Cerca

Settimo torinese

Non ce la facciamo più. Un intero quartiere chiede aiuto, ma nessuno risponde

Succede in via Fantina

asdfasdf

Pronto? C’è qualcuno? Come una particella dell’acqua Lete. E’ così che si sentono i cittadini che abitano dal civico 30 al civico 50 di via Fantina. Da settimane denunciano una situazione di degrado con macchine dei carabinieri e autoambulanze che vanno e che vengono, con urla che si sentono ad ogni ora del giorno e della notte, ma nulla. 

Sembra che all’Amministrazione comunale non gliene importi un “fico secco”, in tutte altre faccende affaccendata a cominciare dal congresso del Pd che vede il sindaco Elena Piastra impegnata pancia a terra nel Comitato nazionale messo in piedi da Stefano Bonaccini e l’assessore Daniele Volpatto super impegnato per la campagna di Elly Schlein. Insomma con la testa da un’altra parte, non in ultima alla carriera politica e chissenefrega della città.

Il sindaco Elena Piastra di Settimo Torinese è impegnata nella campagna congressuale di Stefano Bonaccini candidato alla segreteria nazionale del Pd

Resterebbe in pista l'assessore Angelo Barbati, che s’è rivolto al direttore generale Stefano Maggio e ai servizi sociali, giusto per citarli tutti quanti, arrivando alla conclusione che è tutto sotto controllo. Cosi ci aveva più o meno risposto la scorsa settimana con noi che ce li immaginavamo tutti quanti a sbuffare per una richiesta di verifica non gradita, per il troppo lavoro, seduti su una sedia o su una poltrona dirigenziale a rispondere al telefono, masticando un bubblegum e spostando scartoffie di qua e di là.

La verità è che da queste parti non c'è uno che non conosca e non ti parli di una situazione di "degrado" e di "violenza domestica" ormai del tutto fuori controllo. Una situazione che andrebbe analizzata sul posto con un incontro ravvicinato. Una situazione che, visti i scarsi risultati ottenuti fino ad ora ,dovrebbe essere affrontata come si conviene ma così non è…

E c’era una donna che urlava tutto il giorno ("Non ce la faccio più") e raccontava di un uomo, il compagno, che la stava trattando male. A ciò si aggiungeva la scarsa igiene dei locali con la puzza che si diffondeva dal pianerottolo al corridoio e sulle scale dell'intero condominio.

Qualcosa era poi successo. Un parente della coppia ci aveva avvisati d’aver dato una ripulita. 

“Vi prego di credermi che le cose non stanno così, mio fratello è una brava persona…”. Fine della prima puntata.

Oggi, sabato 11 febbraio, ci risiamo. “Come da copione - ci racconta un cittadino - sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza. Poi un'altra ambulanza. Dopo due ore di stallo l’hanno portata via. Succede sempre così ma la dimetteranno già questa sera e lei sveglierà tutti i vicini per farsi aprire perchè non ha le chiavi…”.

L'arrivo dei carabinieri

La prima ambulanza

La seconda ambulanza

Per quel che se ne sa il compagno da qualche giorno non c’è.

“Era a casa da sola - commenta un vicino di casa -  Qualcuno le ha pure portato da mangiare perchè non è in grado di badare a sé stessa…”.

Il racconto di chi guarda dal balcone è qualcosa di incredibile, con le autoambulanze che un giorno sì e l'altro pure si fermano davanti all'uscio, a volte seguite a ruota dai carabinieri.

"Garantisto che i servizi sociali stanno seguendo queste persone giorno dopo giorno", insisteva la scorsa settimana Barbati. Ma qualche cosa non torna. Di certo un'Amministrazione comunale dovrebbe, nel limite del possibile, cercare di non fare orecchie da mercante o girarsi dall'altra parte con la scusa che del sociale si devono occupare i servizi sociali.

"Quello - diceva qualcuno la scorsa settimana - prima o poi l'ammazza... Cos'aspettiamo? La tragedia?".

Ad una vicina di casa,  Maria (nome di fantasia) aveva confidato che il compagno la faceva dormire per terra ed era per questo che urlava. Oggi urla a prescindere.

"Quello che ho visto è indescrivibile - racconta un altro vicino -  in quell'alloggio la sporcizia è ovunque. Un luogo invivibile....".

Scene e storie dell'altro mondo, anzi no, di questo. Storie che si preferirebbe non conoscere e non raccontare. Storie di disagio agli angoli di una città che nella lotta al disagio ha costruito la propria immagine, senza averne grossi meriti.

E c'è un mondo che solo un cieco non riesce a vedere... E c'è un mondo che va gestito non un tanto al chilo, ma costantemente per  non far trasformare i cittadini in tante piccole particelle di acqua Lete…  Pronto? C’è qualcuno?

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori