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Cronaca
28 Maggio 2024 - 15:54
Halili Elmahdi, un uomo di 29 anni di origine marocchina naturalizzato italiano, è stato nuovamente arrestato dalla Digos di Torino sotto la guida del dirigente Carlo Ambra. Elmahdi è ritenuto responsabile della creazione dei primi testi di propaganda jihadista in italiano ed è accusato di associazione terroristica con lo Stato Islamico.
Elmahdi era già stato arrestato due volte, nel 2015 e nel 2018, quando risiedeva a Lanzo. In entrambe le occasioni, era stato accusato di terrorismo e di avere legami con il Daesh, conducendo attività di radicalizzazione e proselitismo online; la condanna gli era costata la revoca della cittadinanza italiana. Sebbene fosse stato rilasciato a fine luglio 2023, a causa di complicazioni burocratiche, non era stato espulso.
Halili Elmahdi, il 29enne di origine marocchina
Gli investigatori sostengono che durante la detenzione Elmahdi avrebbe intensificato il suo impegno nel fondamentalismo, manifestando atteggiamenti sempre più violenti, tanto in prigione quanto dopo il suo rilascio. In particolare, durante una funzione religiosa in una moschea a Torino, avrebbe aggredito verbalmente e fisicamente l’Imam, colpendolo con pugni al viso.
Le indagini hanno inoltre rivelato che, mentre si trovava nel carcere di Bancali a Sassari, Elmahdi avrebbe espresso l'intenzione di compiere azioni violente. Una lettera inviata durante la sua incarcerazione lo descrive come una "cellula dormiente" pronta a "passare all'azione presto per neutralizzare il nemico".
In carcere, conservava anche una foto di un terrorista islamico, accompagnata da frasi in urdu che incitavano i "soldati dello Stato Islamico" a "sfoderare le spade" e proclamavano che sarebbero stati vittoriosi o avrebbero incontrato Allah come martiri.
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