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Pertusio

Cittadina porta il vicesindaco di fronte ai giudici, ma la sentenza le dà torto

L'episodio ha coinvolto Antonio Cresto, ex sindaco di Pertusio oggi vice del giovane Giuseppe Damini

Cittadina porta il vicesindaco di fronte ai giudici, ma la sentenza le dà torto

Antonio Cresto, vicesindaco di Pertusio

Nel cuore della polemica, il vicesindaco di Pertusio, Antonio Cresto, viene tirato in ballo in una vertenza che minaccia di incrinare le fondamenta dell'amministrazione locale. La cittadina, spinta da un'indignazione palpabile, ha deciso di prendere di petto la situazione e di appellarsi al Consiglio di Stato, addirittura giungendo fino al Presidente della Repubblica, nel tentativo di annullare il decreto emanato dal sindaco di Pertusio il 2 febbraio 2022.

L'oggetto del contendere? L'attribuzione al vicesindaco Cresto delle funzioni gestionali relative all'area tecnica del servizio di edilizia privata, dal 3 febbraio 2022 al 1 febbraio 2025. Tuttavia, la miccia dell'indignazione è stata innescata da una nota, firmata dallo stesso vicesindaco, inerente a un'operazione immobiliare soggetta a revisione da parte del Tribunale di Ivrea.

Nel documento ufficiale, i giudici delineano l'argomento portante del ricorso. La ricorrente solleva gravi dubbi sull'adeguatezza del vicesindaco all'incarico, sottolineando il rischio di contaminazione tra interessi politici e amministrativi, soprattutto in una realtà dalle dimensioni ridotte come Pertusio.

In aggiunta, viene messo in dubbio il rispetto del presupposto di legge, fondamentale per la nomina di un membro della Giunta quale responsabile del servizio tecnico, in un contesto in cui è presente personale dipendente a tempo indeterminato.

Il Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, dopo aver analizzato le memorie pervenute dal Comune di Pertusio e dai controinteressati, decreta il ricorso inammissibile per mancanza di interesse, sottolineando che gli atti contestati non recano danno diretto alla ricorrente. Sul piano del merito, si schiera dalla parte del sindaco e del vicesindaco, considerando il ricorso infondato.

La sentenza è un'autentica sorpresa. I giudici ratificano completamente la posizione del Ministero. Il ricorso contro la nota con cui il vicesindaco ha risposto alla richiesta del consulente nominato nel giudizio di esecuzione forzata sugli immobili di proprietà della ricorrente viene scartato per mancanza di interesse diretto. Analogamente, l'impugnazione della nomina del vicesindaco come responsabile del servizio edilizia privata viene bocciata per mancanza di lesione degli interessi della ricorrente.

Nel verdetto, i giudici mettono in evidenza che la censura sulla presunta inadeguatezza del vicesindaco è troppo generica e non specifica il livello di istruzione richiesto. Quanto alla censura rimanente, viene respinta in quanto la legge concede ai Comuni con popolazione inferiore a 3000 abitanti il diritto di attribuire responsabilità ai componenti dell'organo esecutivo, compreso il potere di adottare atti di natura tecnico-gestionale, anche per contenere la spesa.

L'effetto di contenimento della spesa rappresenta solo una delle ragioni possibili per tale attribuzione, senza dimenticare che il componente dell'organo esecutivo, a differenza del dipendente dell'amministrazione, non riceve una retribuzione specifica per l'incarico.

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