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Cronaca

Carabinieri saltano la coda per comprare lo Swatch: "E' stata aggredita una donna incinta"

I fatti risalgono al 2022 in via Roma a Torino. Vicebrigadiere condannato a due mesi e mezzo per interruzione di pubblico servizio e violata consegna. Un appuntato rischia la concussione

negozio carabinieri

La coda fuori dal negozio della Swatch in via Roma a Torino risale al maggio 2022 (foto d'archivio)

Durante un normale turno di servizio acquistò un orologio in un punto vendita della Swatch, saltando la lunga coda che si era formata fuori dal negozio: ora per un appuntato dei carabinieri si profila un'accusa di concussione.

A deciderlo è stato il tribunale di Torino, che oggi, con una decisione a sorpresa, ha ordinato la trasmissione degli atti in procura, affinché si valuti l'applicazione di questo reato.

I giudici hanno condannato a due mesi e 15 giorni di reclusione il vicebrigadiere che era con lui e che, nonostante avesse un grado superiore, non gli ha impedito di comportarsi in maniera illecita.

Via Roma a Torino

L'appuntato aveva chiesto di uscire dal processo con un periodo di messa alla prova, ma il tribunale si è pronunciato diversamente. Quanto al vicebrigadiere, che è stato difeso dagli avvocati Claudio Maria Polidori e Antonello Peroglio, è stato assolto dall'accusa di peculato e dichiarato responsabile di interruzione di pubblico servizio collegata alla violata consegna.

L'episodio è del 3 maggio 2022, giorno del lancio dell’orologio Swatch Blancpain Scuba Fifty Fathoms realizzato per rendere omaggio al primo vero orologio per sommozzatori.

La Swatch per quell'occasione aveva deciso di promuovere la possibilità di acquistarne solo uno alla volta al prezzo di 390 euro, a patto di mettere in conto intere giornate d’attesa davanti al negozio.

Il fatto contestato ebbe come sfondo il punto vendita dello Swatch in via Roma, nel centro storico di Torino.

I due militari erano in forza alla stazione Monviso ed erano usciti di pattuglia. Davanti al negozio sostarono per due volte.

"Perché in passato a eventi simili c'erano già stati problemi di ordine pubblico", ha riferito il vicebrigadiere, sentito in aula.

Il collega, che per lo stesso episodio ha già concordato una messa alla prova, sarebbe invece entrato nel megastore con la scusa di aver ricevuto una richiesta d’intervento: una donna incinta aggredita mentre faceva la coda.

"Impossibile - avrebbe risposto il responsabile del punto vendita - anche perché c’è la vigilanza armata". In aula l'accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Giovanni Caspani.

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