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Cronaca

Droga: in una cascina coltivava 630 piante di marijuana, arrestata una ragazza

Blitz dei carabinieri a Verrua Savoia. Le indagini si allargano

Verrua Savoia

Sequestro di marijuana in una foto d'archivio

Un nuovo sequestro di piante di marijuana sulla collina chivassese. Al termine di una lunga e complessa attività investigativa, i carabinieri di Cavagnolo agli ordini del maresciallo Gianni D'Angelo l'altro giorno sono saliti in frazione Collegna, sulla collina di Verrua Savoia.

La strada che porta a Collegna, località di Verrua Savoia

In un cascinale di due piani, nascosto nei boschi verruesi, hanno scoperto una serra in cui venivano coltivate 630 piante di marijuana, alcune delle quali alte oltre un metro.

Durante la perquisizione della casa i militari hanno sequestrato tutto il materiale utilizzato per coltivare e confezionare lo stupefacente, compresi lampade e ventilatori per climatizzare l'ambiente.

Una ragazza di 21 anni di nazionalità albanese, che vive in quella casa, è stata arrestata.

Il gip di Ivrea Ombretta Vanini ha convalidato l'arresto, ma ha ritenuto di non applicare alcuna misura cautelare.

Le indagini, intanto, proseguono.

Un'attività fiorente in collina

Il blitz a Verrua Savoia è solo l'ultimo di una serie di sequestri di piantagioni di marijuana coltivate nelle case o nei campi della collina di Chivasso, ultimo lembo della provincia di Torino al confine con il vercellese, l'astigiano e l'alessandrino.

A Brozolo

Nel marzo del 2021 a Brozolo era stata scoperta una piantagione di circa seicento piantine di marijuana coltivate da un italiano e da tre albanesi. All’interno erano state allestite sei stanze con lampade UV, impianti di aerazione, condizionatori e umidificatori per la coltivazione intensiva della cannabis. E poi c'era il reparto destinato alla trasformazione con tanto di essiccatori e materiale per il confezionamento dello stupefacente che usciva da qui già pronto per essere immesso sul mercato. E tutto a spese dello stato. L'energia elettrica necessaria per far funzionare le macchine, infatti veniva rubata direttamente dalla rete pubblica grazie ad un allaccio abusivo dell'impianto.

A Lauriano

Due anni prima, nel 2019 i carabinieri avevano individuato a Lauriano una villa bunker trasformata in una fabbrica di stupefacenti. Due le persone arrestate: un 33enne e un 37enne di nazionalità italiana, ritenuti responsabili in concorso del reato di produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica. Nel bunker, uno stabile di due piani, composto da nove stanze, di cui ben sette con pareti rivestite con fogli d’alluminio rifrangente adibite esclusivamente alla coltivazione di sostanza stupefacente con sistema di climatizzazione e altre adibite all’essicazione con lampade riscaldanti, furono rinvenute 1.264 piante di marijuana. La successiva perquisizione nelle abitazioni dei due arrestati ha consentito di sequestrare 132mila euro quale provento di illecita attività e 100 chili di marijuana.

A San Sebastiano da Po

Nell'agosto 2018, a San Sebastiano da Po erano state scoperte migliaia di piantine di marijuana coltivate su un isolotto

Il sequestro della droga a San Sebastiano da Po

I carabinieri della Compagnia Chivasso, in collaborazione con i colleghi forestali e con il supporto del Nucleo Elicotteri, avevano arrestato due albanesi per coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I due arrestati erano due operai senza fissa dimora. Lungo le rive del fiume Po, i militari avevano scoperto una piantagione di marijuana e hanno arrestato due uomini (contadini e guardiani) che ne curavano la coltivazione. Le piante trovate erano alte fino a due metri. I militari avevano sequestrato 391 piante in vasi di marijuana, altezza di 2 metri circa, 4 chili piante di marijuana in fase di essicazione, 3 chili di marijuana già essiccata e pronta per la vendita nonché diverso materiale per la coltivazione, la produzione e lo spaccio dello stupefacente. 

La cannabis in Italia

Qualche dato sul consumo di cannabis in Italia. Si stima che nel nostro Paese i consumatori siano oltre 6 milioni (fonte Istat).

Una coltivazione di marijuana

Il mercato delle sostanze stupefacenti muove attività economiche per 16,2 miliardi di euro, di cui circa il 39% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e quasi il 32% all’utilizzo di cocaina. E' quello che dice l'ultimo report del Parlamento sulle tossicodipendenze.

La cannabis resta lo stupefacente più sequestrato nel nostro Paese, rappresentando, da sola, nel 2022 oltre due terzi (67,7 tonnellate) di tutta la droga individuata (91 tonnellate) dalle forze di polizia, a dimostrazione di un livello costantemente elevato della domanda.

Consumo di droga

A formare questo consistente volume di sequestri di cannabis concorre una quota, pari a 20,9 tonnellate di infiorescenze e prodotti derivati a basso tenore di thc.

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