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Cronaca
19 Luglio 2023 - 14:29
"Datemi soldi o brucio tutto".
Attimi di tensione lunedì mattina nell'ufficio postale di via Guala a Caluso quando una donna di 63 anni, armata di una bottiglietta contenente del liquido infiammabile, ha tentato la rapina.
La donna di origini rumene, 63 anni, disoccupata e senza più un soldo per pagare l'affitto, ha tentato il folle gesto nell'ufficio situato a pochi metri dalla caserma dei carabinieri. Prima di questo incidente, la donna non aveva mai commesso alcun reato.
Armata di un coltello e con due thermos contenenti liquido infiammabile nella borsa, la donna è stata fermata e disarmata dai carabinieri guidati dal maresciallo Davide Trentin.
L'arresto è stato inevitabile, e al momento la donna è trattenuta nel reparto femminile del carcere di Torino in attesa della convalida da parte delle autorità giudiziarie.
Una parte fondamentale di questa vicenda è stata la determinazione e il sangue freddo di un'impiegata dell'ufficio postale, che è riuscita a trattenerla mentre la direttrice, prontamente avvisata, chiamava immediatamente i carabinieri.
Tutto è avvenuto alle 10:20 del mattino, con l'ufficio postale pieno di persone in coda per pagare le bollette.
Indossando una mascherina Fp2 per nascondere il volto, la donna si è avvicinata alla direttrice consegnandole un biglietto minatorio e mostrando il coltello.
Il messaggio sul biglietto recitava: "Questa è una rapina: datemi i soldi, altrimenti brucio tutto".
L'impiegata ha prontamente intuito la situazione di follia della donna e cercato di guadagnare tempo. Questi preziosi secondi hanno permesso alla direttrice di allertare i carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente, scongiurando così una possibile tragedia.
D.D., il nome della donna, ha opposto una timida resistenza ma ha poi ceduto e consegnato la borsa ai militari. L'intera scena si è svolta sotto lo sguardo atterrito dei presenti, ma per fortuna nessuno è rimasto ferito.
Portata in caserma per ulteriori accertamenti, D.D. ha raccontato di essere stata spinta alla disperazione a causa della perdita del lavoro e senza alcuna possibilità di percepire una pensione, il che l'ha portata ad esaurire tutti i risparmi e a non riuscire più a pagare l'affitto della sua abitazione a Ivrea.
La donna ha rivelato che la Caritas è stata l'unica istituzione a darle un aiuto in questo difficile momento.
LA CARITAS è stata l'unica organizzazione ad aiutare la donna in difficoltà
Al momento non è ancora chiara la ragione per cui la donna abbia scelto proprio l'ufficio postale di Caluso.
Potrebbe essere che avesse delle conoscenze nella città del vino, ma è pur sempre un piano irrazionale che sembra averla guidata per un lungo periodo.
Va sottolineato che l'ufficio postale di Caluso non aveva mai subito una rapina da quando, circa una decina di anni fa, si è trasferito nella nuova sede di via Guala.
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