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COLLERETTO GIACOSA. Visita nelle meraviglie del territorio

COLLERETTO GIACOSA. Visita nelle meraviglie del territorio

Cinque tesori nel territorio di Colleretto Giacosa. E sono le mete che il Comune sta cercando di valorizzare, nell'ambito del "Settembre Giacosiano".

Eccoli tutti: il Bioindustry Park Silvano Fumero, il parco scientifico e tecnologico ad orientamento bioindustriale e biotecnologico focalizzato sulla salute umana, localizzato nell'area industriale; il parco Guido Rossa, ubicato nel centro del paese, quasi un ettaro di verde pubblico, ideale per bambini, famiglie, ragazzi ; e tre ville, testimonianza della vivacità intellettuale ottocentesca di questa zona.

Domenica 30 agosto, anche in occasione sia della prima festa dell'Unione Terre del Chiusella, sono state aperte al pubblico: Casa Giacosa, il parco di Villa Albertini e Villa Craveri, oggi Villa Soleil. La prima, definita "La Grande Arca" da Pastronchi nel 1903, proprietà del drammaturgo Giuseppe Giacosa, carismatica figura di affabulatore, scrittore di commedie sociali alla francese, drammi borghesi psicologici e intimisti, docente, filologo, giornalista e librettista pucciniano con Luigi Illica ne La bohème, Madama Butterfly e Tosca. Fra gli habitué figurano Carducci, Verga, Pascoli, Boito, De Amicis, Fogazzaro, Pastonchi, Panzacchi e la divina Eleonora Duse, che imprimono i loro nomi sui pilastri del loggione, spazio elettivo di consesso.

La seconda, Villa Albertini, fu costruita su commissione dell’anconetano Luigi Albertini (1871-1941), Direttore del Corriere della Sera dal 1900 al 1921, fautore de La Domenica del Corriere e del Corriere dei Piccoli, Senatore, storico e "figura fortemente collegata alla Pedànea". Nel 1900 sposò Piera Giacosa, figlia del noto drammaturgo.

Villa Craveri, oggi Villa Soleil, era appartenuta al fratello di Giuseppe Giacosa, Piero (1853-1928), scienziato, appassionato d’arte e pittore, che vi trascorreba la villeggiatura con la moglie Laura e le figlie.I lavori di ampliamento e adattamento del fabbricato settecentesco a villa signorile furono diretti dell’amico e architetto Alfredo D’Andrade, col quale Giuseppe Giacosa lavorava nel 1884 per la realizzazione del Borgo Medievale al Valentino. Recenti studi hanno provato che il soffitto del salotto a formelle lignee dipinte, databile tra fine ‘400 e inizio ‘500, proviene dal ricetto di Candelo o dal Castello di Gaglianico, da cui sono anche tratti diversi partiti pittorici.

"Essere il Sindaco non significa solo occuparsi di cose concrete – commenta il primo cittadino collerettese Paola Gamba -. Ritengo che questa esperienza debba anche essere accompagnata da momenti più immateriali e altrettanto pieni di valore e significato, in quanto costituiscono occasione di condivisione di emozioni profonde, della bellezza e della storia che si intrecciano con i nostri ricordi personali.

Le oltre duecento persone che hanno avuto il piacere di partecipare all’iniziativa e quanti hanno compiuto l’intero percorso, anche grazie al favore della splendida giornata di sole e di un cielo azzurro terso, hanno scoperto un angolo del Canavese unico, di straordinaria bellezza, ricchissimo di storia. Ringrazio sia chi ci ha condotto attraverso questi percorsi, sia ha chi ci ha permesso di realizzarli".

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