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27 Novembre 2018 - 17:43
Stop al consumo di suolo. Questa la parola d’ordine della variante generale che verrà discussa mercoledì prossimo dall’amministrazione comunale. L’appuntamento è alle 21 presso il salone Piero Venesia. Per chiarire qualsiasi dubbio, saranno presenti anche i tecnici: l’architetto e urbanista Fabio Minucci, il geologo Nicola Lauria, l’acustico ambientale Stefano Roletti e l’agronomo Angelo Caimi.
Il lavoro del sindaco Paola Gamba e della sua squadra è partito qualche mese fa, qualche settimana fa è stato illustrato ai consiglieri di maggioranza e minoranza per verificare eventuali obiezioni o possibili correzioni in corsa.
“Contiamo di andare in approvazione in breve tempo - spiega il primo cittadino - anche se sappiamo che non è semplice, questi documenti hanno sempre degli iter burocratici molto lunghi, in ogni caso speriamo che tutto vada bene”.
Il progetto ideato dall’amministrazione, si basa su due cardini fondamentali. “Non ci sarà nessun consumo di suolo - continua la Gamba - e punteremo ad una riqualificazione del centro storico della nostra città, facilitando i lavori e gli interventi. Crediamo sia la soluzione giusta”.
La punta di diamante del nuovo piano, però, in realtà è un’altra e mette al centro il vino, elemento chiave in molti dei paesi della zona del canavese.
L’amministrazione ha infatti predisposto delle analisi ad hoc proprio per verificare la qualità dei vigneti.
“Abbiamo deciso di porre un’attenzione particolare nei confronti dell’agricoltura e del vino della nostra zona. Proprio per questo saranno predisposte una serie di analisi, a spese del comune, per verificare la qualità dei terreni e individuare quelli di maggiore qualità, cercheremo di capire le caratteristiche organolettiche della nostra terra.
Si tratta di una procedura molto innovativa che è stata già utilizzata in Francia e in altre zone di Italia, un metodo già visto grazie ai fondi dei privati ma mai su iniziativa del comune”.
Un’iniziativa che si inserisce perfettamente nella richiesta presentata dal comune alla regione che prevede di dare al vino Erbaluce di Colleretto Giacosa la certificazione DOCG (di origine controllata e garantita).
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