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Cronaca

Travolto dal treno a 9 anni: ci sono i primi indagati

Al vaglio c'è anche una chat del paese, utilizzata per diramare l'allarme e avviare le ricerche

Verolengo

Il luogo della tragedia, con i pupazzi messi dai compagni di classe per il piccolo Andrei

Sono stati individuati i primi sospettati per il decesso di Andrei Revenco, il bambino moldavo di 9 anni travolto da un treno dopo essere scappato dalla Comunità Mafalda a Borgo Revel, una frazione di Verolengo.

La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio del 15 gennaio scorso, quando Andrei si era allontanato dalla struttura situata in piazza Beato Cottolengo, a breve distanza dai binari della ferrovia Chivasso-Alessandria.

Dopo alcune ore dalla sua scomparsa, il macchinista di un treno diretto ad Alessandria aveva informato i carabinieri, già allertati per le ricerche, della presenza di un corpo lungo la massicciata.

Era Andrei, che si era allontanato dalla Comunità e forse era stato investito e ucciso da un treno precedente.

Le accuse della Procura di Ivrea

La procura di Ivrea ha emesso gli avvisi di garanzia per due assistenti sociali, accusate dalla pm Elena Parato di "abbandono di minori". Questa iscrizione nel registro degli indagati permette agli inquirenti di analizzare i telefoni e i computer in uso alle due donne.

Gli investigatori stanno esaminando le conversazioni tra le indagate: sms, chiamate e messaggi vocali prima e dopo l’allontanamento di Andrei, che aveva lasciato la Comunità durante l'ora della merenda.

Al vaglio c'è anche una chat del paese, utilizzata per diramare l'allarme e avviare le ricerche. Si stanno approfondendo quei 35-40 minuti in cui Andrei era uscito. Gli educatori l'avevano visto allontanarsi intorno alle 17, cercando di rincorrerlo senza riuscire a fermarlo.

Chi era Andrei

Andrei era un bel bambino, aveva un passato difficile come tutti coloro che arrivano dalla comunità, ma stava iniziando ad imparare l’italiano e ad integrarsi ora”. 

La dirigente scolastica Stefania Leonardi lo ricordava così, all’indomani dell’incidente di lunedì 15 gennaio. 

I compagni hanno appreso la notizia dalle insegnanti il giorno dopo, a scuola.

Andrei voleva tornare dalla sua mamma, quel pomeriggio. Non era la prima volta che scappava dalla comunità di Borgo Revel dove opera la cooperativa "Crescere Insieme" di Torino. La prima il 2 gennaio scorso, quando venne rintracciato alla stazione ferroviaria di Chivasso.

Il dolore della madre

La mamma di Andrei, una donna moldava rimasta vedeva prima di trasferirsi in Italia lo scorso ottobre, è stata informata dell’accaduto dagli assistenti sociali del Comune di Torino nella serata della tragedia.

Non ha retto al dolore, ha pianto, ha urlato, si è sentita male, tanto che è stato necessario l’intervento di un’ambulanza del 118.

Ha chiesto come fosse possibile, come abbia potuto scappare agli operatori della comunità.

L'incidente sui binari della linea ferroviaria Chivasso-Alessandria

Andrei è scappato dopo la merenda delle 16,20. Ha saltato il guardrail e si è incamminato lungo la ferrovia. Poi, il buio. 

Nel suo recente passato, nei fascicoli della magistratura c'è un allontanamento d'urgenza dalla madre, disposto dal tribunale dei minori ai primi di dicembre. Un'udienza era stata fissata per il prossimo primo febbraio per un confronto con la mamma e gli assistenti sociali.

Abbiamo fatto tutto quanto fosse nelle nostre possibilità - ripeteva, il giorno stesso della tragedia, Mauro Maurino della cooperativa “Crescere Insieme” -. Le tragedie sono frutto di una serie di eventi e di circostanze per cui non si può più tornare indietro. Il nostro mestiere è quello di proteggere i bambini, che spesso arrivano qui con storie davvero pesanti alle spalle: purtroppo sono successe cose che non siamo ancora in grado di ricostruire nel dettaglio”.

L'allarme è scattato lunedì 15 gennaio intorno alle 20

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