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Ciriè. Stop alle cure domiciliari, Brizio preoccupato

Ciriè. Stop alle cure domiciliari, Brizio preoccupato

Il sindaco Francesco Brizio

“E’ inutile dire che siamo molto, molto preoccupati. Ma proprio tanto. Ora dobbiamo capire con certezza quali conseguenze potrà avere questa decisione, ma è poco ma sicuro che se le cose stanno così, per malati e persone bisognose di assistenza sarà un problema enorme. E anche per l’Asl e i vari che si occupano del sociale, a partire dal Cis, il consorzio per i servizi socio assistenziali, ai singoli Comuni, che saranno invasi dalle proteste.” Francesco Brizio non nasconde le sue preoccupazioni: Regione Piemonte è al quinto posto nella graduatoria nazionale per i Livelli essenziali di assistenza, ma le Asl interrompono le cure domiciliari. Nelle stesse ore in cui l’assessore alla Sanità Ugo Cavallera diffonde un comunicato di soddisfazione per l’attestato ricevuto dal ministero, sotto le vacanze d iNatale, zitti zitti, in piena zona Cesarini Roberto “Mutande Verdi” Cota e i suoi cari (in tutti i sensi) tagliano gli assegni per portatori di handicap e malati cronici non autosufficienti. Guariti per legge: dal 1° gennaio non sono più riconosciuti come malati e non ricevono più i contributi loro dovuti. Mentre altri 18 mila anziani sono in lista d’attesa perle cure domiciliari. La Regione confonde, o meglio, fa finta di confondere le acque: legittima il taglio delle prestazioni facendo riferimento alle indicazioni del Tavolo Massicci:  ma da quel tavolo è venuta l’indicazione di non erogare con fondi sanitari le prestazioni aggiuntive ai Lea non l’assegno di cura che ne fa parte a pieno titolo. Insomma, si fa economia sulla pelle di malati, poveri e deboli, nonostante il piccolo ma forse non secondario dettaglio che i Lea, cioè le prestazioni socio sanitarie per i più deboli, la Sanità è obbligata a fornirle per legge. Bella roba va...
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