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Week-end di Ferragosto: sei persone hanno perso la vita in montagna nelle ultime 48 ore

Moltissimi gli incidenti in questi giorni, mentre un altro alpinista continua ad essere disperso

Week-end di Ferragosto: sei persone hanno perso la vita in montagna nelle ultime 48 ore

Il weekend successivo al Ferragosto si è trasformato in un tragico bollettino di vittime sulle montagne italiane. Sei persone hanno perso la vita in sole 48 ore, mentre un giovane escursionista è disperso da una settimana. Questo drammatico bilancio, che si estende dal Cervino alle Alpi Apuane, coinvolge persone di diverse età e mette in luce un altro lato della montagna, quello più pericoloso, specie durante la stagione estiva.

Cinque delle vittime sono escursionisti che sono scivolati per centinaia di metri lungo le pareti montuose, mentre un altro è un anziano ciclista colto da malore. Le montagne, particolarmente frequentate in estate, si rivelano spesso insidiose, con un aumento significativo di incidenti, complice anche l’incremento delle visite post-pandemia. Gli esperti sottolineano come l'imprudenza giochi un ruolo determinante in molti di questi tragici eventi.

Sul versante svizzero del Cervino, invece, tre alpinisti sono morti venerdì scorso. I primi due sono precipitati per oltre mille metri, mentre il terzo ha perso la vita dopo una caduta di circa 800 metri, sempre sul versante nord. Un’altra tragedia ha colpito un giovane altoatesino di 25 anni, morto durante un’escursione sulle Alpi dello Stubai, a oltre 3000 metri di quota.

In Toscana, sulle Alpi Apuane, un altro giovane di 33 anni è stato trovato morto in fondo a un burrone dopo una notte di ricerche. Lucio Montanarini, appassionato di montagna, aveva risposto all’appello del CAI di Viareggio per sostenere il rifugio Del Freo, a cui aveva portato viveri durante l’inverno scorso. La sua morte ha scosso profondamente la comunità locale.

Nel frattempo, continua la ricerca di Lewin Weituschat, uno studente tedesco di 25 anni scomparso da sabato scorso sul Gran Sasso. Il giovane, partito per un’escursione in solitaria, ha fatto perdere le sue tracce tra il Monte Camicia e il Monte Corvo, nel versante teramano. Si teme che possa essersi smarrito nel tentativo di raggiungere il Corno Grande.

Sempre in Abruzzo, un altro tragico evento ha coinvolto un anziano di 87 anni, deceduto a causa di un malore mentre percorreva un sentiero vicino a Palena, nel Chietino, in e-bike. Questo sesto decesso conferma quanto sia pericolosa la montagna, soprattutto per chi non adotta le necessarie precauzioni.

Pino Giostra, della direzione nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ribadisce l'importanza della prudenza in montagna: "Il rischio zero non esiste, ma può essere ridotto con le giuste cautele". Giostra consiglia di scegliere itinerari adeguati alle proprie capacità, di essere sempre accompagnati da un professionista, e di controllare attentamente le previsioni meteo prima di ogni escursione. Inoltre, raccomanda di utilizzare l’app GeoResQ per il soccorso in montagna e di comunicare sempre a qualcuno il proprio itinerario.

Alberto Pirovano, consigliere centrale del CAI e coordinatore dell'Osservatorio Nazionale degli Incidenti in Montagna, mette in guardia anche sui rischi a basse quote, spesso sottovalutati. Molti interventi di soccorso, spiega, avvengono per sfinimento, causato dalla mancanza di preparazione fisica. Pirovano critica anche l’influenza dei social media, dove spesso vengono pubblicati video di escursioni estreme senza le dovute indicazioni di sicurezza. Infine, ricorda l'importanza di pianificare attentamente il percorso la sera prima e di non fare affidamento esclusivo sui cellulari, che potrebbero non funzionare in montagna.

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