Meno di 6mila casi, le terapie intensive e i ricoveri ancora in discesa e, per la prima volta da sette mesi, il numero delle vittime per il Covid in Italia in 24 ore che scende sotto i cento: sono 93 quelle registrate nel bollettino del ministero della Salute, l'ennesimo segnale del calo della diffusione del virus ma soprattutto dell'efficacia dei vaccini nel ridurre le ospedalizzazioni e i morti. I dati arriveranno sul tavolo della cabina di regia che ci sarà nelle prossime ore a palazzo Chigi: se confermati nelle prossime settimane, porteranno alla cancellazione del coprifuoco, una delle misure più significative e controverse di questi mesi. "Con i dati in miglioramento - dice il ministro della Salute Roberto Speranza - possiamo allentare e poi superare il coprifuoco". Per ora, però, si procederà seguendo la linea della gradualità e della prudenza, come ha ripetuto più volte il presidente del Consiglio Mario Draghi e come ha confermato anche oggi lo stesso Speranza anche alla luce degli assembramenti che si continuano a registrare nelle città, soprattutto nelle aree della movida come dimostrano le immagini di Roma e Napoli: "dobbiamo proseguire con ragionata fiducia verso le graduali riaperture delle altre attività e questo è possibile grazie alle misure adottate in questi mesi, ai comportamenti corretti della maggioranza delle persone e alla campagna di vaccinazione". Il tagliando al decreto in vigore dovrebbe dunque portare ad un nuovo provvedimento che sarà operativo dal 24 maggio e che riscriverà tutta una serie di regole e restrizioni. La prima è, appunto, quella che riguarda il coprifuoco: l'indicazione era di posticiparlo alle 23 ma non è escluso che possa essere portato fino a mezzanotte visto il pressing del centrodestra e delle regioni. Un nuovo check verrà fatto poi all'inizio di giugno e potrebbe essere quella l'occasione per cancellarlo definitivamente. "E' realistico ipotizzare - sostiene il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini - che nelle prossime settimane verrà rivisto". Ma il vertice tra i capigruppo della maggioranza si occuperà anche di altro visto che, lo ribadisce il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto, il centrodestra continua a chiedere "aperture vere" per tutti i settori, soprattutto quelli che ancora non hanno una data per poter ripartire. E Matteo Salvini alza nuovamente la posta, convocando una videoconferenza della Lega prima della riunione di governo. "Ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all'aperto e al chiuso, di giorno e di sera". Il governo dovrebbe dunque decidere anche la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (il 22 o il 29 maggio), quella delle piscine al chiuso, che potrebbe essere il 1 giugno assieme alle palestre, e la ripresa del settore dei matrimoni. La data potrebbe essere attorno al 15 giugno e non è escluso che il wedding sia la prima attività nella quale sperimentare il green pass, le certificazioni che già consentono di spostarsi tra regione di colore diverso. Chi vuole partecipare ad un banchetto dovrà avere il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima della cerimonia. Non dovrebbe cambiare nulla, invece, per quanto riguarda la data dei ristoranti al chiuso: potranno riaprire a partire dal 1 giugno; è possibile però che il governo decida di consentire l'attività anche la sera mentre al momento il decreto fissa l'apertura dalle 5 alle 18. E se sarà probabilmente superato il divieto di consumare al bancone del bar, non dovrebbe essere modificata la data per la ripartenza delle fiere (15 giugno), dei congressi e dei parchi tematici (1 luglio). Questo perché il governo, lo ha ribadito il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts Franco Locatelli, vuole comunque avere una fotografia piena degli effetti delle riaperture del 26 aprile, che si avrà solo a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo. Ovvio però che, così come per il coprifuoco, una nuova verifica verrà fatta all'inizio di giugno anche per questi settori. E potrebbe essere sempre quello il momento per l'esecutivo per affrontare un altro tema, quello dell'utilizzo della mascherina all'aperto, che da più parti è stato già sollevato. Al momento, ha detto chiaro Locatelli, "è troppo presto per rimuoverla, oggi la scelta non è ipotizzabile". Ma, ha aggiunto, "verrà il momento in cui potremmo abbandonarla". Non sarà all'inizio di giugno, ma non è affatto escluso che con l'arrivo dell'estate - quando la metà della popolazione sarà vaccinata almeno con una dose - dopo il coprifuoco anche l'oggetto più indossato dagli italiani in questo ultimo anno possa diventare un ricordo.
