06:00
Accusato di appropriazione indebita
Un ammanco di oltre 240 mila euro ha travolto sette condomini di Ivrea, gettando sotto accusa l’amministratore Fabrizio Stefanelli, 67 anni. Il prossimo 4 febbraio, Stefanelli dovrà affrontare il tribunale con l'accusa di appropriazione indebita, avvalendosi del rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena in cambio della sola acquisizione del fascicolo della pm. Questa scelta mira a velocizzare il processo, con una sentenza attesa in tempi rapidi. L'amministratore, difeso dall'avvocato Paolo Campanale, è accusato di aver sottratto ingenti somme dai conti correnti dei condomini amministrati.
La denuncia è partita da sette condomini: il Casa Torre di via Aldisio, il Casa 144/146 di viale Papa Giovanni XXIII a Bellavista, il Condominio Eporediese di via Burzio, l'Aurora di via Strusiglia, il Cervi di via Fratelli Cervi a San Grato, e i Nuovo San Gaudenzio e Lamarmora, entrambi in via San Gaudenzio. Cinque di questi, assistiti dagli avvocati Leo Davoli e Franca Sapone, si sono costituiti parte civile per ottenere giustizia.
Secondo quanto ricostruito dalla pm Elena Parato, Stefanelli avrebbe effettuato prelievi e bonifici dai conti condominiali a proprio favore, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2020. Le somme contestate, in alcuni casi, raggiungono decine di migliaia di euro, trasferite su conti esterni riconducibili a lui. L’accusa parla di una condotta volta a trattenere il denaro come se fosse suo. Inoltre, in un'occasione, Stefanelli non avrebbe consegnato al nuovo amministratore la documentazione contabile e fiscale necessaria, compreso il modello 770, i certificati di sicurezza e altri documenti fondamentali per la corretta gestione dei condomini.
Gli inquilini, nel corso degli anni, avevano sollevato sospetti a causa dei continui problemi con i fornitori, spesso lasciati senza pagamenti. Questi ammanchi hanno costretto i residenti a intervenire con pagamenti non previsti. La vicenda ha portato all’apertura del processo, che potrebbe concludersi con un rapido verdetto grazie alla scelta del rito abbreviato.
La storia di Stefanelli non è un caso isolato a Ivrea. Infatti, un altro fascicolo, quello dell’amministratore Edoardo Moscheni, è stato aperto dalla pm Elena Parato nel 2019. Moscheni era amministratore di decine di stabili tra l’Eporediese e la bassa Valle d’Aosta, accusato non solo di appropriazioni indebite, ma anche di truffe. Il suo caso più eclatante riguarda il Condominio San Michele di Ivrea, dove gli inquilini si sono trovati con un debito di quasi 200 mila euro per lavori mai deliberati. Moscheni aveva falsificato i verbali dell’assemblea per ottenere finanziamenti che poi non aveva restituito. Grazie a una sentenza del tribunale di Ivrea, i condomini sono stati sollevati da quel debito, che ora ricade sulla banca BNL e sull’amministratore stesso.
Questo nuovo caso dimostra quanto sia ancora diffuso il problema delle appropriazioni indebite da parte degli amministratori di condominio e quanto i cittadini, spesso, debbano lottare per ottenere giustizia.
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