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Cronaca

Orrore al cimitero: profanate due tombe alla ricerca di gioielli

Indagano i carabinieri che ora non escludono alcuna pista

Venaria

Sull'accaduto indagano i carabinieri di Venaria

Un episodio inquietante ha sconvolto la comunità di Lanzo: al cimitero del paese, la tomba di famiglia di Vittorio Sirianni è stata profanata durante la notte.

I ladri hanno violato i loculi, estraendo le bare della madre e del fratello di Sirianni, scomparsi rispettivamente nel 2006 e nel 2009. La scoperta è avvenuta solo qualche giorno dopo, quando Sirianni, commerciante molto conosciuto in paese, si è recato al cimitero e ha notato un forte odore provenire dalla cappella di famiglia.

Secondo quanto riportato dal commerciante, i malviventi avrebbero frugato all'interno dei feretri, probabilmente alla ricerca di gioielli o oggetti di valore. Sirianni ha spiegato agli inquirenti che i suoi cari non erano stati sepolti con oggetti preziosi di grande valore, ipotizzando che sua madre potesse aver indossato solo una catenina o una fede nuziale.

Tuttavia, i profanatori sembravano convinti di poter trovare un ricco bottino, tanto da aprire con precisione i loculi e tagliare lo strato di zinco che proteggeva le spoglie, per poi richiudere tutto con cura. Un dettaglio che ha fatto pensare agli investigatori che i ladri potrebbero aver pianificato di tornare.

Sull'accaduto indagano i carabinieri di Venaria Reale

L'episodio ha scosso profondamente la comunità di Lanzo. Sirianni, visibilmente sconvolto, ha descritto l’accaduto come "un gesto vergognoso e inqualificabile". Ricordava di essere passato al cimitero pochi giorni prima per una preghiera e di non aver notato nulla di strano. Solo al suo ritorno ha realizzato l'orrore della profanazione.

Le indagini sono attualmente in corso, con i carabinieri della Compagnia di Venaria impegnati nell'analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nell'area e agli ingressi della città.

Le autorità ritengono che l'operazione sia stata condotta da un gruppo di almeno tre o quattro persone, data la complessità delle manovre necessarie per aprire le tombe e frugare all'interno.

Non è la prima volta che un simile episodio accade nella zona. Circa dieci anni fa, un evento analogo si era verificato nel cimitero di Corio Canavese, dove era stata profanata e saccheggiata la tomba di una donna sepolta con diversi gioielli.

In quel caso, il bottino e i responsabili non furono mai rintracciati, lasciando dietro di sé un caso irrisolto che ancora pesa sulla memoria collettiva.

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