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Rivarolo
16 Aprile 2024 - 18:12
Guido Zabena annegò nel sottopasso allagato
Sono stati tutti assolti oggi dalla Corte di Appello di Torino gli imputati per il caso di Guido Zabena, l'operaio di Favria che nel luglio del 2018 morì annegato dopo essere rimasto bloccato nel sottopasso tra Rivarolo e Feletto che stava attraversando in auto durante un temporale.
La sentenza riguarda il sindaco Alberto Rostagno, difeso dall'avvocato Luigi Chiappero, il vicesindaco Francesco Diemoz, l'assessore Lara Schialvino, il tecnico comunale Enrico Colombo e il responsabile della polizia locale, Sergio Cavallo.
In primo grado, a Ivrea, il tribunale aveva condannato tutti ad tutti una pena di 12 mesi di reclusione. Le difese hanno affermato che l'amministrazione prese tutti gli accorgimenti necessari per scongiurare gli incidenti. Le assoluzioni, a seconda delle condotte attribuite ai singoli imputati, sono state pronunciate per "non avere commesso il fatto" e "perché il fatto non costituisce reato".
"Il comandante Cavallo - commenta il suo legale, l'avvocato Sergio Bersano - non ha lesinato gli sforzi quella dannata notte per portare soccorso ovunque. Ora questa sentenza lo restituisce all'onore del mondo. La Corte d'Appello ha fatto giustizia".
La sentenza di primo grado, emessa il 11 novembre 2022, condannava gli imputati a un anno di reclusione, con sospensione condizionale della pena. Tuttavia, le difese criticavano la mancanza di differenziazione nelle responsabilità.
Il sindaco Rostagno aveva espresso la sua amarezza per l'esito del processo, ribadendo la sua correttezza e l'impegno nel rispettare la legge e la sicurezza della comunità. Mentre si attendono le motivazioni della sentenza, la città di Rivarolo Canavese si prepara a una nuova fase nel processo di ricerca della verità e della giustizia per la tragica morte di Guido Zabena.
Le motivazioni della sentenza di primo grado, depositate il 3 febbraio 2023 dal giudice monocratico del Tribunale di Ivrea Antonio Borretta avevano definito l'evento come "ampiamente prevedibile ed evitabile".
L'incidente, avvenuto nella notte del 3 luglio 2018, aveva portato alla morte di Guido Zabena, un tragico annegamento nel sottopasso allagato. Il giudice Borretta ha attribuito una colpa collettiva agli imputati, inclusi il sindaco Alberto Rostagno, il vice sindaco Francesco Diemoz, l'assessore Lara Schialvino, il dirigente Enrico Colombo e il responsabile della Polizia Locale Sergio Cavallo.
Le motivazioni della sentenza di condanna sono state depositate lo scorso 3 febbraio, e gli avvocati hanno potuto ottenerle ieri. 58 pagine in cui vengono ripercorse le tappe del processo, dalle ricostruzioni fatte in aula alle valutazioni dei giudici. Per intanto, i giudici ritengono verificate le motivazioni dell'allagamento del sottopasso.
A partire dalla conformazione del terreno attorno al sottopasso. Una conformazione pendente verso l'interno che ha favorito l'accumularsi di fango, acqua e detriti dentro al sottopasso la notte dell'alluvione. Complice anche l'assenza del fosso di guardia, l'acqua è andata ad ostruire le tre pompe presenti nel sottopasso.
Il vicesindaco Francesco Diemoz
Il blocco di due di queste tre pompe non ha così potuto impedire l'accumulo dell'acqua. Inoltre, come scrive il giudice, "la capacità di smaltimento delle pompe installate nel sottopasso era inferiore del 25%" e perciò "esse erano anche sottodimensionate rispetto all'iniziale progetto".
Ma, al di là di cosa successe quella sera, resta da chiedersi: la morte di Zabena poteva essere evitata? Sì, secondo i giudici. "Quantomeno a partire dal luglio 2014 - si legge nelle motivazioni - il sottopasso [...] fu soggetto di numerosi allagamenti, anche di grave entità, i quali finirono addirittura per destare l'interesse della stampa locale e per diventare oggetto di specifiche doglianze mosse da un comitato nei confronti dell'amministrazione di Rivarolo Canavese". Si trattava del Comitato Mobilità e Sviluppo dell'Alto Canavese.
L'ex assessora Laura Schialvino
Il 7 luglio 2014, ad esempio, un'auto rimase intrappolata nel sottopasso allagato. Stesso copione della vicenda di Zabena, ma dall'esito fortunatamente diverso. Il Comitato Mobilità e Sviluppo aveva persino depositato una richiesta agli uffici di Palazzo Lomellini, in cui segnalava dettagliatamente l'urgenza di diversi interventi di manutenzione e di pulizia.
Il sottopasso allagato la notte tra il 2 e il 3 luglio 2018
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