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Sanità

Infermiera aggredita al Pronto Soccorso. Scaglia due sedie contro il parente di un paziente

Un uomo minaccia un’infermiera e aggredisce un parente di un paziente. Il sindacato accusa l’azienda ospedaliera di non aver rispettato gli impegni presi e chiede l’intervento dell’Assessore Riboldi.

infermiera aggredita

infermiera aggredita

Nella notte tra venerdì e sabato, un nuovo episodio di violenza ha mandato in tilt il pronto soccorso dell'ospedale di Ivrea. Intorno all’una, un soggetto già noto alle forze dell’ordine ha minacciato un’infermiera in servizio al triage, urlandole contro e dichiarando di volerla aggredire fisicamente.

La scena si è svolta davanti a una madre e a un bambino. L’uomo ha poi aggredito un parente di un paziente in attesa, scagliandogli contro due sedie. Solo l’intervento della polizia, avvisata nel frattempo, ha riportato la situazione alla calma.

L’aggressore, già protagonista di episodi simili in altri reparti dell’ospedale, si era presentato al pronto soccorso anche il giorno precedente.

A denunciare la situazione è Giuseppe Summa, del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

Giuseppe Summa del Nursind

"Per dovere di cronaca, fortunatamente nessuno ha riportato lesioni - racconta -ma la situazione poteva degenerare facilmente. Nei mesi scorsi erano state denunciate quattro aggressioni in appena dieci giorni, e si era deciso di aprire un tavolo di confronto con le istituzioni locali e il Sindaco di Ivrea. Ma gli impegni presi dall’azienda non sono mai stati rispettati...".

"Riteniamo questa Direzione - aggiunge responsabile di eventuali lesioni che potrebbero colpire non solo il personale, ma anche i cittadini presenti in pronto soccorso, come avvenuto questa notte.”

Summa sottolinea la mancanza di interventi concreti dell'Asl To4, nonostante il fenomeno delle aggressioni sia diffuso su scala nazionale. Il sindacato accusa la Direzione di non aver mantenuto gli impegni presi, come la convocazione regolare del tavolo di discussione e l’adozione di misure di sicurezza, incluso l’occultamento dei nominativi dalle divise degli operatori.

"Già a luglio avevamo chiesto - spiega - di riaprire il tavolo per aggiornamenti sugli interventi promessi, ma nulla è cambiato. È vergognoso e inaccettabile."

Di fronte alla situazione stagnante, Nursind chiede l’intervento dell’assessore regionale Federico Riboldi e preannuncia la possibilità di uno stato di agitazione del personale nel caso in cui la problematica non venisse affrontata adeguatamente.

“Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare la salute dei dipendenti, e noi non smetteremo di chiedere misure concrete per la sicurezza in pronto soccorso,” conclude Summa.

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