Cambia e si evolve il modo di fare agricoltura. A Colleretto Giacosa alcuni abitanti hanno deciso di andare alla riscoperta di antiche varietà di grano, ma guardando verso il futuro. La Cooperativa agricola “Lorenzo Gatta” ha infatti avviato, attraverso due dei suoi soci, dei campi sperimentali per le prove di confronto tra vecchie e nuove varietà di frumento tenero a supporto di filiere locali per la produzione di pane di qualità, con la supervisione e guida di AIAB. AIAB in Piemonte ed UNISG, in collaborazione con Rete Semi Rurali, portano avanti attività sperimentali di coltivazione di frumenti teneri in Piemonte nell’ottica di sostenere filiere locali per la produzione di pane di qualità che coinvolgano produttori, ricercatori, trasformatori e consumatori, secondo un approccio partecipativo (PPB). Grazie ad un contributo del Fondo Risorsa Canavese è stato possibile allestire parcelle sperimentali presso due aziende agricole della cooperativa con lo scopo di valutare le caratteristiche agronomiche di alcuni cereali, in particolare: segale, farro monococco, farro dicocco, spelta, orzo, varietà locali di frumento tenero (verna, autonomia), varietà moderne di frumento tenero (antille, adelaide, solehio, altamira, ovalo). Nella mattinata di martedì 14 giugno si è svolto un incontro per illustrare i risultati della sperimentazione e successivamente si è una visita nei campi vicini per verificare la crescita delle diverse qualità di cereali. All’incontro ha partecipato l’agronomo Massimo Pinna dell’Associazione AIAB che ha illustrato le varietà di dei cereali coltivati, le differenze. Hanno partecipato i 40 bambini del Centro estivo di Colleretto Giacosa insieme ad agricoltori provenienti da alcuni Comuni della Provincia di Torino. “E’ tempo a poco a poco di superare le produzioni come il mais che rendono l’imprenditore agricolo totalmente dipendente dal mercato perché la loro produzione ha il valore che gli acquirenti decidono di attribuirgli - sottolinea il Piero Andrea Sartoris, Presidente della cooperativa agricola “Lorenzo Gatta “-. Negli ultimi anni il ricavo è stato inferiore ai costi. E’ necessario orientarsi verso produzioni che siano utilizzabili localmente per cui l’imprenditore agricolo venda direttamente al consumatore i il prodotto così com’è o trasformato”.
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