AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
17 Gennaio 2023 - 23:03
Piazza San Carlo nella serata della finale di Champions League
È scontro duro fra giudici e avvocati a Torino intorno ai fatti di Piazza San Carlo. La Corte di Assise di appello ha riunito in un solo fascicolo gli ultimi due processi (uno dei quali vede tra gli imputati l'ex sindaca e ora parlamentare pentastellata Chiara Appendino) fra le proteste dei difensori, che non hanno risparmiato parole come "assurdità", "abnormità", "stravolgimento", "violazione dei principi fondamentali".
E pochi secondi dopo la lettura dell'ordinanza, uno dei legali, Roberto Capra, che è anche presidente della Camera penale, ha ricusato il collegio: un colpo di scena per un Palazzo di giustizia dove, per tradizione, le battaglie fra le toghe si consumano nel segno del fair play, tanto che nella maxiaula è calato istantaneamente un silenzio di ghiaccio.
Il problema è che, dei due processi, l'uno è celebrato con il rito abbreviato, e l'altro con l'ordinario. "Procedimenti diversi con regole diverse che non possono stare insieme", dice l'avvocato Elena Negri. In Piazza San Carlo la sera del 3 giugno 2017 decine di migliaia di persone si accalcarono per seguire su un maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
Chiara Appendino
Verso la fine della partita tra la folla si scatenò il panico: nel fuggi-fuggi si ebbero 1.600 feriti; due donne, in seguito, morirono per le gravissime lesioni. L'eco della tragedia a Torino non si è mai spenta e ora lacera anche l'ovattato ambiente giudiziario subalpino. Le inchieste accertarono che a spaventare la gente fu l'azione di una banda di rapinatori giovanissimi dotati di spray al peperoncino.
Il gruppo è già stato processato e condannato in via definitiva. Ora però tocca a chi, secondo le accuse, si macchiò di gravi carenze nell'organizzazione e della gestione della serata in piazza. In primo grado alla Appendino furono inflitti 18 mesi di reclusione così come all'allora questore Angelo Sanna e ad altri personaggi.
Con la riunione dei due fascicoli gli imputati (per disastro e omicidio colposo) diventano 11. La Corte, presieduta da Franco Greco, ha richiamato alcune pronunce della Cassazione e ha fatto presente che la "trattazione congiunta" è possibile con l'accortezza di "rispettare la netta differenziazione delle regole di acquisizione e di valutazione degli elementi di prova".
L'avvocato Capra, così come i suoi colleghi, resta di avviso diverso: "Accorpando i fascicoli - afferma - i giudici portano nel rito ordinario le carte del rito abbreviato, che in teoria non dovrebbero esaminare e nemmeno conoscere". Da qui la richiesta di sostituire i magistrati. A pronunciarsi sarà l'ufficio di Presidenza della Corte d'appello. Nel frattempo il processo andrà avanti: la prossima udienza è in calendario a febbraio.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.