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TRAGEDIA

Corsa contro il tempo per salvare Patrizia: la tragedia di una donna italiana colpita da meningite in Giappone

È morta poco dopo l'arrivo all'aeroporto di Caselle

Corsa contro il tempo per salvare Patrizia: la tragedia di una donna italiana colpita da meningite in Giappone

L'ambulanza che attendeva la donna

Una corsa contro il tempo è stata vanamente combattuta da due équipe di medici e infermieri dell'Azienda Zero, partite in volo di Stato alla volta del Giappone nel tentativo di salvare Patrizia, una donna italiana di 53 anni. La vicenda ha avuto inizio il 16 maggio scorso, quando Patrizia è arrivata a Tokyo per poi essere colpita, dopo soli sette giorni, da una febbre e un malessere talmente violenti da costringerla a cercare aiuto presso un ospedale della città. Già dal momento del ricovero, tuttavia, le sue condizioni sono apparse così gravi da indurre i sanitari a coinvolgere la famiglia, che si è prontamente recata in ospedale due giorni dopo. La diagnosi era chiara: meningite.

Attraverso un complesso coordinamento tra l'Ambasciata Italiana in Giappone, la Farnesina e la Presidenza del Consiglio Regionale, è stato organizzato un viaggio di rientro in Italia per Patrizia. Alessandro Stecco, presidente della Commissione Salute in Regione Piemonte, ha raccontato: "Sono stato allertato dal vicesindaco di Varallo, Eraldo Botta, dell'esigenza di un trasporto sanitario protetto di emergenza per la paziente e concittadina della provincia vercellese. Il mio primo pensiero, quando le attivazioni erano ancora solo locali, è stato consultare e far attivare Azienda Sanitaria Zero Piemonte". È stato così che una squadra medica, coordinata dal dottor Gianluca Ghiselli e composta da due anestesisti e un infermiere di rianimazione, insieme all'Infermeria Principale Pratica di Mare dell'Aeronautica Militare, è partita domenica scorsa alla volta del Giappone.

L'equipe sanitaria

Martedì, la paziente è stata imbarcata sull'aereo di Stato, dove le due équipe hanno garantito la sua stabilizzazione durante il lungo volo di ritorno. All'aeroporto di Caselle, un'ambulanza del servizio di emergenza 118 ha atteso il suo arrivo per prendersi in carico il trasferimento presso la Rianimazione dell'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi compiuti, Patrizia non ce l'ha fatta.

L'assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha voluto ringraziare quanti si sono adoperati per garantire il rientro in sicurezza della paziente, affermando: "La missione ha evidenziato le ottime capacità di risposta di Azienda Sanitaria Zero nell'affrontare situazioni di emergenza anche al di fuori dei confini nazionali". Ha inoltre sottolineato l'eccezionale impegno del personale di Azienda Zero coinvolto nella missione, confermando che l'emergenza e l'innovazione non sono solo parole per l'azienda.

Anche il direttore sanitario di Azienda Sanitaria Zero, Gianluca Ghiselli, ha commentato l'esperienza, affermando: "La missione ha evidenziato le ottime capacità di risposta di Azienda Sanitaria Zero nell'affrontare situazioni di emergenza e urgenza anche al di fuori dei confini nazionali". Infine, il direttore Carlo Picco ha espresso la sua gratitudine al "team" di Azienda Zero, guidato personalmente dal dottor Gianluca Ghiselli, e ha citato i nomi dei professionisti che hanno contribuito al successo dell'operazione di rientro in sicurezza di Patrizia: il dottor Andrea Mina, medico anestesista dell'Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, il dottor Marco Guolo, infermiere esperto in terapia intensiva dell'Asl Città di Torino, e la dottoressa Federica Marotta, medico anestesista dell'Asl di Vercelli.

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