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Cronaca
14 Aprile 2023 - 09:45
Julia Ituma era una promessa del volley italiano. Aveva appena 18 anni
Un video che la ritrae a vagare in un corridoio d'hotel, a tarda notte, contiene le ultime immagini di Julia Ituma, la pallavolista 18enne trovata senza vita all'alba all'esterno di un hotel di Istanbul dopo una caduta dal sesto piano.
E il cellulare che le si vede in mano, usato anche più tardi in camera, contiene, forse, una delle chiavi per spiegare la morte drammatica di un'atleta dal grande futuro che poche ore prima aveva giocato con la sua squadra, l'Igor Novara, nei quarti di finale di Champions League fcontro l'Eczacibasi Istanbul.
Una tragedia per la famiglia, uno choc per le compagne di squadra e per il mondo della pallavolo e dello sport italiano, travolti in mattinata dalla drammatica notizia.
Julia Ituma con la maglia dell'Igor Novara
In attesa di capire quel che a tutti è incomprensibile, il dramma della giovane campionessa del volley ripropone domande sulle fragilità dell'età, certo, ma anche delle atlete.
"Solo chi ti conosceva davvero sa quanto fossi fragile", il post di Stella Nervini, ex compagna delle nazionali giovanili.
La polizia di Istanbul, che ha cominciato subito le indagini, ha posto sotto sequestro il telefonino e ha anche disposto i necessari esami autoptici su Julia.
E' stato acquisito dagli inquirenti anche il video diffuso dai media turchi - in cui si vede Ituma che cammina nel corridoio, telefona, si siede a terra, poi rientra in camera prima della mezzanotte locale - insieme a quelli registrati da altre telecamere nella zona dell'hotel.
Una di questa, puntata sulla facciata, ha confermato che la ragazza è caduta dall'alto, travolgendo le tende esterne.
Si cercano risposte, anche nella speranza di allontanare lo spettro di un gesto volontario della 18enne, già lanciata nello sport di vertice.
E si ripropongono appunto interrogativi sulle fragilità che possono colpire atleti di altissimo livello, stretti nella morsa della continua competizione con se stessi, compagni e avversari.
Julia, nata da genitori nigeriani a Milano, dove ancora studiava in un liceo, era alla prima stagione a Novara dopo essere uscita dal Club Italia, con cui aveva conquistato tanti successi, tra i quali l'oro mondiale under 20 nel 2021, e nel 2022 quello europeo con l'Under 19 e ancora l'oro alle Olimpiadi giovanili.
"Aveva i numeri per fare un percorso di eccellenza. Vedevo in lei le stesse qualità che avevo visto in Paola Egonu. Morire a 18 anni è una cosa contro natura", dice commosso il dt del Club Italia, Marco Mencarelli.
Un pensiero che martella nella testa delle compagne di squadra, ripartite per l'Italia nel pomeriggio dopo aver parlato con gli inquirenti.
Tra loro la compagna di stanza, Lucia Varela, che secondo i media turchi avrebbe raccontato alla polizia di Istanbul di non essersi accorta di nulla, perchè si era addormentata dopo aver parlato con Julia in camera.
La zona di Istanbul dove sorge il Volley Hotel
Nella città sul Bosforo sono rimasti il direttore sportivo, Enrico Marchioni, e un medico della società, pronti ad attendere la madre di Julia insieme con il personale del consolato generale italiano a Istanbul e dell'ambasciata ad Ankara, pronti a dare loro assistenza.
Per rispetto al dolore della famiglia Ituma, la Igor Volley ha deciso di mantenere, insieme con tutti i tesserati "affranti dalla perdita, un rispettoso silenzio sulla vicenda".
E un minuto di silenzio ci sarà su tutti i campi di pallavolo nella gare che si disputeranno da oggi a domenica per volere della Federvolley.
"Siamo sgomenti - afferma il presidente Fipav, Giuseppe Manfredi -. Piangiamo la scomparsa non solo di un grande talento ma soprattutto di una meravigliosa ragazza che abbiamo visto crescere".
Alla famiglia e alla squadra anche le condoglianze dei vertici dello sport italiano, dal ministro, Andrea Abodi, che si dice "addolorato e incredulo", al presidente del Coni, Giovanni Malagò, che sui social afferma: "Il dolore non cancella la passione e il sorriso con cui avevi conquistato il mondo della pallavolo. Ciao, Julia".
"Sconvolto" si dice Mauro Berruto, ex ct dell'Italvolley e ora responsabile sport del Pd, mentre Matteo Salvini esprime vicinanza alla famiglia e "una preghiera per lei".
Era una promessa del volley azzurro Julia Ituma, l'opposto della Igor Novara morta all'alba a Istanbul dove ieri sera aveva giocato con la sua squadra una gara di Champions league contro le turche dell'Eczacibasi.
E secondo il dt azzurro che per tre anni l'ha allenata "era determinata, non si lasciava abbattere da una sconfitta".
Diciotto anni, origini nigeriane ma nata in Italia, Ituma con le giovanili italiane è stata vicecampionessa del mondo under 18 nel 2021 e nel 2022 campionessa d'Europa under 19.
Ituma nel corridoio dell'albergo poche ore prima della morte
Proprio la scorsa estate, con la maglia dell'Italia Team aveva conquistato l'oro all'EYOF Banská Bystrica 2022.
