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Cronaca
13 Novembre 2023 - 13:32
Dopo aver speso 140 euro di cena escono dal locale senza pagare e non si fanno più trovare. La scusa? Una sigaretta. È successo lo scorso 4 novembre al risotrante "Il Rigoletto" di Cirié, in via Lanzo, e a far infuriare il proprietario Santino Velardo è stata una coppia.
Un uomo e una donna sulla quarantina, come ha raccontato Velardo sui social. Il suo ristorante, uno dei prestigiosi della zona, è però dotato di telecamere, e così il proprietario è riuscito a filmare l'auto dei ladri e a recuperare la targa. Poi ha lanciato l'annuncio sui social: "Presentatevi o vi denuncio".
"Attenzione, attenzione! - ha scritto il ristoratore - mangiano al ristorante e non pagano e vanno via su una Grande Punto grigia: una coppia sui 40/45 anni lei bionda con un bel tatuaggio sulla mano di un ragno lui povero sfigato brizzolato che corre fuori nel parcheggio e prende la macchina per poi sfuggire a luci spente. Avete solo 24 ore di tempo per pagare il conto. Dopo di che vi chiamerà qualcuno. Per tutti i colleghi: la scusa che viene utilizzata per scappare è andare a fumare. La prossima volta guardatevi bene attorno, storditi...".
Il post del ristoratore
Dopo una cena a base di pesce, i due avevano ordinato anche il dolce. Hanno approfittato dell'attesa per salire in auto e fuggire a gambe levate facendo persino attenzione a tenere i fari spenti. Velardo ha anche fornito ai suoi contatti Facebook una sorta di identikit: lei bionda con un tatuaggio sulla mano, lui brizzolato sui quarantacinque anni.
Velardo non è il primo ristoratore a servirsi dei social per denunciare furti ai danni del proprio ristorante. Un mese fa l'aveva fatto un ristoratore di Catanzaro, pubblicando sui social la foto dei colpevoli, ovviamente bex pixelata. Nei commenti non erano mancate le critiche alla scelta.
Motivo per cui il titolare aveva deciso di chiarire che "le persone in foto erano state contattate con ogni mezzo possibile, hanno evitato di rispondere, dandoci a questo punto identità false in fase di prenotazione. Non possiamo più credere alla buona fede con cui avevamo tentato un approccio, dunque procederemo come non avremmo voluto fare".
Anche nel caso di Velardo i commenti non sono mancati: più di trenta, tutti a sostegno del ristoratore defraudato di una somma così consistente.
Nel corso degli ultimi mesi un caso più di altri aveva attirato l'attenzione dell'opinione pubblica. Dei turisti italiani in vacanza in Albania a Berat avevano mangiato in un ristorante per poi fuggire senza pagare. Il fatto, documentato dalle telecamere del posto, era stato raccontato dal primo ministro albanese Edi Rama alla premier Meloni in visita nel Paese.
La presidente del Consiglio aveva quindi ordinato all’ambasciatore d’Italia a Tirana di saldare il conto. Il fatto aveva suscitato polemiche da parte dell’opposizione che la premier ha voluto chiarire sui social.
“Mentre mi trovavo in Albania il Primo Ministro Rama mi racconta la storia di 4 italiani che in un ristorante del posto erano scappati senza pagare il conto. Il ristoratore, dopo che le immagini della fuga erano diventate virali, aveva detto che era comunque felice perché i nostri connazionali avevano mangiato bene ed erano rimasti contenti - aveva scritto Meloni su Twitter -. Mi sono vergognata, perché l’Italia che voglio rappresentare non è una Nazione che fa parlare di sé all’estero per queste cose, che non rispetta il lavoro altrui, che pensa di essere divertente fregando gli altri. Allora ho deciso di chiedere all’ambasciatore di andare a saldare il conto, che ho pagato personalmente. Niente di che, infatti io non ne ho neanche dato notizia”.
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