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Cronaca dall'altro mondo

"Manny" il deputato con la pistola che ferisce un ragazzo alla coscia, posta foto di Mussolini e prende in giro gay e vegetariani

Il proiettile ha raggiunto Luca Campana, 31 anni. Luca convive con la figlia del caposcorta di Delmastro e ha due figli.

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Lesioni colpose, accensioni pericolose, omessa custodia di armi. Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d'Italia, è l'unico indagato dalla procura di Biella per quanto avvenuto la notte di Capodanno a Rosazza nei locali della Pro Loco, dove, al termine della serata di festeggiamenti, un colpo partito accidentalmente dalla sua pistola ha ferito uno dei presenti. I magistrati della città piemontese parlano di "atto dovuto".

Da testimonianze raccolte dai carabinieri, peraltro, non risulta che altri stessero maneggiando l'arma: la circostanza comunque resta tutta da verificare. Una risposta arriverà dallo Stub, il test per la ricerca di residui di polvere da sparo.

Nell'immediatezza, Pozzolo non si è sottoposto all'accertamento.

Poi ha parlato con alcuni conoscenti e alcune ore più tardi, alle 7:25, i carabinieri hanno potuto procedere. I rilievi sono stati effettuati sia sulle mani che sugli indumenti, tra cui un pile e un paio di jeans.

Gli abiti non sono stati presi in consegna dai militari perché, secondo quanto si è appreso, il deputato ha sollevato una questione legata all'immunità parlamentare. Gli investigatori sono comunque certi che il passare delle ore non ha messo a rischio l'attendibilità del test, per il cui esito sono stati interpellati gli specialisti del Ris di Parma.

Alla festa c'erano una trentina di persone, fra cui il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro con la sua scorta. Pozzolo aveva atteso la mezzanotte in casa con la famiglia, e alla Pro Loco si è presentato intorno all'una e un quarto. Uno dei presenti, interpellato dopo avere fornito un resoconto ai carabinieri, dice che era "molto allegro".

"Ad un certo punto - è il racconto - ha tirato fuori una pistola per farla vedere in giro. Era piccola, sembrava un accendino, e la poteva tenere nel palmo di una mano".

Cosa è accaduto lo accerteranno gli inquirenti. La scena è durata meno di venti secondi.

"Non c'è stato nemmeno il tempo - continua il testimone - di chiedergli cosa stessa facendo e magari di mettere via l'arma, visto che nel locale c'era anche dei bambini".

 

Il proiettile ha raggiunto uno dei presenti, Luca Campana, 31 anni, alla coscia sinistra, genero di uno dei componenti della scorta di Delmastro. Il sottosegretario in quel momento era fuori, sul piazzale, a prepararsi per la partenza. Sono stati due agenti del suo seguito a prestare i primi soccorsi a Campana e a mettere la pistola in sicurezza. L'arma è un mini-revolver North American Arms Provo Ut, calibro 22, ed è stata messa sotto sequestro dalla procura.

La Procura di Biella intanto procederà alla revoca del porto d'armi a Pozzolo che lo aveva per difesa personale. Dopo essere stato ferito Campana è stato portato in ospedale a Ponderano, dove i medici gli hanno estratto il proiettile dalla parte posteriore della gamba, quasi sotto il gluteo, e lo hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni. Finora non ha presentato querela.

La lesione è lieve, ma in questo momento per camminare deve usare le stampelle. Luca convive con la figlia del caposcorta di Delmastro e ha due figli.

Lavora come elettricista in una ditta di installazione allarmi ed è considerato molto bravo, tanto che l'azienda gli ha consegnato un attestato per l'ottimo rendimento reso nel 2023. Le indagini ora sono concentrate sulle analisi dei test per rilevare tracce di polvere da sparo e sulle dichiarazioni rese dai partecipanti alla cena. Verifiche verranno fatte anche sulla mini pistola e sul proiettile che ha ferito il 31enne. Si punta ad accertare l'esatta dinamica dei fatti, capire come è partito lo sparo e chi aveva la pistola in quel momento.

"Non ero io" ha detto Pozzolo ai carabinieri. Ma almeno un teste dice che "la stava maneggiando".

 

L'Italia armata. Sono più di un milione i cittadini con una licenza
12mila per difesa personale, sono tante anche le armi illegali

C'è un'Italia armata, un'Italia di pistole e fucili detenuti legalmente.

E poi c'è un paese sotterraneo che possiede armi illecitamente, un arsenale pirata che fa aumentare il numero delle pistole in circolazione. Secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi dal Viminale nel 2022, le licenze di porto d'armi nel Paese sono 1.237.912, di cui 12.008 per difesa personale.

Numeri significativi, ma comunque parziali, sia perché non è detto che ad ogni licenza corrisponda solo e soltanto un'arma e sia perché non si può tener conto del mercato illegale e clandestino. Proprio per questo si stima che il numero di pistole e fucili in Italia possa superare anche le 10 milioni di unità.