Nel match vinto contro la Turchia, Julia prese in mano l'Italia e la portò al successo, firmando ben 28 punti (3 ace, 2 muri, 55% in attacco). Le sue qualità, tecniche e personali, erano sotto gli occhi di tutti, a cominciare da Marco Mencarelli, il direttore tecnico del Club Italia, il settore giovanile femminile della federvolley dove era cresciuta Ituma.
"Julia aveva tutte le carte in regola per raggiungere i massimi livelli, aveva i numeri per fare un percorso di eccellenza", dice al telefono con l'ANSA Mencarelli. "La notizia della sua morte mi ha lasciato un profondo senso di impotenza - aggiunge il tecnico - la conoscevo bene, e vedevo per lei un futuro brillante. Morire a 18 anni è una cosa contro natura".
"Julia era entrata nel Club Italia già nel periodo in cui io allenavo Busto Arsizio - racconta Mencarelli - poi dal 2021 sono rientrato e ho imparato a conoscerla. Era una ragazza un po' chiusa, ma non con le compagne. Ricordo la sua determinazione molto marcata, quasi una sorta di ostinazione, caratteristica pregevole che le ha consentito di apprendere tante caratteristiche tecniche che le hanno consentito di crescere. Aveva una potenza straordinaria che stava imparando a dominare, a gestire. Aveva tutte le carte in regole per raggiungere i massimi livelli. Vedevo in lei più o meno più o meno le stesse qualità che avevo visto in Paola Egonu quando aveva 15-16 anni, anche se le caratteristiche tecniche erano diverse. Aveva le qualità per un percorso di eccellenza anche a livello internazionale".
"Julia era molto determinata, reattiva - conclude - non era una che si faceva abbattere da una sconfitta, da un momento negativo. La notizia della sua morte mi ha lasciato un senso di impotenza".
Novara è sotto choc per la tragica fine di Julia Itumu.
La squadra di pallavolo femminile, da anni legata allo sponsor Igor, è vissuta come un'istituzione, una bandiera della città e della provincia in Italia e all'estero.
"Non ci sono parole di fronte a certe tragedie", dice il sindaco, Alessandro Canelli, che esprime cordoglio "alla famiglia di Julia, ai suoi amici e alla società sportiva che questa giovanissima atleta ha rappresentato con grande professionalità".
La squadra, senza la sua Julia, tornerà in serata a Novara, dopo lo sbarco all'aeroporto di Malpensa.
Ituma durante una partita
Il gruppo dei tifosi Baluardo Novara, le dà l'addio: "Ciao Julia", scrive su Instagram con un cuoricino.
Tra i commenti, una "mamma e super tifosa. Sono certa che ora ti troverai ad organizzare partite insieme a Sara Anzanello. R.i.p. piccola campionessa", scrive, "sconvolta" citando la pallavolista campionessa mondiale nel 2002, morta poi nel 2018 per una malattia, a 38 anni "Di fronte allo sgomento per una giovane vita interrotta - dice il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla - tutta la comunità ecclesiale si unisce al dolore della famiglia, della società sportiva e di tutti coloro che ne hanno conosciuto il talento come atleta e che le hanno voluto bene come persona".
L'Igor Novara è Agil, la società nata a Trecate, la cittadina a dieci chilometri dal capoluogo di provincia, fondata nel 1984 da suor Giovanna Saporiti.
Il nome è l'acronimo delle parole amicizia, gioia, impegno e lealtà. In più di un'occasione suor Giovanna ha raccontato come è nata l'idea: "Da una passione che proviene dall'adolescenza. Sono sempre stata molto sportiva, ho giocato a basket e a tennis. Insomma, era un vero e proprio pallino, seguivo tutte le partite, quasi in maniera maniacale".
Oggi, di fronte al grande dolore, suor Giovanna preferisce il silenzio, come tutta la società. "Mi dispiace - respinge le richieste - abbiamo scelto di non fare dichiarazioni. Grazie per la comprensione".
ll club "e tutti i suoi tesserati, affranti dalla perdita, manterranno un rispettoso silenzio sulla vicenda", la nota della società.
Nella storia della pallavolo italiana a Istanbul c'è un altro lugubre precedente, il suicidio della trentenne ex giocatrice Giulia Albini, dal ponte sul Bosforo Prima della sconvolgente tragedia, l'Agil Igor Novara ieri era uscita della Champions nelle semifinali, battuta 3-0 dall'Eczacibasi.
Ma è stata protagonista anche quest'anno. La svolta nella sua storia nella stagione 2000-01, con la promozione in A1 che implica lo spostamento della sede a Novara; nell'annata successiva la vittoria della Coppa Cev.
Terminata la stagione 2002-03 la società cede il titolo sportivo all'Asystel Volley, sposta la sede nuovamente a Trecate, ritornando nella serie regionali. La successiva scomparsa dell'Asystel Volley e la volontà del Comune di Novara di avere una squadra di vertice porta l'Agil Volley a rientrare a Novara ed acquistare il titolo sportivo dal Volley Club 1999 Busnago. Nel 2014- 15 si aggiudica per la prima volta la Coppa Italia e arriva alla finale scudetto, sconfitta dal Casalmaggiore.
Nella stagione 2016-17 il primo titolo tricolore, poi altri trofei, la Supercoppa italiana e la Coppa Italia due volte, nel 2018/2019 la prima Champions League.
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