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Il caso
22 Marzo 2023 - 14:55
Tutto risolto, i tempi di attesa per l’emisssione delle carte d’identità sono stati ridotti.
Recitava così, più o meno, qualche giorno fa, un post pubblicato dall’account Facebook della Città di Venaria.
Da tempo, nella Reale, per il rinnovo del documento servono mesi, molti mesi.
Dunque tutto risolto? No.
Peccato, infatti che, tra i commenti, la notizia fosse sostanzialmente smentita dall’assessore ai servizi demografici Pamela Palumbo che scriveva come “al momento le prenotazioni siano bloccate”.
Ma allora cos’è? Una presa in giro?
O la solita frenesia soscial dell’amministrazione del Sindaco Fabio Giulivi?
Il Sindaco Fabio Giulivi con l'assessore ai servizi demografici, Pamela Palumbo
Dalle parti di Venaria l’amministrazione è da tempo affetta da una brutta malattia: la frenesia del polpastrello social.
Trattasi di una patologia che spinge gli amministratori a pubblicare cose accazzo su Facebook, spesso senza neanche verificare.
Perché l’obiettivo non è informare ma fare propoaganda, propaganda, propaganda a più non posso.
L’idea, utilizzata in epoche non così floride della storia, sembra essere questa: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”.
Peccato che a Venaria non diventi verità, infatti basta un commento di un cittadino qualunque per smontare “L’Istituto Luce” dell’amministrazione di destra venarise.
Ma partiamo dal post pubblicato sulla pagina social della Città di Venaria lunedì 13 marzo.
“In questi - si legge - giorni gli uffici demografici stanno rimodulando il calendario degli appuntamenti già fissati per il rilascio o il rinnovo delle carte d’identità, anticipando di un mese le convocazioni dei cittadini prenotati. Questa accelerazione nella gestione delle richieste e delle eventuali urgenze è frutto dell’inserimento straordinario e della formazione, nelle ultime settimane, di alcuni dipendenti provenienti da altri settori dell’ente e impiegati a supporto degli addetti all’erogazione dei servizi dello Sportello Facile. Sono inoltre in corso le procedure di mobilità esterna per il reclutamento di personale già formato, al fine di poter ridurre ulteriormente le liste d’attesa”.
Dunque bene, dopo mesi di disservizi e ritardi c’è stata una accelerazione? Giusto? No.
“Ma prendere in giro la gente vi piace così tanto? - chiede una cittadina nei commenti - Ho appena telefonato prenotazione per questa settimana chiuse, ma comunque se ne parlerà dopo il 20/6, si potrà andare questa settimana per accesso diretto dalle 8.30alle 12.30. E chi lavora? cosa deve fare? Prendersi un giorno di ferie, per farsi un documento, che tra l’altro dal 22/4 dovrebbe essere anche necessario, visto il previsto blocco dello spid. Ma si sa, una cosa che funziona, bisogna cambiarla, siamo in Italia. Il covid c’è stato per tutti, ma sembra che solo la pubblica amministrazione, non sia andata avanti. Non puoi fare una carta di identità, non parliamo del passaporto diventato ormai un miraggio, visite mediche, stanno incominciando adesso,e devi essere fortunato a beccare il momento giusto, altrimenti vai a pagamento ... Che dire.... non ci sono parole”.
Vabbè, dai, è il classico commento del cittadino incazzato che magari dice inesattezze.
Se il Comune ha scritto che tutto è stato velocizzato allora sarà davvero così, no? NO.
A smentire lo stesso post del Comune è l’assessore ai servizi demografici, Pamela Palumbo,
“Le prenotazioni - scrive - sono momentaneamente sospese per una riorganizzazione dell’agenda appuntamenti. Se ha necessità si può pertanto presentare senza appuntamento nell’orario indicato prendendo un numerino e restando in attesa del suo turno, con la garanzia che le verrà erogato il servizio di cui necessita. Le garantisco che i tempi di attesa senza appuntamento non sono di 4 ore, pertanto, un lavoratore che sia o meno in possesso di un appuntamento ha diritto ai permessi lavorativi retribuiti, così come per qualsiasi tipo di esigenza personale. Si chiede un minimo di comprensione nei confronti del personale che lavora negli uffici comunali, tutti noi stiamo cercando di fare del nostro meglio per garantirvi un servizio più efficiente”.