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Il 5 giugno disco-test, in 2000 col green pass a Milano e Gallipoli.
Un esperimento in due città italiane con la folla di migliaia di giovani - sulla scia di quanto già avvenuto nelle metropoli di Liverpool, Amsterdam e Barcellona -riuniti per un evento per capire come potranno essere organizzati i maxi-raduni in discoteca in tempo di Covid e quale sarà il loro impatto in termini di contagio. Il test partirà a giugno, dunque alla vigilia dell'estate, in due templi del ballo giovane e delle serate, ovvero il Fabrique di Milano e il Praja di Gallipoli: due diversi locali, il primo al chiuso e il secondo all'aperto, che saranno il luogo di un esperimento chiave soprattutto per i gestori dei night club in vista dell'estate, ma non solo. Il primo test avrà luogo il 5 giugno e riguarderà proprio il Praja la grande discoteca di Gallipoli, che lo scorso anno, prima della serrata del divertimento giovane causa Covid, fu al centro delle polemiche per un'affollatissima serata col dj Bob Sinclar immortalata sui social anche dallo stesso dj. A Gallipoli dunque, mimando i test già avvenuti in Spagna ed in alcune città europee, si svolgerà l'evento-prova con duemila persone: resteranno insieme per ore a ballare con la mascherina, che ovviamente si potrà abbassare per il tempo di un drink, ma senza distanziamento e si entrerà soltanto muniti di green pass, ovvero l'attestazione del ciclo vaccinale vaccinale, un tampone negativo o un attestato di guarigione. Il risultato di questo test sarà inequivocabile e arriverà quasi subito. Infatti alla fine della serata i ragazzi dovranno sottoporsi a un nuovo tampone e capire se tra la gente in pista, nei bagni o nei privé il virus si è diffuso. "Abbiamo l'autorizzazione della Regione Puglia", chiarisce Pasca, tra gli organizzatori dell'iniziativa. L'obiettivo dei gestori è quello di poter arrivare a "discoteche covid-free" affinché i 2.800 locali sparsi in Italia, e questo è solo il numero di quelli al chiuso ai quali si aggiungono i tanti spazi en plein air che sorgono l'estate, tornino a lavorare dopo diversi mesi di stop.E soprattutto dopo l'estate horribilis 2020 quando le discoteche chiusero nel bel mezzo di agosto gettando nello sconforto non solo i gestori, che videro andare in fumo i guadagni nel pieno della stagione estiva dopo essersi preparati ed avere fatto scorte di alcolici e bevande, ma anche torme di adolescenti e giovanissimi che speravano in un'estate normale. I gestori delle discoteche ora stanno lavorando ad un protocollo sanitario per i locali e intendono consegnarlo al Comitato Tecnico Scientifico affinché sia valutato. Il documento - sottoscritto dai virologi Pierluigi Lopalco e Matteo Bassetti - prevede, oltre all'obbligo di mascherina e green pass, anche l'uso di materiali mono uso, l'acquisto dei biglietti online e si potrà tranquillamente ballare stando vicini. Per qualche ora abbracciarsi in pubblico non sarà proibito. Non solo. Il mondo del divertimento giovanile tende anche una mano al Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo e lancia una proposta concreta: "offriamo la nostra disponibilità ad organizzare open day per le somministrazioni anche nelle discoteche in vista di eventi estivi, affinché nella campagna vaccinale possano essere raggiunti sempre più ragazzi - annuncia il presidente Silb-Fipe, l'associazione italiana imprese ed intrattenimento, Maurizio Pasca - Serviranno gazebo e spazi esterni, ma se il governo lo ritenesse opportuno ne potremmo discutere. Noi siamo disponibili: prima si vaccinano tutti prima si torna alla normalità, ognuno deve dare il suo contributo". Le piste da ballo insomma sono pronte a trasformarsi in mini hub per vaccinare e salvare anche il divertimento.
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