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Il caso
29 Aprile 2023 - 22:37
I vasi ribaltati di fronte al Municipio
Ancora baby-gang in azione a Gassino, questa volta, però, in una location del tutto inaspettata: esattamente di fronte al Municipio, il “cuore della città”.
Gli ultimi episodi relativi a questa banda di piccoli teppisti risalgono a fine marzo, momento in cui i ragazzi avevano sradicato le panchine di Piazza Antonio Chiesa, spostato addirittura un divano (destinato allo smaltimento) per sedersi in via Foratella e spaccato a calci le sbarre della ringhiera dell’ASL.
La nuova trovata di questi delinquenti, invece, ha avuto luogo durante la nottata di venerdì 28 aprile: sotto ai portici di Piazza Antonio Chiesa i ragazzi hanno divelto le piante delle fioriere, rovesciato i vasi e tutta la terra al suolo, senza contare gli schiamazzi e le urla in piena notte. Alcuni cittadini affermano addirittura che gli adolescenti abbiano appiccato un mini-fuoco e anche vomitato per strada.
Che scenario.
I vasi rovesciati sotto i portici del Municipio
Esasperati dalla situazione, gli abitanti del centro hanno chiamato i carabinieri che, questa mattina (sabato 29, ndr) avrebbero sistemato in poco tempo le piante vandalizzate e aperto le indagini.
Una situazione, quella di questi gruppi di giovani maleducati, che a Gassino continua a ripetersi. A inizio di questa settimana, infatti, la suddetta baby-gang avrebbe anche spaccato dei vetri in Via Vittorio Veneto, luogo dove è presente un edificio abbandonato da anni.
“Municipale e carabinieri questa mattina hanno sistemato il tutto, ma il problema comunque rimane - spiega il sindaco di Gassino Paolo Cugini - nell’ultimo incontro che abbiamo avuto con le forze dell’ordine si è parlato proprio di questo: il comportamento dei ragazzi. In città abbiamo 7 agenti, e ci siamo messi d’accordo con la municipale per far sí che aumentino i pattugliamenti. Il servizio di polizia la notte non è presente, ma se si nota qualcosa di sospetto si possono sempre chiamare i carabinieri”.
Il sindaco di Gassino Paolo Cugini
La rabbia dei cittadini, sull’argomento, è tanta, soprattutto tra gli abitanti del centro. “Qui non ce la facciamo piú. Sono dei maleducati e strillano tutta la notte” dice qualcuno, con alcuni passanti in piazza Antonio Chiesa che domandano: “ma come fanno a non prenderli? Ci sono pure le telecamere!”.
E sì, se si alza la testa guardando verso la chiesa, appese al muro di mattoni si possono notare ben due telecamere, una delle quali punta esattamente sulla panchina che veniva perennemente spostata e a fianco alle fioriere. Ma come? Tutti sanno che sono lì, ci sono anche le telecamere, e non si riescono ad identificare? Il punto, sui sistemi di videosorveglianza, è molto semplice: i teppisti devono essere nel raggio d’azione della camera e, soprattutto, anche quando lo sono la grafica e qualità dell’immagine è troppo bassa per riuscire ad individuare chi siano membri della baby-gang.
Niente da fare per il momento dunque, l’unica alternativa possibile sembrano i controlli da parte delle forze dell’ordine che (come in gran parte dei Comuni italiani) hanno moltissime mansioni da svolgere e un impoverimento dell’organico. Non una bellissima situazione quella che stanno vivendo i gassinesi, e per chi potesse ipoteticamente pensare che il termine “baby-gang” sia esagerato, o associabile solo a piccoli delinquenti rissosi, la Treccani ci viene incontro con una definizione: “baby-gang - banda di giovanissimi che si rende responsabile dilazioni di microcriminalità”. Stando quanto visto finora, sembra che il termine calzi a pennello.
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