Secondo la ricerca dell'associazione internazionale 'Small arms survey' di Ginevra, per esempio, le armi presenti sul territorio italiano già nel 2017 erano 8,6 milioni. Analizzando i numeri ufficiali pubblicati dal ministero dell'Interno nel 2022, la maggior parte dei porti d'arma che vengono concessi (oltre 1 milione) sono per la caccia (609.527) o il tiro a volo (574.842), seguiti da quelli per le guardie giurate (40.961 per arma corta e 574 per arma lunga).

Le licenze per la difesa personale - che vanno rinnovate di anno in anno - sono 11.785 per le pistole e 223 per i fucili. Numeri, questi ultimi, che registrano un calo costante di anno in anno.

Basti pensare che nel 2002 i porti d'arma per la difesa personale erano il quadruplo: 45.618 per le pistole e 1.938 per i fucili. Sono in aumento, invece, le licenze per il tiro a volo e per le guardie giurate. Anche se si è in possesso del porto d'armi, la legge ne vieta il trasporto in condizioni particolari, come manifestazioni o riunioni pubbliche, con il rischio della multa o, nei casi più gravi, dell'arresto.

Stando a un'indagine realizzata dall'Euripes per il ministero dell'Interno dell'aprile 2023, "in Italia, diversamente dagli Usa, non esiste una cultura delle armi, se non in ambienti particolari e minoritari".

Il 44,8% degli italiani, infatti, ritiene un pericolo il possesso di armi da fuoco, il 19,2% ritiene che sia un diritto da riservare solo a categorie particolari esposte a rischi e il 18,4% pensa, invece, che rappresenti la possibilità per qualunque cittadino di difendersi dai malintenzionati.

Chiamati a rispondere per se stessi, gli intervistati rivelano per la netta maggioranza una scarsa propensione ad acquistare un'arma per autodifesa: poco più di un intervistato su 4 (27,1%) afferma che lo farebbe, il 72,9%, al contrario, non lo farebbe. "I risultati - si legge nel dossier - confermano una diffusa resistenza culturale nel nostro Paese al possesso di armi, anche nell'ottica della difesa della propria persona e della propria famiglia da eventuali malintenzionati".

Post pro-gun del deputato FdI, 'difesa con armi'
'Sono un reazionario',su social messaggi no vax e foto Mussolini

Si definisce un 'reazionario' e da anni si professa favorevole al diritto dei cittadini di armarsi per autodifesa. In post di diverso tempo fa pubblicava foto e frasi di Benito Mussolini. Spesso nel mirino di alcuni suoi ironici messaggi social, giustificati rivendicando dal diritto alla satira, sono finiti i vegani e gli omosessuali.

Emanuele Pozzolo, il deputato vercellese di Fratelli d'Italia proprietario della pistola da cui è partito il colpo al veglione di Capodanno alla Pro loco di Rosazza, lavora come consulente legale: è anche chiamato 'Manny', ha 38 anni, è sposato ed ha tre figli. È in politica fin dal 2004, da quando fu eletto consigliere circoscrizionale per la Lega Nord a Vercelli.

Nel 2012 è poi diventato portavoce provinciale di FdI e sette anni dopo è stato nominato assessore nella stessa città. Nel 2022 è stato eletto come deputato dimettendosi l'anno successivo dalla carica di assessore.

Pozzolo, che ha un regolare porto d'armi, da anni si professa favorevole al diritto per i cittadini di armarsi per autodifesa. Già nel 2015 il deputato piemontese utilizzava l'hashtag #progun, difendendo in diversi post sui social il diritto dei cittadini ad armarsi per autodifesa.

In un suo messaggio di allora su Facebook fa sua una citazione: "Sarebbe ora di cambiare mentalità. Proteggere i propri beni non è un delitto. Il problema non è 'farsi giustizia da sé' ma impedire sia commessa un'ingiustizia. Se ciò impone l'uso di un'arma, pazienza".

E in un altro post si legge il cartello ironico firmato 'Firearms United Italy': "Attenzione criminali, terroristi: tutti i cittadini onesti sono stati disarmati per la vostra sicurezza. Buon divertimento".

Sempre nel 2015, in merito a una strage in Oregon, Pozzolo scriveva in un tweet (di cui gira ora solo l'immagine in quanto sarebbe stato rimosso) che "per Obama è sempre colpa delle armi. Eppure io non ho mai visto una pistola sparare da sola".

Durante la pandemia è stato un fervente 'No vax' e 'No pass' e ha fatto parlare di sé anche quando negli Usa ci fu l'assalto a Capitol Hill, pubblicando un quadro che raffigurava il reparto confederato che si lanciava all'assalto.

Le provocazioni di Pozzolo non sono mancate anche in occasione dell'8 marzo di qualche anno fa quando, per ironizzare sulla capacità delle donne al volante, celebrò la giornata pubblicando l'immagine di una giovane che aveva fatto l'incidente con l'auto.

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