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Cronaca

E' morta a 43 anni Irene Torta, dirigente della Federazione regionale delle Telecomunicazioni e rsu di Comdata Ivrea

In un video del 2017 raccontava i motivi di entrare in Cisl e le difficoltà come mamma

Irene Torta

Irene Torta

E' morta dopo un malore improvviso, a soli 43 anni, Irene Torta, dirigente della Federazione regionale delle Telecomunicazioni e rsu di Comdata Ivrea, madre di due figli ancora minorenni.

Ne dà notizia la Cisl piemontese, torinese e nazionale "Irene, molto conosciuta e stimata non solo nell'ambiente sindacale, - ricorda il sindacato - si è avvicinata alla Cisl una decina di anni fa, mostrando grande sensibilità e attenzione ai problemi sociali e del mondo del lavoro. Sempre in prima fila nella difesa dei diritti dei suoi colleghi e dei lavoratori del settore telecomunicazioni faceva sentire sempre la sua voce negli organismi sindacali di cui faceva parte e in particolare nel suo territorio di riferimento, il Canavese. Un impegno e una voglia di fare che l'aveva portata a collaborare per alcuni anni anche con la segreteria nazionale della Fistel Cisl"..

 

"Irene - spiega la segretaria generale della Fistel Cisl Piemonte, Anna De Bella - lascia un vuoto enorme. Sempre sorridente e vulcanica non si dava mai per vinta. Lottava fino alla fine. Era una donna e una mamma generosa. Un valore aggiunto per la nostra federazione. Ci mancherà moltissimo il suo sorriso, la sua determinazione e il suo altruismo".

Per i segretari generali della Cisl Piemonte e Torino-Canavese, Alessio Ferraris e Domenico Lo Bianco, "l'improvvisa morte di Irene ci lascia senza parole. È una perdita enorme per tutti noi. Una giovane vita spezzata è sempre un dolore immenso. Irene era una donna solare, impegnata nel sociale, che si batteva per i diritti dei lavoratori con grande umanità e convinzione. Ci stringiamo con affetto intorno alla sua famiglia e in modo particolare ai suoi due figli". 

In un video del 2017 Irene Torta racconta la sua decisione di entrare in Cisl.

"La difficoltà di fare sindacato oggi, da donna, è quella di riuscire a conciliare la vita privata con gli impegni lavorativi..."

"La mia avventura sindacale - diceva  - è iniziata cinque anni fa ed ho scelto la Fistel Cisl perché nello scenario attuale è l'organizzazione che più mi rappresenta e con la quale ho iniziato a collaborare anche per aiutare i miei colleghi. Questa è l'unica organizzazione che va sul concreto, è pragmatica, ed è questo che serve ora a tutti i lavoratori e soprattutto ai giovani che rappresentano la fetta sociale più difficile da raggiungere. Le nuove generazioni non sono legate ai valori del sindacato come invece accadeva in passato, ai nostri nonni. La difficoltà di fare sindacato oggi, da donna, è quella di riuscire a conciliare la vita privata con gli impegni lavorativi. Sono mamma di due bambini e la mia fatica è doppia rispetto agli uomini, anche se questo non mi impedisce di continuare a fare questo lavoro con grande impegno. Se fossi Annamaria Furlan, per avviare una vera svolta del sindacato, punterei tutto sui giovani cercando di portare avanti iniziative concrete di aiuto alle nuove generazioni. Dobbiamo far arrivare a tutti che la Cisl è un sindacato che ti sta vicino, proprio come è successo a me..."

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