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Il caso
31 Marzo 2023 - 19:21
Il divano spostato dai ragazzi, sullo sfondo la panchina
Sembrerebbe una barzelletta, o uno scherzo “gonfiato” per il pesce d’aprile, ma in realtà è solamente quanto capitato nel corso della scorsa settimana a Gassino, città sempre più soggetta agli atti di piccole “baby-gang”, o semplicemente giovani ragazzi con poca educazione.
Parlando di mancanza di civiltà, le lamentele riguardanti deiezioni ed escrementi canini per le vie del centro ormai sono “storiche”, ma sembra che sotto i portici di piazza Antonio Chiesa e di fronte al Municipio, ultimamente, abbia preso piede una nuova moda portata avanti dai giovani gassinesi: quella di sradicare le panchine per spostarle qualche metro più in là o in luoghi differenti.
Piazza Antonio Chiesa, in centro a Gassino
“Sì è una cosa che i ragazzi fanno - commentava qualche settimana fa il sindaco Paolo Cugini - abbiamo ricevuto più lamentele da parte di chi abita in centro: in sostanza i giovani spostano le panchine, chissà perché, e le posizionano vicino ai muri delle case per sedersi. Poi stanno lì fino a tarda notte a parlare e con la musica ad alto volume e, ovviamente, la cosa ha disturbato i residenti”.
Il problema era diventato talmente “insostenibile” che l’amministrazione comunale, una ventina di giorni fa, sarebbe stata obbligata ad “ancorare” la panchine del centro al terreno, fissandole per evitare che i ragazzi le spostassero senza rimetterle a posto.
Paolo Cugini, sindaco di Gassino
La questione sembrava risolta, ma poi durante la scorsa settimana è arrivata l’ennesima segnalazione. Questa volta però, non dagli abitanti del centro.
“Ogni anno appena le temperature si fanno più miti, alcuni ragazzini (in età da scuole medie) si ritrovano nel parcheggio di fronte all’ASL(in via Foratella, vicino al mercato, ndr) e stanno lì fino a tarda sera, lasciando a terra lattine, bottiglie e involucri vari - afferma Silvia, gassinese - altro hobby è quello di tirare via, credo a calci, le sbarre della ringhiera che c’è lí. Avevo già sollevato la questione tempo addietro, nella speranza che genitori e amministrazione si ponessero qualche domanda o venissero proposte delle iniziative di prevenzione nelle scuole”.
La gassinese, poi, continua: “detto questo, ieri (martedì 28 marzo, ndr) contro il muretto del parcheggio dell’ASL è sbucata una panchina gialla, che farei tornare dov’era, e anche un divano!”.
Il divano di fronte al parcheggio dell'ASL, sullo sfondo la panchina gialla "itinerante"
Sì, un divano. Evidentemente i ragazzi volevano stare comodi. A confermare la storia, anche altri gassinesi: sembra infatti che la panchina gialla venga spostata, a seconda dei gusti a questo punto, dalla piazza del mercato al parcheggio di fronte all’ASL; per quanto riguarda il divano, invece, ipoteticamente lasciato fuori casa per il ritiro di SETA, alcuni cittadini avrebbero avvistato lo stesso sofà blu di fronte a un portone nei pressi di via Bricco/via Foratella.
Le sbarre della ringhiera, rotte e piegate
“La panchina sradicata viene usata anche in piazza del mercato - reitera un’altra cittadina, Elisabetta - che la spostino all’occorrenza? Non so se sia lo stesso gruppo di ragazzi, ma l’altro giorno ero con i miei figli al parco giochi di via Foratella e me ne sono dovuta andare perché tra sputi, bestemmie e urla era veramente impossibile stare”.
Tant’è, ecco spiegata la nuova moda di queste baby-gang e gruppi di giovani ragazzi: spostare panchine, sradicarle, rompere grate delle ringhiere, spostare anche divani e, ovviamente, lasciare le bottiglie vuote che si è consumato lì, per strada.
L’amministrazione comunale è già intervenuta nelle scorse settimane fissando a terra le panchine del centro, ma sembra che non sia bastato a risolvere la questione.
Siccome educare i ragazzi sembra un qualcosa di troppo complicato, il problema potrebbe essere arginato o ancorando tutte le panchine della città a terra, facendo lo stesso (a questo punto) anche con i divani, per creare, magari, una bella comune a cielo aperto in cui si fa festa fino a tarda notte sotto casa degli altri. E, chi il giorno dopo deve lavorare, ovviamente, è invitato.
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