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Cronaca
09 Gennaio 2023 - 19:22
Solo e abbandonato anche dai familiari.
E’ morto così B.F. il 17 dicembre scorso presso l’ospedale di Ciriè. A pochi giorni dal Natale.
E dopo la morte nessuno si è fatto carico delle sue esequie tanto che l’Asl ha dovuto avviare la richiesta di sepoltura a carico del Comune.
L’uomo, dal 2019 era seguito dai Servizi Sociali di Lanzo Torinese con un progetto di sostegno alla domiciliarità.
Nel febbraio del 2022 era stato ricoverato presso la Rsa “Casa dei Pini” di San Maurizio Canavese, la cui retta mensile veniva in parte pagata con la pensione percepita ed in parte integrata dal Consozio C.I.S.
L’anziano non si era mai sposato e gli unici parenti, dei cugini di primo grado, hanno confermato al Comune di aver interrotto i rapporti e non hanno voluto farsi carico delle spese del funerale.
Una fredda procedura burocratica ha stabilito così che ricorresse la condizione di “disinteresse dei familiari”, una procedura che prevede la gratuità del servizio di inumazione e il carico delle spese di sepoltura in capo al Comune dov’è deceduto.
E’ stato così che il 4 gennaio il Comune di Ciriè ha approvato la determina con la quale si stabilisce per B.F. un funerale a carico del Comune.
Un’ipotesi prevista da ogni amministrazione comunale tanto che il servizio è stato affidato all’impresa La Cristianità, ditta selezionata nel 2019 per l’affidamento delle sepolture di defunti indigenti o privi di rapporti di parentela.
Già concordato anche il costo del servizio, 540 euro, incluso bollo di 2 euro in fattura.
La sepoltura di B.F. è avvenuta il 9 gennaio. Per lui niente fiori, niente lacrime.
Fino a quel momento la sua salma è stata ospitata in una camera mortuaria dell’Ospedale di Ciriè.
In questo periodo difficile che stiamo vivendo anche la morte diventa problematica. Ci spieghiamo meglio. Per ricevere una degna sepoltura è indispensabile avere dei soldi da parte. Per questo è utile sapere che qualora non si possa pagare il proprio funerale interviene il Comune.
Il Comune secondo dei criteri autonomamente stabiliti, esegue un’accurata verifica per accertare lo stato patrimoniale del defunto. Se non viene trovato alcun bene, si accolla le spese per l’inumazione qualora non fossero reperibili familiari, oppure il defunto, fino al 6°grado, abbia solo familiari a loro volta non abbienti. In presenza di familiari non indigenti, invece, le spese per l’inumazione sono divise e quindi sostenute da questi ultimi.
Le spese per le onoranze funebri sono da ricomprendere tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell’apertura della successione e gravano sugli eredi per effetto dell’acquisto dell’eredità.Di conseguenza, gli eredi che accettano l’eredità non potranno sottrarsi dal loro pagamento.
In ogni caso occorre precisare che il pagamento delle spese funerarie da parte di un membro della famiglia è l’espressione di un dovere morale e familiare prima ancora che giuridico, tanto da non poter essere ricondotto semplicisticamente all’adempimento di un peso ereditario. L’avvenuto pagamento pro quota delle spese funerarie, dunque, non potrà essere considerato un atto implicante accettazione tacita dell’eredità.
Purtroppo sono sempre di più, in Italia, coloro che non possono permettersi un funerale per i propri cari o addirittura coloro che morendo, senza parenti prossimi e nullatenenti, hanno bisogno dello Stato per essere “traghettati nell’aldilà”.
Ed infatti, generalmente gli enti locali si occupano di garantire le esequie ai defunti nullatenenti, affrontando le spese indispensabili che si rendano a tal fine necessarie. Sul punto, è importante distinguere tra: funerali sociali e funerali gratuiti, detti anche funerali di povertà.
I funerali di povertà o gratuiti sono quelli in cui il Comune si accolla le spese del funerale di una persona bisognosa e indigente (priva di reddito o di mezzi economici) garantendo così un funerale dignitoso comprensivo di: servizio funebre, sepoltura e disbrigo delle pratiche per eventuali dispersioni delle ceneri. Questa operazione è riportata nel Regolamento di Polizia Mortuaria del Comune. Il Comune stanzia una cifra fissa all’anno con cui pagare il funerale ai bisognosi che sono residenti in quel Comune oppure sono semplicemente deceduti lì. Altri requisiti sono il disinteresse o l’assenza di familiari.
I funerali sociali invece, sono quelli per i quali il Comune, considerata la condizione di indigenza dei soggetti che si trovano in particolare stato di difficoltà o sono seguiti dai servizi sociali, chiede di praticare un consistente sconto del 50% sulle spese funebri che dovrà sostenere la famiglia.
Per ricevere notizie più dettagliate in merito ai funerali gratuiti occorre rivolgersi alla Polizia Mortuaria del proprio Comune.
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