Nessuno ha mai rimandato migranti minori in Italia. La Prefettura del dipartimento della regione francese delle Hautes-Alpes respinge le accuse mosse dal ministro dell'interno Matteo Salvini. "I minorenni non accompagnati - si legge in una nota stampa - vengono sistematicamente affidati alle strutture dipartimentali di accoglienza e non consegnati alle autorità italiane". Ma dopo il caso denunciato alla frontiera di Claviere, in alta Valle di Susa, secondo la Croce Rossa spuntano due minorenni, un eritreo di 16 anni e un afgano di 17, riammessi in Italia dalle autorità francesi - che li ha fatti passare per maggiorenni - al confine di Ventimiglia, in Liguria. Il Viminale, ieri, ha reso noto un episodio avvenuto sei giorni fa a Claviere, quando la gendarmerie avrebbe cercato di restituire all'Italia due migranti sotto i 18 anni, violando il trattato di Dublino. "Le verifiche effettuate dalla prefettura hanno permesso di stabilire che, il 18 ottobre, una lista di una ventina di persone non ammesse sul territorio francese è stata trasmessa alle autorità italiane dalla polizia alla frontiera, secondo la procedura abituale - ribattono dalla prefettura delle Hautes-Alpes - Anche i due minori risultavano, come accade sempre, sull'elenco, ma sono stati poi affidati alle strutture del consiglio dipartimentale per l'accoglienza". Una versione discordante da quella della Croce Rossa, dei sindaci dei comuni dell'alta Valle di Susa, diventati crocevia di questo esodo, e degli avvocati dell'Asgi, associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione. In questi mesi, i legali hanno raccolto, tra Oulx, Bardonecchia e Claviere, numerose testimonianze di giovani migranti. "Alcuni ragazzi - spiegano - ci hanno raccontato di aver visto i gendarmi scrivere un'età diversa da quella dichiarata. Altri ci hanno spiegato che, nonostante le loro risposte, la polizia francese ha verbalizzato la frase 'evidentemente maggiorenne'". Una pratica utilizzata anche al confine di Ventimiglia, stando ai raccontati dei volontari in servizio in Liguria. A parlare è Insa Moussa Ba Sanè, responsabile del centro di accoglienza Parco Roja gestito dalla Croce Rossa, che racconta del respingimento di un eritreo di 16 anni e di un afgano di 17 anni. A quanto si apprende, la police nationale avrebbe riferito alla polizia di frontiera che i due erano maggiorenni: versione sconfessata dagli accertamenti sulla banca dati europea. Quello sui minori è l'ultimo scontro diplomatico tra Italia e Francia sulla questione migranti, dopo gli sconfinamenti al confine del Monginevro su cui indaga la Procura di Torino. Dopo il sopralluogo a Claviere di domenica scorsa, gli esperti del Viminale stanno studiando una serie di proposte tecniche da sottoporre a Parigi, tra cui un posto di polizia fisso alla frontiera con personale misto. E il prefetto francese di Hautes Alpes, Cecile Bigot-Dekeyzer, chiede un incontro "sul posto" e "nel più breve tempo possibile", al confine italo-francese "tra i prefetti e i responsabili nazionali della polizia dei due paesi, al fine di migliorare la cooperazione nei servizi".
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