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Cronaca
18 Agosto 2023 - 10:58
E' stato catturato dai carabinieri il ventunenne olandese Sacha Chang, sospettato di avere ucciso a coltellate il padre e un amico di famiglia a Montaldo Mondovì (Cuneo).
Il giovane si era dato alla fuga nei boschi della Val Corsaglia. Alle ricerche hanno preso parte almeno un centinaio di militari dell'Arma.
Con loro, un gruppo di una decina di cacciatori che hanno coadiuvato le ricerche.
Uno di loro, Emiliano Negro, racconta: "Siamo partiti da un ponte denominato "Ponte dell'Asino" e abbiamo battuto la zona a rastrello fino alla zona dell'abitato di Torre Mondovì. La squadra che era più in alto l'ha notato fuori dalla cappella di San Bernardo. Stava dormendo".
Sacha Chang, indicato come una persona con qualche problema di carattere psichiatrico, era in fuga dal 16 agosto quando, secondo le prime ricostruzioni, nel corso di un alterco uccise il padre, Haring Chain Fa Chang, 65 anni, e l'amico di famiglia che li stava ospitando per una breve vacanza nella propria casa, il medico olandese Lambertus Ter Horst, 60 anni, conosciuto in paese come 'Bert'.
Era stato avvistato lungo un corso d'acqua, poi se ne erano perse le tracce.
L'area interessata dalle ricerche non era molto vasta, ma impervia e coperta di una fitta vegetazione. I carabinieri, con l'assenso della magistratura, avevano diffuso la foto e una descrizione del fuggitivo. Le amministrazioni dei Comuni interessati avevano invitato la cittadinanza a usare prudenza e annullato gli eventi di piazza.
I Chang erano a Montaldo Mondovì dal 10 agosto. In precedenza avevano visitato la zona dei laghi in Lombardia.
Il 16 agosto erano in procinto di tornare in Olanda. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane ha accoltellato il padre nel corso di un alterco e poi anche l'amico di famiglia, intervenuto nel frattempo.
Lambertus Ter Horst, medico con studi ad Harderwijk e Hierden, in Olanda, aveva acquistato la casa di Montaldo nel 2019 e, dopo averla ristrutturata, vi trascorreva i periodi di vacanza. In paese aveva stretto ottimi rapporti con diverse persone.
A una donna, secondo quanto riferito, aveva spiegato che il giovane Sacha stava "passando un momento difficile".
Il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo esprime apprezzamento a tutti i cittadini che hanno contribuito alla ricerca ed alle forze dell’ordine per l’intervento “Sono stato informato dal Prefetto Triolo della cattura del fuggitivo Sacha Chang, olandese, 21 anni, accusato di aver ucciso mercoledì 16 agosto a Montaldo Mondovì il padre Chainfa Chang e l’uomo che li ospitava da qualche giorno, Lambertus (Bert) Ter Horst. Sono rimasto in contatto per tutto questo tempo con il Sindaco di Montaldo Mondovì, Giovanni Balbo, al quale ho rinnovato alla Comunità da lui guidata la vicinanza di tutti i cittadini della Granda. Parimenti, esprimo l’apprezzamento dell’intera provincia alle Forze dell’Ordine coinvolte nella ricerca e nelle indagini”.
La vicenda risale a mercoledì 16 agosto, e tutto è avvenuto a Montaldo Mondovì, un paese con poco più di 500 residenti in Valle Corsaglia, una delle valli del territorio di Mondovì, tra Piemonte e Liguria.
Un borgo arroccato su una collina immerso nel verde dei boschi. E proprio tra campi e foreste era fuggito il presunto omicida, Sacha Chang, 21 anni, di origini olandesi, con qualche problema psichico. Era ospite in paese, per un periodo di vacanza, nella casa di una famiglia di amici del padre.
In quell'abitazione, in località Roa Piana, nel pomeriggio sarebbe scoppiato un litigio, per motivi al momento sconosciuti: secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del comando provinciale di Cuneo, il giovane in casa ha afferrato un coltello in cucina e ha colpito il padre, Chainfa Chang, 65 anni, ferendolo mortalmente e poi il proprietario di casa Lambertus Ter Horst.
Quest'ultimo, con lesioni gravissime, era stato portato in ospedale con un elicottero del 118, ma è deceduto nella serata. Anche lui era olandese e aveva 59 anni.
Scattato l'allarme, in paese sono arrivati le ambulanze e le forze dell'ordine ed è stata avviata la caccia all'uomo, che ha visto impegnate decine di carabinieri, un centinaio si dice, schierati a perlustrare le case e le cascine del paese collinare e nei boschi attorno a Montaldo Mondovì mentre un elicottero dell'Arma ha sorvolato incessantemente la zona per cercare di scorgere il fuggitivo.
Le ricerche del ragazzo considerato ancora molto pericoloso, sono terminate questa mattina, venerdì 18 agosto.
"La nostra priorità era catturarlo anche per salvargli la vita. Ritengo che in quelle condizioni non avrebbe potuto resistere a lungo". Lo ha detto oggi nel corso di una conferenza stampa Giuseppe Carubia, comandante provinciale dei carabinieri a Cuneo, a proposito del caso di Sasha Chang, il ventunenne olandese sospettato di avere ucciso lo scorso 16 agosto il padre e un amico di famiglia a Montaldo Mondovì.
Carubia ha spiegato che la zona in cui il giovane si era dato alla fuga è impervia, coperta da una fitta vegetazione, caratterizzata da notevoli dislivelli e popolata da lupi e cinghiali.
"I rischi - ha osservato - erano molti. Quando lo abbiamo trovato era spossato".
Sasha Chang, dopo la notifica del provvedimento di fermo, è stato portato nell'ospedale di Mondovì per gli accertamenti medici.
Il comandante Carubia ha affermato che fino ad ora non sono stati raccolti "elementi oggettivi" (come per esempio documentazione medica) che comprovino un disagio di natura psichiatrica.
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