Il commento dell'assessore Palumbo
Ma se “c’è una riorganizzazione dell’agenda appuntamenti” perché scrivere sui social che si sono velocizzati i tempi? Perché scrivere che è tutto in ordine se poi il primo appuntamento prenotabile è per giugno?
Negli ultimi mesi la questione dell’anagrafe è stata spesso al centro dell’attenzione.
A gennaio, infatti, c’era gente che si “accampava” all’alba, fuori dal Comune, per riuscire a parlare con l’ufficio.
In pratica funzionava così: l’anagrafe lavora dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, in caso di urgenze il cittadino doveva andare a mettersi in coda di prima mattina, magari anche prima dell’apertura dell’ufficio, e sperare di essere tra i primi 5, di vincere la “lotteria dell’anagrafe” di Venaria.
Ai primi di marzo, poi, l’amministrazione aveva spiegato come tutto stesse migliorando.
“Il Comune di Venaria Reale, - si leggeva nel comunicato - come ogni altra realtà amministrativa territoriale del nostro Paese, ha patito gli effetti delle misure di contenimento della spesa per il personale, adottate dal Legislatore, nel corso di un ventennio. Un prolungato blocco del rinnovamento degli addetti ha determinato la riduzione del numero dei dipendenti, il loro generale invecchiamento medio e la mancata acquisizione delle nuove competenze dei “nativi digitali”. Molti giovani, poi, preferiscono l’inserimento in altre realtà amministrative più remunerative (ministeri, università, regione, ecc.).Ad oggi, il Comune di Venaria Reale si trova ad affrontare una seria criticità negli uffici demografici, tale da rappresentare una vera emergenza. Nel corso degli ultimi anni, si sono verificate significative perdite di personale - numeriche e di qualità – non surrogate dagli ingressi”.
Dunque se le cose non andavano era colpa di chi c’era prima, colpa del governo, colpa di altri.
Dichiara l’assessore ai Servizi Demografici, Pamela Palumbo “Il personale dipendente addetto agli sportelli sta svolgendo il proprio lavoro con dedizione e spirito di servizio, facendo quanto è nelle possibilità di ciascuno”.
In rinforzo a tali dipendenti, ai fini del rilascio delle carte d’identità, in via straordinaria è stato assegnato allo sportello facile il personale di altri settori, sia per garantire l’erogazione dell’ordinario servizio al cittadino sia allo scopo di ridurre, nonché, qualora possibile, eliminare progressivamente i tempi di attesa. È inoltre in atto la pianificazione dello smaltimento degli appuntamenti attualmente fissati per i prossimi mesi, anticipando le prenotazioni di chi ne è già in possesso.
Conclude l’assessore Palumbo: “L’inserimento del personale dipendente a supporto dello sportello facile, nonché la formazione degli stessi, ha avuto esito positivo. L’apertura di uno/due sportelli giornalieri in più ha consentito di ricominciare a garantire il trattamento di almeno tutte le urgenze dei cittadini che si presentano fuori appuntamento”.
L’amministrazione poi comunica che: “Sono, poi, in corso le procedure di reclutamento di personale, già formato e in servizio presso altri enti, che fosse intenzionato a trasferirsi in questo Comune; è all’avvio un ulteriore bando rivolto a chi, collocato in graduatorie di concorso di altri enti, segnalasse la possibilità di utilizzare tali graduatorie mediante accordo tra enti. Infine, per i ruoli ancora vacanti, si procederà all’indizione di concorso”.
Poi è stata la volta delle “dimissioni lampo”.
“Ci siamo trovati in questa situazione - commentava - per tre dimissioni lampo con personale che ha avuto accesso ad altri posti”.
DIMISSIONI LAMPO? E cosa sono le dimmissioni lampo? Una nuova legge? Un dipendente che si dimette deve dare un preavviso di mesi, non c’è nulla di “lampo”
“Le uscite - continuava Palumbo - sopperite tramite personale dipendente, ci siamo trovati in una situazione in cui eravamo ridotti all’osso. Non c’è stato sorteggio ma un metodo di accesso per cui i primi 5 cittadini sarebbero passati con priorità, in ogni caso nessuno è mai stato mandato via. Parliamo di una situazione durata 10 giorni. Ci stiamo riorganizzando”.
Una riorganizzazione che, almeno per ora, non è ancora finita.
E, allora, prima di scrivere post su Facebook e fare annunci forse sarebbe il caso di finire un lavoro e poi annunciare la riorganizzazione, no?
Altrimenti il rischio è di fare l’ennesima figuraccia...
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