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Castellamonte

Recinzioni divelte e danni al cantiere per l'antennone

Sarebbe stata sporta denuncia contro ignoti per gli atti vandalici a Filia

Castellamonte

L’antenna che potrebbe sorgere a Filia

Sul cantiere di Filia erano corse nelle scorse settimane voci contrastanti. Martedì 18 luglio si era parlato di un intervento dei carabinieri per via di “recinzioni del cantiere divelte e danni ai mezzi: escavatore, muletto”.  Sembra in effetti che sia stata presentata una denuncia.

Certo non un bel segnale, tale da far passare dalla parte del torto coloro che in realtà hanno ragione di protestare.

Sarebbe stata sporta denuncia ai carabinieri

Di questi gesti però gli stessi residenti più attivi nell’opporsi all’installazione non sapevano nulla e si sono mostrati rammaricati, tanto da dire: “Speriamo di no, sono cose da non fare” ed anche “La ditta incaricata dei lavori fa quel che le è stato chiesto: non ne può nulla”.

Le stesse persone si mostravano perplesse sulla possibilità che ci fosse tra i frazionisti qualche testa calda che avesse superato i limiti della protesta civile e, per quanto riguarda la recinzione abbattuta, ipotizzavano che potesse essere stata conseguenza del violento temporale abbattutosi sulla zona nella notte precedente.

Fatto sta che, a distanza  di due settimane, non si sa nulla di preciso: chi ha provato ad informarsi riferisce di non aver trovato riscontri e nella frazione circola l’ipotesi che  quelle sui danneggiamenti dolosi siano voci messe in  giro ad arte per screditare gli oppositori del palo. Palo che verrà installato nei prossimi giorni.

Intanto i lavori proseguono 

A Filia i lavori per il palo destinato alle telecomunicazioni proseguono, anche con l’utilizzo dell’elicottero. Intanto l’amministrazione comunale di Castellamonte ha emesso un comunicato-stampa nel quale spiega perché sia andato a vuoto il suo tentativo di far spostare altrove il palo che tanto scontenta e preoccupa i residenti della zona.

“Non siamo riusciti a ottenere un sito alternativo e neppure la sospensione dell'autorizzazione paesaggistica dalla Regione Piemonte. Ora sappiamo perché il sito da noi proposto non era risultato idoneo: avrebbe coperto 1800 unità immobiliari rispetto alle 2300 di quello scelto dalla INWITT. Numeri che fanno la differenza, quando l’obiettivo da raggiungere è quello di assicurare la connessione al più alto numero di unità immobiliari nelle aree cosiddette bianche”.

Un'area nelle vicinanze del ripetitore della INWITT

In precedenza la INWITT si era limitata a dichiarare la non idoneità del sito alternativo senza fornire altre spiegazioni ed aveva annunciato che si sarebbe avvalsa del <silenzio-assenso> (comunicazione resa nota dal Comune il 26 maggio). Quando sono partiti i lavori (previsti per il 3 luglio ma di fatto iniziati il lunedì successivo) il Comune stava “ancora aspettando che la Regione e la Soprintendenza si pronunciassero in merito all’Istanza di Sospensione dell’Autorizzazione Paesaggistica rilasciata dalla Direzione Ambiente, Energia e Territorio. La richiesta era motivata dal fatto che la stessa Regione, nella propria relazione tecnica favorevole all’installazione dell’infrastruttura, precisava che era competenza all’Autorità Comunale garantire che l’intervento fosse conforme agli strumenti di pianificazione territoriale e alle disposizioni urbanistiche ed edilizie localmente vigenti, nonché con le norme di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale”.

La risposta è arrivata il 13 luglio, a lavori iniziati, ed è stata ovviamente negativa: la richiesta non era accoglibile perché il nulla-osta, comprensivo del parere vincolante della Soprintendenza, era stato già rilasciato. Seguiva la tiritera sulle alberature circostanti che dovranno superare l’altezza del palo.

Abbiamo agito cercando di valutare tutti i punti di vista e per il bene comune, cercando sempre, in coscienza, di venire incontro a tutti – afferma nel comunicato il Sindaco Pasquale MazzaOccorrerà ora vigilare che le prescrizioni degli Enti superiori vengano rispettate scrupolosamente.

Il Comune, in quanto ente pubblico,  non può che prendere atto di quanto affermato dalla Regione; i cittadini la pensano diversamente visto che di piante lì intorno non ce ne sono più perché il proprietario aveva disboscato l’intera area ed occorrerebbe dunque piantare alberi adulti alti più di 30 metri…

L’unico aspetto della vicenda sul quale sembra possibile intervenire è ormai quello relativo ai disturbi alla circolazione stradale provocati dal cantiere. L’assessore all’Ambiente Patrizia Addis ci tiene a sottolineare che “I diritti dei nostri concittadini saranno tutelati in ogni modo: si stanno facendo analisi meticolose sulla strada di accesso al cantiere e niente, proprio niente, sarà lasciato al caso o non sarà oggetto di controllo e verifica. I nostri tecnici sono presenti in cantiere e continueranno a tornarci per garantire che siano fatti salvi i diritti di tutti e che la strada non subisca sollecitazioni e stress fuori controllo. La INWIT si sta organizzando con elicotteri e mezzi leggeri, per evitare sollecitazioni alla strada che porta all’accesso al cantiere.”

Effettivamente è stato così: è entrato in funzione un elicottero suscitando l’ironia dei residenti: “Certo che rende piazzare questi pali!”.

L’assessore invita alla calma: ”Sappiamo che la tensione è alta ma agire di pancia non è mai una buona idea. L’ufficio ambiente è in contatto diretto con il direttore lavori di INWIT e anche con i residenti di Filia. Abbiamo tecnici preparati che stanno lavorando assiduamente per non lasciare nulla di intentato. Come diceva John Gregory, ‘gli attaccanti vincono le partite. Le difese i campionati”.

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