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Cronaca
06 Dicembre 2023 - 22:26
L'infermiere è stato condannato
Nell'ottobre del 2015 un paziente dell'ospedale di Carmagnola (Torino), Giovanbattista Tuninetti, pensionato Fiat di 87 anni, perse la vita dopo un'iniezione. Oggi la Corte di assise di appello ha condannato a due anni e otto mesi di reclusione un infermiere, Marco Capra, considerandolo responsabile di omicidio colposo.
La vicenda giudiziaria prese le mosse perché una tirocinante parlò del caso alla direzione sanitaria, che a sua volta si rivolse alla procura di Asti (competente per territorio). La pronuncia della Corte chiude il processo d'appello ter, celebrato dopo l'annullamento della sentenza precedente da parte della Cassazione.
La tesi della pubblica accusa, contestata dalla difesa, è che Capra iniettò al paziente un sedativo, il Midazolan, senza necessità. Inizialmente l'infermiere era stato accusato di omicidio volontario ma l'accusa è caduta nel corso del procedimento.
Il giudice ha condannato l'infermiere
"Aspettiamo con curiosità - commenta l'avvocata Alessandra Piano, che ha assistito l'imputato insieme al collega Alberto Cochis - di leggere le motivazioni della sentenza. Spiace che la Corte non abbia accolto la richiesta di disporre una nuova perizia. Ci rivolgeremo ancora una volta alla Cassazione".
La malasanità rappresenta un tema critico nel contesto sanitario contemporaneo, suscitando preoccupazioni tra i cittadini e mettendo in luce le lacune all'interno dei sistemi sanitari. Questo fenomeno non riguarda solo la carenza di risorse o la mancanza di strutture adeguate, ma anche la scarsa qualità delle cure offerte ai pazienti.
Uno dei fattori principali che contribuiscono alla malasanità è la pressione costante sui sistemi sanitari, dovuta all'aumento della domanda di cure e alle limitate risorse disponibili. La carenza di finanziamenti, la mancanza di personale sanitario adeguato e le inefficienze organizzative sono tutti fattori che possono alimentare la malasanità.
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