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Torino

"Pablo Escobar" di nuovo agli arresti. Spettacolare operazione dei carabinieri per le strade di Torino

I tre gestivano un fiorente giro di spaccio di hashish e marijuana, che riforniva le piazze di Torino, Moncalieri, Nichelino, Bruino e Vinovo.

Pablo escobar

Pablo Escobar a Torino

C'è aria di galera nel regno del "Nuovo Pablo Escobar", 34enne di Torino che si credeva il boss del narcotraffico, tanto da chiamare il suo cane come il famigerato barone colombiano.

Ma i Carabinieri di Ciriè non sono certo tipi da farsi intimidire da un "chihuahua" con il pedigree: dopo un'intensa operazione denominata "PABLO", hanno eseguito in Torino e Moncalieri, un’Ordinanza di Esecuzione di Misure Cautelari nei confronti di tre uomini o se si preferisce, hanno arrestato il "Re del quartiere Santa Rita" e spedito il suo fedele compagno a quattro zampe a cuccia.

Il sequestro

Il sequestro

Le manette, dopo un'attività d'indagine partita ad aprile del 2020, sono scattate questa mattina all'alba, quando i militari hanno fatto irruzione nelle case del "Nuovo Pablo" e dei suoi due soci, un 34enne e un 28enne. I tre gestivano un fiorente giro di spaccio di hashish e marijuana, che riforniva le piazze di Torino, Moncalieri, Nichelino, Bruino e Vinovo.

Pensavano di essere furbi, spostando la droga continuamente da un luogo all'altro e usando app di messaggistica criptate. Ma i Carabinieri non sono certo degli sprovveduti: appostamenti, pedinamenti e intercettazioni hanno portato alla scoperta del sodalizio e al sequestro di un ingente quantitativo di stupefacenti.

Il "Nuovo Pablo" ora si trova dietro le sbarre del carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino, mentre i suoi due sodali sono agli arresti domiciliari. Un duro colpo al narcotraffico locale, che dimostra come i Carabinieri siano sempre in prima linea nella lotta contro la criminalità.

Ma la ciliegina sulla torta?

Il cane "Pablito", che ora dovrà consolarsi con le crocchette al posto della pappa reale.

Un epilogo ironico per una vicenda che, seppur con risvolti seri, ci insegna che la malavita non paga mai. E che i Carabinieri, con un pizzico di sarcasmo e tanta tenacia, sono sempre pronti a dare scacco matto ai "nuovi Escobar" di turno.

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