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Chiaverano
22 Marzo 2024 - 16:17
cantoniere minaccia di darsi fuoco
Momenti di panico ieri, giovedì 22 marzo, durante lo sfratto esecutivo dell'ex cantoniere di Chiaverano.
L'uomo, che per molto tempo aveva lavorato per il Municipio grazie a delle borse lavoro e che vive in un'immobile di proprietà comunale in via Montalto Dora, ha tentato di darsi fuoco.
Quando davanti alla sua abitazione sono arrivati il fabbro, il tecnico comunale, la polizia municipale e i carabinieri, l'uomo si è affacciato e si è cosparso di benzina rovesciandosi addosso il contenuto di una lattina.
Ad intervenire prontamente prima che riuscisse ad attivare l'accendino, è stato uno dei carabinieri della stazione di Banchette intervenuti per vigilare sulle operazioni di sfratto esecutivo. Durante il parapiglia, l'agente ha riportato la frattura di un dito ed è stato portato in ospedale ad Ivrea dove è stato curato e poi dimesso con una prognosi di trenta giorni.
"Aveva promesso che avrebbe fatto gesti eclatanti e l'ha fatto" commenta desolato il sindaco Maurizio Fiorentini.
La storia di quest'uomo risale a molti anni fa. Nel 2012 era stato sbattuto fuori casa dalla moglie nel giorno del suo 46esimo compleanno. Non sapendo dove andare, aveva piantato un tenda nel terreno di un suo zio a Chiaverano. Disoccupato e senza un tetto aveva iniziato a vivere in quel modo, ai margini di un paese che non era riuscito a restare indifferente alla sua storia.
Ad ascoltarlo, tendendogli una mano, era stato il sindaco, Maurizio Fiorentini che ricorda: “Pur non essendo residente a Chiaverano non potevo certo ignorare la situazione. Dovevo far qualcosa”.
Esattamente un anno dopo essersi ritrovato a dormire in una tenda, l'uomo ottenne una sistemazione. La casa gli venne consegnata esattamente il 30 ottobre 2013. Un anno dopo il giorno in cui perse tutto. Per circa tre anni, per sdebitarsi, aveva lavorato come volontario in comune. Poi era riuscito ad ottenere una borsa lavoro. Quattro ore al giorno, venti la settimana che gli permettevano di vivere dignitosamente.
Il sindaco Maurizio Fiorentini
Il sogno era quello di un'assunzione vera e propria, ma le cose non andarono in quella direzione.
"Voleva che lo assumessi in comune come cantoniere. Ma era davvero impossibile. Le borse lavoro le pagava la Regione. La nostra amministrazione non ha le forze per assumere un dipendente in più. E poi, anche se fosse, non potevamo certo assumere chi ci pareva. Avremmo comunque dovuto pubblicare un bando. E' da lì che si passa. La burocrazia, non può essere ignorata" racconta oggi il sindaco Fiorentini.
Tutti i problemi nascono quando terminano le borse lavoro: "Inoltre - aggiunge il sindaco - per la casa che gli avevamo assegnato, non ha mai pagato un centesimo. Doveva corrispondere un canone mensile di 40 euro. Il suo debito, ora, è di circa 5mila euro. Oltre a tutte le utenze che non ha mai pagato".
Nel dicembre del 2022, proprio a causa della morosità, il sindaco gli aveva fatto staccare la corrente. Passano i giorni e gli Alpini, che hanno la loro sede in via Montalto, al primo piano dello stabile in cui c'è l'appartamento comunale, si trovano senza corrente.
I tecnici del comune intervengono e si accorgono che i fili dell'impianto dell'appartamento comunale dato all'ex cantoniere sono stati collegati al contatore degli Alpini: "Per tutta risposta mi aveva minacciato di morte - racconta Fiorentini -. E ieri, durante lo sfratto, ha fatto la stessa cosa. Ha detto che sarebbe venuto a parlarmi a quattrocchi e che me l'avrebbe fatta pagare. Io, ora, ho davvero paura. Il comandante della stazione dei carabinieri di Banchette mi ha detto che gli atti verranno inoltrati d'ufficio in procura. Le sue minacce mi spaventano molto. Non sono solo parole al vento".
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