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Cronaca

Ex vicesindaco rinviato a giudizio per le monetine del parcheggio

Secondo la Procura si sarebbe tenuto i soldi del parcheggio dell'area camper

Maurizio Tentarelli

Maurizio Tentarelli

L'ex vicesindaco di Chiaverano, Maurizio Tentarelli, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di peculato.

Lo ha stabilito oggi il Gup di Ivrea che, al termine dell'udienza preliminare ha stabilito che ci fossero sufficienti elementi per confermare la richiesta della Procura. Le indagini condotte dalla Pm Valentina Bossi erano durate circa un anno.

Insieme a lui sono stati rinviati a giudizio anche i due organizzatori dell'evento, Roberto Bartolomeo Pero, di Settimo Vittone, e Danilo Benedetto.

Il processo nei loro confronti partirà tra poco più di un mese, il prossimo 11 aprile. A giudicare sarà il Tribunale di Ivrea in composizione collegiale con una corte composta da tre giudizi.

Il Comune, rappresentato dall'avvocato Marco Pinato, ha chiesto ed ottenuto di costituirsi parte civile, sarà dunque parte in causa nel processo.

A denunciare l'allora vicesindaco era stato proprio il sindaco Maurizio Fiorentini quando si era accorto degli ammanchi. 

Il sindaco Maurizio Fiorentini

I fatti risalgono al periodo compreso tra maggio 2021 e maggio 2022 e ad un raduno di camper organizzato dal gruppo "Clan dei Camperisti" sulle sponde del Lago Sirio che si era tenuto tra il 13 e il 15 maggio 2022.

Secondo le accuse Tentarelli e i due organizzatori dell'evento, Roberto Bartolomeo Pero, di Settimo Vittone, e Danilo Benedetto, di Chieri, in occasione del raduno del maggio del 2022, si sarebbero appropriati di 1.165 euro versati dai camperisti per sostare nell'area "Lago Sirio". I due organizzatori avrebbero ricevuto quei soldi su incarico di Tentarelli in qualità di pubblico ufficiale, ma senza un vero e proprio atto ufficiale del Comune. E solo quer questo episodio i due risultano coimputati. Quei soldi sarebbero, poi, dopo l'intervento del sindaco Fiorentini, aveva restituito quasi interamente la somma. Era il 6 giugno 2022 e pochi giorni dopo il vicesindaco aveva rimesso le sue deleghe mantenendo, però, la carica di consigliere.

Tentarelli però è accusato di aver incassato altri 4.416 (restituendone in tutto 1.836) facendo entrare gli automobilisti da maggio 2021. In tutto, la cifra imputata è di 5.500 euro. 

Quel che l'ex vicesindaco ora rischia è una condanna che nei casi più gravi può arrivare anche a 10 anni di carcere. E questo perché l'accusa di peculato è considerato uno dei reati più gravi che un amministratore pubblico possa compiere.

Fiorentini si sarebbe subito accorto che i conti non tornavano, mettendo alle strette il suo vicesindaco che avrebbe così restituito 1050 euro, come indicato in un verbale di consegna della polizia municipale di Chiaverano. 

Inoltre, sempre secondo le accuse, Tentarelli avrebbe detto ai volontari del servizio di guardia dell'area, di riscuotere la tariffa per la sosta delle auto. E questo bypassando il pagamento tramite la cassa automatica presente nel parcheggio. Il tutto per una cifra di 4416,5 euro, incassata rilasciando ricevute staccate da 8 blocchetti differenti.

L'ACCESSO AL PARCHEGGIO A PAGAMENTO LUNGO IL LAGO SIRIO

Anche in questo caso Fiorentini se n'era accorto, ottenendo da Tentarelli la restituzione di 1836,61 euro.

A fronte di questi fatti era scoppiato un terremoto politico che aveva portato Maurizio Tentarelli a rilasciare le deleghe da assessore e vicesindaco nel giugno del 2022, restando però in Consiglio.

Fiorentini non aveva potuto far altro che denunciare i fatti rilevati e, dopo più di un anno, la Procura ha chiuso le indagini nei confronti di Tentarelli, accusato di peculato, e di Roberto Bartolomeo Pero e Danilo Benedetto, accusati di concorso esterno in peculato.

UN GROSSO EQUIVOCO

Per l'avvocato Celere Spaziante, difensore di Tentarelli, si tratterebbe di un equivoco "nato dal sistematico mal funzionamento della sbarra, guasti che avrebbero penalizzato a livello economico l'area".

LA SBARRA CHE REGOLA L'ACCESSO ALL'AREA E' SPESSO ROTTA

Chiaverano si spacca sul caso "Tentarelli".
C'è chi alla storia del peculato proprio non riesce a crederci e si è schierato. Come nel caso dell'ex consigliere comunale Enrico Mignone, candidato nel 2014 con Giancarlo Crispini e per cinque anni acerrimo nemico del sindaco Maurizio Fiorentini.
Letta la notizia secondo cui l'ex vicesindaco Maurizio Tentarelli sarebbe accusato di peculato, ha subito messo in chiaro da che parte sta con un post pubblicato su Facebook: "Io sto con Tentarelli".
"A prescindere dal post - ci racconta l'ex consigliere -, io sono proprio fatto così. Sono un garantista. Bisogna lasciar fare alla magistratura il proprio corso ed evitare la gogna mediatica cui è stato esposto Tentarelli. Parliamo di una persona che qui in paese conoscono tutti e tutti stimano. Per questo mi schiero dalla sua parte. Perché non meritava il trattamento mediatico che il sindaco Fiorentini gli ha riservato mandando una lettera a tutto il paese".
Il riferimento di Mignone è alla newsletter del Comune di Chiaverano con cui l'Amministrazione, subito dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio dell'ex vicesindaco, ha spiegato tutti i retroscena dell'inchiesta per Peculato appena chiusa dalla Procura di Ivrea.
LE ELEZIONI
Il processo partirà a soli due mesi dalle elezioni per il nuovo sindaco. E le voci della candidatura di Tentarelli sono più che insistenti.
Non si ricandiderà, invece, il sindaco Maurizio Fiorentini che sta terminando il suo terzo mandato.
Ci sarebbe, però, un'altra lista pronta a scendere in campo. Di ufficiale per ora non c'è nulla, ma in paese è già molto di più che una voce.
Bisognerà, dunque, vedere quanto la questione giudiziaria influirà sull'esito della votazione.
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