AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
10 Settembre 2024 - 10:17
Sull'accaduto indagano i carabinieri di Venaria
Un episodio inquietante ha sconvolto la comunità di Lanzo: al cimitero del paese, la tomba di famiglia di Vittorio Sirianni è stata profanata durante la notte.
I ladri hanno violato i loculi, estraendo le bare della madre e del fratello di Sirianni, scomparsi rispettivamente nel 2006 e nel 2009. La scoperta è avvenuta solo qualche giorno dopo, quando Sirianni, commerciante molto conosciuto in paese, si è recato al cimitero e ha notato un forte odore provenire dalla cappella di famiglia.
Secondo quanto riportato dal commerciante, i malviventi avrebbero frugato all'interno dei feretri, probabilmente alla ricerca di gioielli o oggetti di valore. Sirianni ha spiegato agli inquirenti che i suoi cari non erano stati sepolti con oggetti preziosi di grande valore, ipotizzando che sua madre potesse aver indossato solo una catenina o una fede nuziale.
Tuttavia, i profanatori sembravano convinti di poter trovare un ricco bottino, tanto da aprire con precisione i loculi e tagliare lo strato di zinco che proteggeva le spoglie, per poi richiudere tutto con cura. Un dettaglio che ha fatto pensare agli investigatori che i ladri potrebbero aver pianificato di tornare.
Sull'accaduto indagano i carabinieri di Venaria Reale
L'episodio ha scosso profondamente la comunità di Lanzo. Sirianni, visibilmente sconvolto, ha descritto l’accaduto come "un gesto vergognoso e inqualificabile". Ricordava di essere passato al cimitero pochi giorni prima per una preghiera e di non aver notato nulla di strano. Solo al suo ritorno ha realizzato l'orrore della profanazione.
Le indagini sono attualmente in corso, con i carabinieri della Compagnia di Venaria impegnati nell'analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nell'area e agli ingressi della città.
Le autorità ritengono che l'operazione sia stata condotta da un gruppo di almeno tre o quattro persone, data la complessità delle manovre necessarie per aprire le tombe e frugare all'interno.
Non è la prima volta che un simile episodio accade nella zona. Circa dieci anni fa, un evento analogo si era verificato nel cimitero di Corio Canavese, dove era stata profanata e saccheggiata la tomba di una donna sepolta con diversi gioielli.
In quel caso, il bottino e i responsabili non furono mai rintracciati, lasciando dietro di sé un caso irrisolto che ancora pesa sulla memoria collettiva.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.