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Verolengo
18 Gennaio 2024 - 13:19
I fiori e i pupazzi per Andrei sul luogo dove si è consumata la tragedia
Mazzi di rose, gigli, tre pupazzi, una candela e una piccola scatola con dentro qualche messaggio, probabilmente dei suoi amichetti della comunità Mafalda.
Sul luogo della tragedia costata la vita al piccolo Andrei, 9 anni, morto lunedì sera sui binari della linea ferroviaria Chivasso-Alessandria, il cordoglio di un paese che ha accolto il bimbo appena un mese fa e che ora fa i conti con un dramma difficile da spiegare agli adulti, figurarsi ai compagni di classe della terza B della scuola elementare di Verolengo.
Per l'anima del piccolo Andrei, sul luogo della tragedia, è stata accesa una candela
“Andrei era un bel bambino, aveva un passato difficile come tutti coloro che arrivano dalla comunità, ma stava iniziando ad imparare l’italiano e ad integrarsi ora”.
La dirigente scolastica Stefania Leonardi lo ricordava così, all’indomani dell’incidente di lunedì 15 gennaio.
I compagni hanno appreso la notizia dalle insegnanti il giorno dopo, a scuola. Hanno elaborato e stanno realizzando disegni, lettere, poesie per il loro amico che non c’è più.
Andrei voleva tornare dalla sua mamma, quel pomeriggio. Non era la prima volta che scappava dalla comunità di Borgo Revel dove opera la cooperativa "Crescere Insieme" di Torino. La prima il 2 gennaio scorso, quando venne rintracciato alla stazione ferroviaria di Chivasso.
La mamma di Andrei, una donna moldava rimasta vedeva prima di trasferirsi in Italia lo scorso ottobre, è stata informata dell’accaduto dagli assistenti sociali del Comune di Torino nella serata di lunedì.
Non ha retto al dolore, ha pianto, ha urlato, si è sentita male, tanto che è stato necessario l’intervento di un’ambulanza del 118.
Ha chiesto come fosse possibile, come abbia potuto scappare agli operatori della comunità.
L'incidente sui binari della linea ferroviaria Chivasso-Asti
Andrei è scappato dopo la merenda delle 16,20. Ha saltato il guardrail e si è incamminato lungo la ferrovia. Poi, il buio.
Nel suo recente passato, nei fascicoli della magistratura c'è un allontanamento d'urgenza dalla madre, disposto dal tribunale dei minori ai primi di dicembre. Un'udienza era stata fissata per il prossimo primo febbraio per un confronto con la mamma e gli assistenti sociali.
“Abbiamo fatto tutto quanto fosse nelle nostre possibilità - ripete Mauro Maurino della cooperativa “Crescere Insieme” -. Le tragedie sono frutto di una serie di eventi e di circostanze per cui non si può più tornare indietro. Il nostro mestiere è quello di proteggere i bambini, che spesso arrivano qui con storie davvero pesanti alle spalle: purtroppo sono successe cose che non siamo ancora in grado di ricostruire nel dettaglio”.
Il dettaglio sta provando a ricostruirlo la Procura della Repubblica di Ivrea. L’inchiesta è affidata al pubblico ministero Elena Parato e alla procuratrice capo Gabriella Viglione.
I magistrati hanno aperto un fascicolo per abbandono aggravato di minore, al momento a carico di ignoti.
L'allarme è scattato lunedì intorno alle 20
Dai primi riscontri, pare che il piccolo non sia stato travolto dal treno diretto ad Alessandria, ma la morte sarebbe stata provocata della caduta sulla massicciata in seguito allo spostamento d'aria dovuta al passaggio del convoglio.
Nella caduta, Andrei avrebbe sbattuto la testa. Ecco spiegato il motivo per cui il macchinista del treno non si sarebbe accorto dell'investimento e avrebbe proseguito nel tragitto, lontano da Borgo Revel.
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