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Cronaca
05 Novembre 2022 - 17:30
Alessio Rebotti
Si tratta di quelle notizie che nessuno vorrebbe mai dare, mai scrivere, un dolore immenso che ha provocato un fiume di lacrime in tutta la città.
Stiamo parlando della scomparsa di Alessio Rebotti, ragazzo d’oro volpianese, 20 anni, conosciuto e amato in paese da tantissimi amici.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa giovedì sera, proprio tra i suoi coetanei che hanno iniziato ad invadere i social con messaggi di addio e commiato. Nessuno voleva crederci davvero, la tristezza ha avvolto tutti i suoi amici.
“Ciao ale, - scrive Stefano Cocco - anche se abbiamo passato pochi momenti insieme sono stati comunque piacevoli e mi è bastato poco per capire che fossi una brava persona, fai buon viaggio”.
Ma i messaggi sono tantissimi.
“O mamma mia.. - scrive Jessica Revello - lo conosco, veniva alle medie con me. Poverino”.
“Ciao ale. Anche se abbiamo passato pochi momenti insieme sono stati comunque piacevoli e mi è bastato poco per capire che fossi una brava persona, fai buon viaggio”.
Questi sono solo alcuni dei tanti post di addio che sono comparsi in questi giorni sui social network.
Alessio stava combattendo da tempo contro un brutto male, un male che, purtroppo, ha avuto la meglio su di lui portandolo alla morte.
Lascia la mamma Raffaela (molto conosciuta in città), il papà Claudio, il fratello Andrea e la nonna Giovanna.
L’hanno salutato tutti, parenti e amici, sabato mattina, presso la chiesa parrocchiale di Volpiano, è qui che in tantissimi gli hanno dato l’ultimo addio.
Un ragazzo che aveva ancora tanto da dare, tantissimo da fare, una morte ingiusta, sotto tutti i punti di vista.
A Volpiano è arrivato il ricordo affettuoso anche da parte del mondo dello sport.
Alessio, infatti, aveva giocato a lungo a calcio e in tanti lo ricordano.
“La società - scrive la GSD Volpiano Pianese su Facebook - piange con estremo dolore la scomparsa di Alessio Rebotti, ragazzo passato dalla Scuola Calcio, stringendosi alla famiglia in questo momento così triste”.
Anche noi, dunque, non possiamo che condividere le parole della società calcistica, ci uniamo al dolore della famiglia e porgiamo le più sentite condoglianze.
Perché morire a 20 anni è davvero ingiusto!
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