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Cronaca
05 Aprile 2023 - 11:26
Angela Franchina aveva 77 anni
La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per indagare sulla morte di Angela Franchina, avvenuta lo scorso 23 marzo poco dopo aver effettuato una gastroscopia presso il Centro Medico Aurora di Banchette, uno studio medico specialistico privato.
In attesa della relazione del medico legale che ha eseguito l'autopsia, il pubblico ministero Valentina Bossi ha avviato un'indagine per "omicidio colposo" a carico di ignoti, al fine di capire se durante l'esame siano stati commessi errori tecnici.
Un atto dovuto per capire se durante l'esame siano stati commessi errori tecnici, spiegano dal palazzo di giustizia di Ivrea.
Il medico legale della clinica Aurora, Ezio Ganio, ha spiegato che la signora Franchina, 77 anni, era arrivata in clinica accompagnata dal figlio e che presentava alcune patologie e problemi cardiaci. Dopo l'esame, la signora ha avuto uno scompenso cardiaco e, nonostante sia stata rianimata e intubata, è deceduta per un edema polmonare. La clinica Aurora ha espresso il proprio dispiacere per l'accaduto e ha sottolineato che i medici che effettuano le gastroscopie sono altamente preparati.
Intanto, a du settimane dal decesso, è stato rilasciato il via libera per i funerali ai figli di Angela, Salvatore che viveva con lei a Banchette e Gabriella che risiede a Samone.
Il funerale di Angela Franchina è stato celebrato questa mattina nella chiesa parrocchiale di Banchette.
La morte di Angela Franchina rappresenta il secondo decesso avvenuto nella clinica Aurora in pochi mesi dopo un esame di gastroscopia.
Lo scorso 30 dicembre Silvia Pozzo, 81 anni, di Bollengo, era morta 40 minuti dopo l'esame mentre, in osservazione, stava smaltendo gli effetti dell'anestesia. La procura aveva aperto un fascicolo per "omicidio colposo" ancora a carico di ignoti.
In quell'occasione la 81enne di Bollengo aveva chiesto alla figlia di essere accompagnata alla clinica dopo aver lamentato forti dolori allo stomaco, nei giorni successivi al Natale.
In entrambi i casi, i medici hanno assicurato di aver fatto tutto il possibile per evitare il decesso.
Nel caso di Silvia Pozzo, il medico legale aveva concluso che la morte era stata causata da un edema polmonare acuto e da una insufficienza respiratoria, probabilmente legata all'assunzione di farmaci, in particolare di un antinfiammatorio non steroideo.
La clinica Aurora ha espresso il proprio cordoglio per i decessi e ha assicurato che i medici che eseguono le gastroscopie sono altamente qualificati e che la struttura rispetta tutte le norme in materia di sicurezza sanitaria.
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