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Il caso
10 Dicembre 2022 - 20:12
Uomo in carcere (foto di repertorio)
"Voglio andare avanti con lo sciopero della fame, voglio continuare finché non mi faranno uscire dal 41bis".
Alfredo Cospito, l'anarchico attualmente detenuto in regime di carcere duro nelle penitenziario di Sassari, ribadisce la sua volontà di digiuno dopo oltre cinquanta giorni.
Oggi è stato visitato dal medico che lo ha trovato in condizioni sostanzialmente buone con i parametri generali ancora sotto controllo.
"Alfredo anche dal punto di vista psicologico è ancora in buone condizioni - ha riferito la dottoressa Melia al difensore, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, uscendo dal carcere -. E' assolutamente convinto di dovere continuare lo sciopero della fame".
Alfredo Cospito
L'anarchico ha smesso di mangiare a fine ottobre in segno di protesta contro una misura che è stata disposta per i prossimi 4 anni e che per la prima volta è stata applicata ad un militante anarchico .L'uomo è in attesa che il Tribunale di Sorveglianza di Roma sciolga la riserva su una istanza presentata nei giorni scorsi dal suo difensore.
Rossi Albertini proprio oggi si è recato a piazzale Clodio per avere aggiornamenti sul reclamo.
"Mi è stato risposto che il sabato è permesso l'accesso solo per atti urgenti e che non essendo tale la vicenda di Cospito - ha riferito - non potevo neppure entrare in tribunale. Ho provato a spiegare che il nostro medico di parte oggi avrebbe fatto ingresso in carcere alle 13 e che avrei potuto eventualmente comunicare l'esito ma neppure questo argomento ha modificato l'atteggiamento del cancelliere di turno con il quale ho interloquito".
Nei giorni scorsi gli anarchici greci hanno rivendicato l'attentato a Susanna Schlein ad Atene, affermando che l’attacco incendiario contro le auto della consigliera d'ambasciata, è stato messo a segno in "solidarietà con il compagno Cospito". Sull'episodio anche la Procura capitolina ha aperto un fascicolo per il reato di attentato con finalità di terrorismo. La rivendicazione è arrivata dopo la protesta inscenata il 5 dicembre scorso da alcuni attivisti davanti ai giudici di Appello di Torino.
"Schlein impara a parcheggiare", uno degli slogan scanditi in aula prima dell'udienza del processo d'appello a Cospito e alla compagna Anna Beniamino accusati di aver piazzato nel 2006 due ordigni nelle vicinanze della caserma degli allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.
I giudici erano chiamati a decidere sulle attenuanti ma accogliendo la questione di legittimità costituzionale rispetto al reato di strage politica hanno deciso di inviare gli atti alla Corte Costituzionale. Per i due imputati il pg Paolo Scafi ha sollecitato l'ergastolo e dodici mesi di isolamento diurno per Cospito, 27 anni e un mese per Beniamino.
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